E' sempre più evidente che stiamo vivendo un mutamento epocale nel mondo del lavoro. La formazione professionale ha dovuto abbandonare i canoni del vecchio addestramento legato alle competenze parcellizzate e puramente esecutive. La rapidità e profondità delle trasformazioni sono tali che la professionalità necessaria richiede un contesto specifico d'apprendimento e soprattutto un'alta formazione generale.

Eppure nelle nuove regole del mercato del lavoro sembra confermata una vecchia divisione di ruoli: da una parte i gestori dei processi, delle macchine e delle persone, dall'altra le persone ridotte a strumenti.
La riforma Moratti non fa che ribadire questa divisione introducendo un precoce bivio selettivo tra i due diversi canali dell' istruzione e della formazione professionale:

E' questa una risposta socialmente discriminante, culturalmente arretrata, inadeguata persino a fronteggiare i problemi posti dai mutamenti di un'economia globalizzata.

La scuola che si prefigura con la riforma Moratti è meno pubblica e sempre meno di tutti e per tutti.

Noi crediamo, invece, che oggi sia ancora più necessaria una scuola che sappia contribuire alla formazione culturale e civile, sappia sviluppare congiuntamente e organicamente le capacità operative e intellettuali di ognuno e dare a tutti una formazione di qualità.

Studenti, insegnanti, genitori, tutti coloro che nella scuola operano e che hanno a cuore il suo destino sono invitati a partecipare all'iniziativa per discutere e approfondire questi argomenti con:

Rossana Rossanda del Manifesto
Luciano Gallino docente di sociologia
Domenico Starnone scrittore
Giuseppe Casadio segreteria CGIL nazionale
Giuseppe Bagni docente