Si è svolto a Bologna sabato 24 l’incontro dei coordinamenti delle città del centro nord, presenti comitati e cord. di Bologna, Genova, Firenze, Pisa, Viareggio, Verona, Trieste, Padova, Modena, Carpi, Piacenza, Parma, Pavia, Fano. Alla riunione era presente anche una insegnante della rete milanese, il cui forum però si riunirà solo il 28 di aprile.
La prima parte dell’incontro è stata dedicata alla discussione della manifestazione nazionale del 15 maggio a Roma. Al termine di questa discussione è stato stilato un comunicato che sarà portato alla riunione che si terrà a Roma il 27 per preparare la giornata del 15 maggio. Questo documento ha visto il consenso di tutti i comitati presenti (naturalmente non è stato sottoscritto da Milano, che prenderà le sue decisioni nella riunione del forum di rete scuole). Allegato a questo breve resoconto si può leggere il testo del comunicato, che è nato dopo una discussione che ha messo l’accento in particolare su alcuni punti:
- La relazione esistente tra momento nazionale di visibilità del movimento e lavoro quotidiano nelle scuole per bloccare la riforma.
- L’autonomia e il protagonismo del movimento delle scuole.
- La chiarezza dei contenuti, a partire dalla richiesta dell’abrogazione della legge 53/2003 e il ritiro dei relativi decreti
- La richiesta di un impegno organizzativo e finanziario a tutte le forze associative, sindacali e politiche che aderiscono ai contenuti della manifestazione per favorire la massima partecipazione da tutte le città.
- L’ appello allo sciopero generale unitario della scuola per l’abrogazione dell riforma.
Nella seconda parte della riunione sono stati affrontati alcuni aspetti della fase attuale della lotta contro la riforma.
Confrontando una serie di dati provinciali e regionali sugli organici si conferma in tutta la sua drammaticità il bluff morattiano sul tempo pieno. Ovunque non vengono soddisfatte le richieste di nuove classi a tempo pieno e viene messo in pericolo in diversi casi anche il quadro didattico organizzativo preesistente. Alcune insegnanti (Padova, Firenze in particolare) hanno posto l’attenzione sulle conseguenze che avranno i tagli nei confronti delle situazioni in cui sono presenti alunne e alunni disabili. Lo stesso allarme è stato lanciato da una serie di associazioni proprio nelle ultime settimane e si è posto nella riunione il problema di aprire un confronto con queste associazioni per valutare iniziative in comune. Alcuni interventi hanno messo in guardia sul tentativo di coinvolgere docenti e famiglie in operazioni "tappabuchi" che per coprire le 40 ore aboliscano le compresenze. La richiesta di organici adeguati alle richieste reali deve essere portata avanti a tutti i livelli, nazionale e locale.
Per quello che riguarda la situazione della applicazione della riforma nelle scuole (tutor, piani orari etc.) è stata rilevata l’esigenza di avere un "contatore" delle delibere che bocciano la riforma. In effetti in maniera sparsa esse arrivano in vari siti (rete scuole, cesp, cgil, siti di coordinamenti) ma esiste la necessità di una quantificazione, anche se, è stato rilevato da diversi interventi, nella maggioranza delle situazioni i dirigenti scolastici hanno il più possibile rinviato le date dei collegi e dei consigli dove si devono discutere questi punti.
Un genitore di Bologna ha informato sul lavoro istruttorio che un gruppo sta conducendo con alcuni legali per poter impugnare legalmente il decreto "dalla parte lesa dei genitori".
In questo stesso periodo si dovranno scegliere i libri di testo. Tutti gli interventi hanno sostenuto la doppia opzione alternativa ai testi riformati: adozione alternativa classica (non è necessario presentare ora la lista ma il progetto, sulla base delle norme contenute nel DPR 275/99 e DM 547/99) o conferma di edizioni dell’anno precedente, (facendo riferimenti alle stesse norme). Una insegnante ha proposto di "sfidare" le case editrici a dichiarare pubblicamente la loro disponibilità a ristampare, se esaurite in magazzino, le vecchie edizioni. I delegati del coord. di Genova si sono impegnati anche a mettere in rete un "progetto tipo" di adozione alternativa per aiutare nel lavoro burocratico le insegnanti che non hanno esperienza con questa pratica. Un’altra insegnante ha ricordato che nell’ambito dell’adozione alternativa si possono adottare comunque "vecchi" sussidiari o testi strutturati fino a copertura del valore delle cedole.
Comunicato per la riunione di Roma del 27 aprile, in preparazione della manifestazione del 15 maggio
I comitati e i coordinamenti delle città del centro nord, riunitisi a Bologna il 24 aprile AFFERMANO
- che la manifestazione nazionale del 15 maggio per l’abrogazione della legge 53/2003 e il ritiro dei suoi decreti attutitivi dovrà costituire un momento centrale di rafforzamento delle lotte che città per città, scuola per scuola si stanno conducendo in questi giorni per bloccare in ogni modo l’applicazione della riforma.
- Che la manifestazione debba avere anche un carattere di festa, in coerenza con il protagonismo creativo di genitori ed insegnanti che da mesi si battono contro la riforma per la difesa della scuola di tutti e di ciascuno.
- Che i sindacati, le associazioni e le forze politiche che aderiranno non si devono limitare ad un’adesione formale ma devono dare un grande contributo organizzativo e finanziario alla riuscita della manifestazione al fine di favorire la più ampia partecipazione da città grandi e piccole.
I comitati e i coordinamenti nello stesso tempo rilanciano con forza l’appello allo sciopero generale dell’intera area del sapere e della cultura, dalla scuola dell’infanzia all’università, per arrivare all’abrogazione delle leggi di riforma e dei relativi decreti attuativi.
Chiedono inoltre ai parlamentari e alle forze politiche dell’opposizione una presa di posizione pubblica, netta e chiara per l’abrogazione della legge 53/2003.
Il documento è stato sottoscritto dai coordinamenti in difesa del tempo pieno e dai comitati genitori – insegnanti delle seguenti città:
Bologna (Coord. per la difesa del tempo pieno e prolungato) Genova (Coordinamento in difesa del Tempo Pieno e Prolungato), Firenze (cord. genitori-insegnanti), Trieste (comitato per la difesa e la valorizzazione del tempo pieno e prolungato), Parma (coord. "la scuola siamo noi"), Pisa, (coord. genitori-insegnanti), Comitato provinciale in difesa del Tempo Pieno e della Scuola Pubblica - Pesaro e Urbino, Pavia (coord. genitori-insegnanti), Carpi ("città futura") e i comitati e coordinamenti di Verona e Padova.
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