Il 19 a Firenze si terrà la riunione nazionale dei coordinamenti e comitati anti-moratti. E' un appuntamento importante e c'è la possibilità di continuare il lavoro estremamente vasto e multiforme di opposizione alla riforma. Mi auguro quindi che i diversi comitati e coordinamenti in contatto con questa lista facciano girare il prima possibile l'informazione attraverso tutti i canali utili. Quest'anno sono stati messi in opera percorsi diversificati: Varie raccolte di firme hanno contribuito a diffondere controinformazione. Mobilitazioni e feste-proteste di genitori-insegnanti scuola per scuola e città per città hanno con forza riaperto la discussione e il conflitto. Gli organi collegiali sono tornati ad essere luoghi di conflitto e di cultura critica (dalle mozioni di maggio 2003 alle mozioni pof e tutor di quest'anno, all'adozione alternativa dei libri di testo). Sono state proposte dal movimento 3 manifestazioni nazionali e decine di iniziative locali (a volte anche coordinate tra loro). Sono convinto che questa diversificazione dei percorsi sia stata un punto di forza da confermare, consapevoli che la coordinazione dei movimenti aggiunge qualcosa alla loro somma. Credo quindi che a Firenze potrà emergere una pluralità di idee e di percorsi con il minimo comune denominatore dell'indisponibilità a venire a patti con la riforma, a contrattualizzarla, a porci dal punto di vista della "limitazione del danno". Sull'ordine dei lavori di Firenze ripeto quello che ho già scritto: vedrei una prima parte (possibilmente breve) di relazioni cittadine con proposte di iniziative nazionali e locali, una seconda parte più operativa in commissioni i cui temi emergeranno da questi primi interventi cittadini. Ovviamente il tempo sarà poco, ma le proposte più concrete potranno crescere durante l'estate. Penso che una riunione dei Coordinamenti e comitati non debba scegliere una "linea", ma creare ambiti di iniziativa condivisi e coordinabili: su questi si misura la riuscita o il fallimento della riunione. Gli argomenti all'ordine del giorno sono tantissimi, difficile farne un elenco e difficile scegliere il criterio in base al quale metterli in fila. Io mi farei guidare dai settori di lotta: l'ambito sociale genitori-insegnanti, l'ambito intra-scuola con le disobbedienze e le "aree liberate", l'ambito legale, l'ambito culturale. Poi ci sono l'ambito sindacale e l'ambito politico, esterni al nostro agire ma importanti: li lascerei per ultimi, se rimane tempo. Ovviamente il tipo di presenze indirizzerà il tipo di proposte, come dire: poco serio in assenza di studenti ipotizzare percorsi studenteschi, stesso discorso sulle superiori e l'università. Ma questo va da sè.

Ciao G. Gabrielli