************************************************************
Il Manifesto-Docenti in missione per conto di dio
20-04-2004
Docenti in missione per conto di dio
CINZIA GUBBINI
Domani ventimila insegnanti di religione cattolica (per la precisione
19.947) sosterranno la prova scritta del primo concorso pubblico aperto (e
riservato) ai docenti di questa materia. Si compie, quindi, il processo
aperto dall'approvazione della legge 186, il 18 luglio scorso. Domani tocca
agli insegnanti della scuola dell'infanzia e elementare, mercoledì a quelli
della scuola superiore. Dopo la correzione delle prove scritte, ci saranno
gli orali e quindi l'immissione in ruolo come dipendenti per il 70% delle
cattedre disponibili. Sempre che il Tar non decida di ingiungere la
sospensiva in attesa di valutare i ricorsi che l'associazione Scuola della
Repubblica ha presentato contro il concorso. Tra gli altri, si è opposta
un'insegnante laureata in teologia - quindi con i titoli in regola per
partecipare alla prova - ma sprovvista di un altro requisito ritenuto
essenziale dalla legge: il placet della diocesi di appartenenza. Se un
concorso riservato solo a una categoria di insegnanti appare fuori luogo
considerato che non si trovano i soldi per assumere i precari che hanno già
superato i concorsi passati, il vero nodo gordiano del concorso di domani è
un altro: per la prima volta il concorso per entrare e essere assunti a
tempo indeterminato in una pubblica amministrazione sarà condizionato dalla
«benedizione» dell'autorità ecclesiastica, che continuerà ad avere voce in
capitolo anche dopo il concorso, quando il dirigente regionale dovrà
distribuire gli insegnanti in graduatoria nelle cattedre. E se il vescovo
toglierà il beneplacito all'insegnante - magari perché si sposa in comune -
allora non potrà più insegnare religione. Alla scuola pubblica l'onere di
trovargli un altro impiego in una classe di concorso diversa - dove
insegnerà senza aver superato il concorso ordinario. | |||
|