COORDINAMENTO BOLOGNESE IN DIFESA DEL TEMPO PIENO E PROLUNGATO
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LA SANTA ALLEANZA TRA MINISTERO ED EDITORI:
avevano già concordato tutto otto mesi fa!

8-6-2004

1. Le premesse
2. La fase persuasiva (marzo-aprile 2004)
3. Fine aprile-inizio maggio: ARRIVANO I LIBRI…
4. L’ultima fase: le minacce
5. La più che discutibile presa di posizione dell’Aie.
6. Il verbale dell’incontro a viale Trastevere dell’8 ottobre 2003

7. Il confronto tra i libri proposti per la terza.

Qui si narra una storia di blandizie e di minacce, di un verbale "oscurato", di imbrogli e della farsa di 320 pagine "fantasma", di una scandalosa presa di posizione dell’AIE…

A conclusione della vicenda adozioni, abbiamo fatto un piccolo studio comparativo sui libri riformati per la classe terza - la classe "chiave" per l’introduzione delle Indicazioni nazionali- con uno stupefacente risultato: solo 6 dei testi per la terza su 23 esaminati sarebbero "in regola" (1 su 4 e aggiungendo testi al confronto, sicuramente la percentuale calerebbe ancora); altro che "invalidare" le adozioni alternative! Ma su questo studio ritorneremo dettagliatamente alla fine.

Prima richiamiamo alcuni fatti che ci aiutano a capire meglio tutta la difficile e complicata partita a scacchi delle adozioni, una vicenda in cui si è passati dalle fase "tangenziale" delle blandizie (più o meno riassumibile così: siete ovviamente voi insegnanti che responsabilmente avete l'autonomia di scelta, ma tenete conto delle Indicazioni nazionali) alle esplicite minacce (i Programmi sono prescrittivi potete solo adottare testi riformati, pena annullamenti e chiamate in giudizio; dirigenti vigilate!) a cui si sono sgradevolmente uniti gli editori.

  1. Le premesse

    Il 28 marzo 2003, viene approvata la Legge delega 53: non c’è (e non potrebbe essere diversamente) alcun accenno alle Indicazioni Nazionali, poiché nuovi programmi possono essere introdotti solo attraverso una complessa procedura che la stessa legge 53 non può far altro che richiamare.

    "Art. 7.
    (Disposizioni finali e attuative)

    1. Mediante uno o più regolamenti da adottare a norma dell'articolo 117, sesto comma, della Costituzione e dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentite le Commissioni parlamentari competenti, nel rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, si provvede: a) alla individuazione del nucleo essenziale dei piani di studio scolastici per la quota nazionale relativamente agli obiettivi specifici di apprendimento, alle discipline e alle attività costituenti la quota nazionale dei piani di studio, agli orari, ai limiti di flessibilità interni nell'organizzazione delle discipline."

    Maggio-luglio 2003: come si sa, una volte conosciuti i pilastri su cui si vorrebbe fondare la riforma (tutor, abolizione del t.p., ecc) da molti collegi docenti cominciano a levarsi forti critiche ed opposizioni (già allora si minacciarono ispezioni, ma troppi ce ne sarebbero voluti di ispettori…). Sulle Indicazioni nazionali, reperibili in bozza nel disegno di legge originario, arriva a luglio la stroncatura del Consiglio Universitario Nazionale (che riscontra vistose lacune teoriche e culturali, assenza di problematiche centrali, un’impostazione troppo precettistica, contenuti con insufficiente inquadramento teorico e culturale, addirittura la presenza di errori ortografici, grammaticali e sintattici…)12 settembre 2003: il Consiglio dei Ministri approva uno "schema" del primo decreto legislativo concernente il primo modulo dell'attuazione della riforma Moratti. Nonostante le stroncature nel merito e gli aspetti di illegittimità nel metodo di introdurre arbitrariamente nuovi programmi, è in questa "bozza" che compare per la prima volta un po’ più ufficialmente il riferimento agli allegati B e D (le "Indicazioni" e il "Profilo…") da adottarsi "in via transitoria fino all’emanazione delle norme regolamentari di cui all’art.8 del Dpr275/99".

    La bozza, per diventare definitiva, deve passare al parere della Conferenza Stato-regioni-Enti locali, alle competenti commissioni Camera e Senato, al Cnpi (ma a quest’ultimo, come vedremo, non arriverà mai).INTANTO l’8 OTTOBRE 2003, quando le cose ufficialmente stanno solo a questo provvissorissimo punto, avviene un interessante incontro al Ministero con le case editrici, ma ne parliamo dopo, per il momento ricordatevi la data.17 dicembre 2003: Il Consigli Nazionale della Pubblica Istruzione boccia sonoramente le Indicazioni nazionali sia nel metodo che nel merito.

    Nella "pronuncia di propria iniziativa" , si puntualizza che: "neppure dopo l’approvazione in prima lettura da parte del Consiglio dei Ministri nella seduta del 12 settembre 2003 del decreto in questione, l’Amministrazione ha provveduto al formale invio della suddetta documentazione". Si ribadisce, inoltre che gli allegati devono essere "inviati al CNPI per il prescritto parere obbligatorio, ai sensi dell’art. 8 del DPR 275/. La scelta del Ministro di mettere a disposizione delle scuole documenti transitori, oltre che non essere prevista dalla L. 53/03, risulta elemento di confusione per le scuole stesse e di disorientamento culturale, con ripercussioni negative sulla qualità organizzativa e didattica del lavoro scolastico".Il documento del CNPI è fortemente critico nei confronti del metodo adottato che ha visto calare dall’alto le Indicazioni Nazionali senza "un confronto con le scuole, confronto che assume il pluralismo come valore condiviso". Si tratta di "documenti elaborati da Commissioni di studio non costituite ufficialmente, e senza alcuna pubblicizzazione" che "introducono modifiche sostanziali nell'impianto pedagogico e curricolare". Fa notare, a riguardo, che la legge delega non solo non prevede la possibilità di attivare una fase transitoria illimitata alla quale dovrebbero far seguito, a regime, i regolamenti emanati ai sensi dell'art. 8 del DPR 275/99 ma che i programmi, ovvero le Indicazioni curricolari, discendono esclusivamente da detto articolo; pertanto le Indicazioni nazionali non hanno, dunque, alcun fondamento normativo La pronuncia entra poi anche nel merito e, articolata nei contributi dei diversi settori (scuola dell’infanzia, elementare, media) evidenzia i nodi critici sia sotto l’aspetto pedagogico didattico che organizzativo.

    19 febbraio 2004: lo "schema" diventa decreto (Dl 59): la Conferenza Stato-Regioni-Enti locali, le commissioni Camera e Senato e soprattutto il movimento che cresce nelle scuole e nell’opinione pubblica, hanno portato a sostanziali modifiche allo schema di decreto (riconoscimento dell’accettazione e valorizzazione delle disabilità, gratuità delle ore facoltative, assistenza del personale docente alla mensa, e soprattutto conferma per l’a.s. 2004-2005 dell’organico destinato alle attività di tempo pieno e prolungato); sulle Indicazioni e sulla loro introduzione transitoria la Moratti resiste e non opera nessuna retromarcia.

  2. La fase persuasiva (marzo-aprile 2004)

Inizia il tentativo di far accettare agli insegnanti le Indicazioni nazionali tramite due operazioni:

- E’ vero che il potere decisionale e deliberante sulle adozioni è il vostro, ma le Indicazioni nazionali, pur in allegato, fanno parte integrante di un decreto; siete sì autonomi, ma guardate come sono belle…

- Nebbia e confusione. Gli scorsi anni, più o meno in febbraio, veniva emanata la circolare che definiva i prezzi dei libri (e confermava, facendo riferimento al D,M, 547/99, caratteristiche tecniche e numero di pagine). Quest’anno arrivano circolari confuse e dilatorie, in cui si riportano addirittura tabelle con pagine e prezzi dello scorso anno (se avete ancora la pazienza di leggere scoprirete il perché). Per la prima volta arrivano prima i rappresentanti con i nuovi libri che non i prezzi e la definizione tecnica degli stessi (definizione che può mutare solo previo parere obbligatorio delle competenti commissioni parlamentari, come stabilito dall’art. 27 della L. 448/98).5 marzo: Circolare (n.29 del 5 marzo/04) applicativa del primo decreto

Un colpo al cerchio: siete autonomi e liberi di scegliere

"[…] si pone in rilievo l'importante ruolo delle istituzioni scolastiche autonome con riferimento ai contenuti pedagogici e didattici dei piani di studio, ai livelli di prestazione, agli obiettivi specifici di apprendimento di cui alle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati, d'ora in poi denominati Indicazioni Nazionali (allegati A, B e C al decreto), nonché al Profilo educativo, culturale e professionale dello studente alla fine del Primo ciclo di istruzione, d'ora in poi denominato Profilo (allegato D al decreto).

Con specifico riguardo all'autonomia scolastica si evidenzia che il nuovo Titolo V della Costituzione attribuisce alla stessa, nell'ambito e in funzione delle finalità del sistema scolastico nazionale, un riconoscimento di rango primario.

La riforma, prevista dalla legge di delega n. 53/2003 e dal primo decreto legislativo di applicazione, dà contenuto sostanziale a tale riconoscimento, in quanto pone le istituzioni scolastiche al centro del sistema educativo di istruzione e formazione, rimettendo alla loro capacità organizzativa e didattica il raggiungimento degli obiettivi generali del processo formativo e degli obiettivi specifici di apprendimento attraverso la personalizzazione dei piani di studio.Il passaggio dalla prescrittività dei programmi ministeriali alla consapevole e partecipata adozione delle Indicazioni nazionali, i cui caratteri di inderogabilità attengono soltanto alla configurazione degli obiettivi di apprendimento, esalta il ruolo dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e riconosce ai docenti una responsabilità di scelte che ne valorizza il profilo professionale.Spetta infatti alle istituzioni scolastiche autonome il compito di dare efficace attuazione ai principi fondamentali ed alle norme generali definiti nel sistema di istruzione, secondo modalità e criteri ispirati alla più ampia flessibilità, conformemente alle disposizioni di cui agli articoli 4 e 5 del DPR 275/1999 sull'autonomia didattica e organizzativa."

 

… e uno alla botte

"Ciò, ovviamente, garantendo l'unità del sistema nazionale di istruzione e assicurando il raggiungimento dei livelli essenziali di prestazione e degli obiettivi generali e specifici di apprendimento ai quali si è fatto sopra riferimento"

Comunque, finora nessun carattere di prescrittività dei programmi contenuti nelle Indicazioni.

31 marzo: la circolare sulle adozioni (n. 38 Prot. n. 6934)

"Con l'entrata in vigore del decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, concernente la definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e al primo ciclo dell'istruzione, ai sensi della legge 28 marzo 2003, n.53

, a decorrere dal prossimo anno scolastico 2004/2005 l'intera scuola primaria e la prima classe della scuola secondaria di I grado sono chiamate a dare attuazione, sul piano organizzativo e didattico, al nuovo impianto ordinamentale, i cui punti di forza sono rappresentati dall'arricchimento dell'offerta formativa, dalla flessibilità e personalizzazione dei piani di studio, dalla valorizzazione, accanto agli insegnamenti più tradizionali, di nuovi contenuti culturali.L'adozione dei libri di testo, che rappresenta una delle fondamentali espressioni della libertà di insegnamento e dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, richiede da parte dei docenti valutazioni sempre più consapevoli e mirate, al fine di agevolare il conseguimento degli obiettivi educativi contenuti nel piano dell'offerta formativa.
Tale adempimento rientra, come è noto, tra i compiti attribuiti al collegio dei docenti, sentiti i consigli di classe, secondo quanto previsto dall'art. 7, comma 2, lett. e) del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.
Per quanto riguarda la scuola primaria, in cui il nuovo assetto ordinamentale interesserà l'intero corso di studio, è stato modificato il complesso dei prodotti editoriali destinati all'adozione, con conseguente adeguamento dei contenuti e delle caratteristiche tecniche, come previsto dal decreto che definisce i prezzi di copertina e le norme e avvertenze tecniche. Per il prossimo anno scolastico, in tale ordine di scuola, la dotazione libraria si presenta così configurata
:

I classe

Il libro della prima classe

Lingua inglese

II classe

Sussidiario

Lingua inglese

III classe

Sussidiario

Lingua inglese

IV classe

Sussidiario dei linguaggi
Sussidiario delle discipline

Lingua straniera

V classe

Sussidiario dei linguaggi
Sussidiario delle discipline

Lingua straniera

[…] per l'anno scolastico 2004/2005 resta confermato il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria per ciascun anno di corso della scuola secondaria di primo grado, già stabilito per il corrente anno 2003/2004. Ad ogni buon conto, si allega copia del decreto ministeriale 13.02.2002 che stabilisce il prezzo massimo complessivo della predetta dotazione libraria per l'anno scolastico 2002/2003, da assumere anche per l'anno scolastico 2004/2005 […]).

Allegato:

classe letture sussidiari

1° Ciclo 1a € 8,44 (L. 16.350)

2a € 9,66 (L. 18.710)

2° Ciclo 3a € 11,17 (L. 21.625) € 12,45 (L. 24.115)

4a € 12,27 (L. 23.765) € 15,13 (L. 29.300)

5a € 14,88 (L. 28.815) € 17,76 (L. 34.395)

 

La circolare è di difficile lettura, ma molto interessante. Rileggiamo lentamente le righe che abbiamo evidenziato in grassetto: "è stato modificato il complesso dei prodotti editoriali destinati all’adozione" (tempo usato: passato prossimo). E infatti la circolare ci fa sapere che, ad es., per la terza d’ora in poi ci sarà un solo testo denominato "Sussidiario". Fin qui abbiamo capito. Poi aggiunge: "con conseguente adeguamento dei contenuti". Qui il testo si fa è già un po’ più "ermetico": non aggiunge esplicitamente e immediatamente "alle Indicazioni nazionali"; comunque un lettore attento potrebbe trovarvi accenni nelle prime righe laddove si parla di "personalizzazione dei piani di studio… valorizzazione, accanto (ndr: non "sostitutiva!) agli insegnamenti tradizionali, di nuovi contenuti culturali". Ma è il finale di queste poche righe che lascia completamente perplessi: "E DELLE CARATTERISTICHE STESSE, COME PREVISTO DAL DECRETO CHE DEFINISCE I PREZZI DI COPERTINA E LE NORME E AVVERTENZE TECNICHE". Di quale decreto si parla? Perché non si cita, come di solito si fa, numero, data, protocollo? Da queste righe ("è stato modificato…con conseguente adeguamento…") parrebbero già essere stati decretati prezzi e nuove norme ed avvertenze tecniche per la realizzazione dei libri di testo. E invece, alla fine, per quanto riguarda i prezzi si allega la tabella dei prezzi in lire/euro dell’anno precedente come riferimento ("ad ogni buon conto") da non "sforare" e non vi è alcun accenno al numero delle pagine (né ad altre norme ed avvertenze tecniche).

Ma poveri editori, siamo alla fine di marzo e ancora non gli fate sapere come devono fare i libri (di quante pagine, quanti colori, se e come fascicolarli e tutto il resto). Non è ora di farglielo (e farcelo) sapere? Ci sorgono spontanei alcuni dubbi: O lo sanno già (ma hanno messo le pagine che gli pareva)? Non è che il Direttore Generale abbia scambiato un "verbale" per un decreto? Ma se decreta, che numero di pagine ci mette a questo punto?

Continuate a leggere, e capirete il perché di questi dubbi…3. Fine aprile-inizio maggio: ARRIVANO I LIBRI

Riassumiamo: fino a questo punto, dunque, nessuna prescrittività dei nuovi curricoli, riconoscimento della libertà d’insegnamento e dell’autonomia decisionale degli insegnanti sulle adozioni.

Quando arrivano i rappresentanti rimaniamo sconcertati: ci aspetteremmo i testi degli scorsi anni e qualche "novità" ispirata alle Indicazioni (del resto già l’anno scorso compariva qualche riga-"boutade" tipo: "per il portfolio"), così ognuno, sulla base del Pof e della libertà d’insegnamento potrebbe scegliere…

Invece ci portano unicamente libri che seguono le Indicazioni Nazionali e molto diversi tra di loro in ordine al numero delle pagine-base (cioè di quelle stabilite dalla normativa tecnica). Solo quelli gli hanno dato, solo quelli devono cercare di "vendere" (magari abbondando di gadgets). Molti insegnanti, dopo averli guardati, cominciano a chiedere ai rappresentanti notizie sui libri dell’anno scorso. Le risposte sono le più disparate: sono al macero, li abbiamo mandati alle missioni, dipendesse da me…ma non li ristamperanno certo, poi il valore della cedola sarà diverso (come fanno loro a saperlo? lo capiremo dopo…). E ancora: guardate che questi sono belli, vi aggiungo anche questo e questo, se insistete a settembre potreste trovarvi nei guai, guardate che nelle altre scuole hanno scelto questi….8-10 maggio: LE BRECCE

Si sa che ci sono insegnanti cocciuti ed anche, per fortuna, agenti che non vogliono servire solo il ministro, ma rispondere anche alle legittime richieste degli insegnanti. Così, nel muro che ci troviamo di fronte (prendere o lasciare), anche perché molti minacciano di "lasciare" (leggi: adozioni alternative), finalmente si apre qualche breccia: dall’8 al 10 maggio qualche casa editrice (Nicola Milano e Ardea) pubblicamente, ed agenti di altre case editrici personalmente, si dichiarano disponibili a fornire i testi pre-riforma al valore della cedola futura.

E’ a questo punto, prima che le brecce diventino crepacci, che con una tempestività sorprendente arriva quel decreto che avrebbe dovuto arrivare a febbraio, che poi non arrivava mai, nonostante fosse anche già stato evocato: cioè quello che detta e norma le caratteristiche tecniche a cui devono attenersi i libri di testo per l’a.s. 2004-2005 ed i loro valori cedolari.

 

12 maggio: la contromossa "tecnica" del Ministero per mettere fuori gioco i libri non riformati (ma è anche un autogol perché contemporaneamente mette "fuori norma", causa il mancato rispetto del numero delle pagine, la gran parte dei testi "riformati")

"Decreto dirigenzialeRoma, 12 maggio 2004
IL DIRETTORE GENERALE
Visto[…]
DECRETA:
art. 1
(Prezzo di copertina)

 

  1. Fermo restando l'importo complessivo della dotazione libraria stabilito per l'a.s. 2003/2004, il prezzo di copertina dei libri di testo per la scuola primaria per l'anno scolastico 2004/2005 è determinato come segue:

Classe Libro della prima classe Sussidiario Sussidiario dei linguaggi Sussidiario delle discipline Religione Lingua straniera Totale
1a euro; 9,67       euro; 2,48 euro; 2,93 euro; 15,08
2a   euro; 13,54       euro; 4,37 euro; 17,91
3a   euro; 19,35     euro; 9,39 euro; 5,83 euro; 34,57
4a     euro; 12,52 euro; 15,53   euro; 5,83 euro; 33,88
5a     euro; 15,18 euro; 18,12   euro; 7,29 euro; 40,59
Totale euro; 9,67 euro; 32,89 euro; 27,70 euro; 33,65 euro; 11,87 euro; 26,25 euro; 142,03
Art. 2
(Norme e avvertenze tecniche)

1. Le modalità di realizzazione tecnica dei nuovi libri di testo della scuola primaria sono contenute nell'allegato A che costituisce parte integrante del presente decreto.

 

IL DIRETTORE GENERALE
Silvio Criscuoli

Allegati:

 

Norme e Avvertenze Tecniche per la Realizzazione
dei Libri di Testo per la Scuola Primaria

 

[…] Realizzazione tecnicaIn relazione al nuovo assetto ordinamentale e ai contenuti delle Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati per la scuola primaria, di cui all’allegato B del decreto legislativo n.59/2004, il numero delle pagine dei libri di testo per la scuola primaria è determinato come segue:

Classe

Il libro della prima classe

Sussidiario

Sussidiario dei linguaggi

Sussidiario delle discipline

Religione*

Inglese

 

n. pagine

n. pagine

n. pagine

n. pagine

n. pagine

n. pagine

I

160

     

32

32

II

 

224

     

48

III

 

320

   

128

64

IV

   

224

288

 

64

V

   

256

320

 

80

* la distribuzione delle pagine trova applicazione limitatamente all’anno scolastico 2004/2005

 

Circa gli aspetti tecnici i requisiti dei libri di testo sono stabiliti come segue:

Numero di pagine: per ogni tipologia di libro il numero è quello indicato nella tabella riportata in precedenza Fascicolazione: ogni libro di testo è previsto in volume unico, ma può essere proposto anche in più volumi, purché si mantenga lo stesso prezzo di copertina indicato per il volume unico; in particolare il sussidiario delle discipline può essere suddiviso in due volumi, uno per storia e geografia, l’altro per matematica e scienze".

[seguono norme su illustrazioni, colori, formato pagina, carta, copertina, confezione,ecc.]

Finalmente un po’ di chiarezza! Viene solo ora decretato quello che 42 giorni prima sembrava già essere stato da tempo decretato: è invece solo ora che per la prima volta viene ufficializzato il valore della cedola e nuove norme sul numero delle pagine e tutto il resto.

Perché solo ora e solo adesso? Noi crediamo apposta per evitare quello che poteva succedere: che gli insegnanti, avvalendosi della libertà d’insegnamento da un lato e della mancanza di nuove norme tecniche dall’altro, potessero adottare "istituzionalmente" i libri pre-riforma.

Introducendo modifiche rilevanti per la redazione dei libri di testo (ripetiamo: in maniera illegittima, in violazione dell’ art. 27 della L. 448/98 che prevede il parere obbligatorio delle competenti commissioni parlamentari e invece Criscuoli fa tutto da solo) i testi in uso negli anni passati, non avendo tali caratteristiche, sono "fuori", mentre i nuovi… (p.s.: rileggettevi lo specchietto sopra e memorizzate le 320 pagine per le letture e tutte le discipline - matematica compresa - per il testo di terza; ci servono alla fine per vedere un esempio di quanti libri riformati siano davvero, anche solo tecnicamente, "a norma").

4. L’ultima fase: le minacce

Ma, come già detto, molti insegnanti sono molto cocciuti e perciò trovano la contromossa alla contromossa: adottare i libri non riformati all’interno della scelta alternativa.

A questo punto, falliti i tentativi di persuasione e gli ostacoli tecnici, vedendo che la scelte alternative minacciano di diventare massicce, il Ministero perde la testa e passa direttamente (e forse anche un po’ improvvidamente, visto che anche su tali atti penderanno parecchi ricorsi) all’intimidazione sempre meno velata.24 maggio: per la prima volta si esplicita nero su bianco che le Indicazioni nazionali sono "sostitutive" dei vecchi programmi e che gli insegnanti devono adeguarsi (il Direttore generale si è forse già scordato delle belle parole spese solo due mesi prima, nella circolare applicativa del primo decreto: "Il passaggio dalla prescrittività dei programmi ministeriali alla consapevole e partecipata adozione delle Indicazioni nazionali, i cui caratteri di inderogabilità attengono soltanto alla configurazione degli obiettivi di apprendimento, esalta il ruolo dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e riconosce ai docenti una responsabilità di scelte che ne valorizza il profilo professionale").

"Dipartimento per l'Istruzione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici

Prot. n. 9478

Roma, 24 maggio 2004

Oggetto: Adozione libri di testo per l'a.s. 2004/2005

Vengono segnalati comportamenti di vario genere relativamente all'adempimento dell'adozione da parte delle scuole dei libri di testo in attuazione della riforma degli ordinamenti scolastici relativi al primo ciclo di istruzione.
Al riguardo si ritiene opportuno richiamare l'attenzione sulla esigenza che l'azione didattica delle istituzioni scolastiche deve essere conforme alle Indicazioni Nazionali allegate alDecreto legislativo n.59 del 19 febbraio 2004, le quali sostituiscono i programmi di insegnamento già previsti per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado. Di conseguenza, i sussidi didattici, che i docenti adotteranno nella espressione della libertà di insegnamento, dovranno essere coerenti con i nuovi piani di studi introdotti dalle Indicazioni Nazionali.
In ogni caso, relativamente alla scuola primaria, il costo della dotazione libraria non potrà eccedere gli importi previsti dal decreto dirigenziale del 12 maggio 2004 sia, ripartitamente, per i singoli periodi didattici (annuali e biennali) che, complessivamente, per l'intero quinquennio.

Si prega di portare quanto precede alla personale attenzione dei dirigenti scolastici delle istituzioni presenti nell'ambito territoriale di competenza.IL DIRETTORE GENERALE
Silvio CriscuoliDestinatari: Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali"

I "Destinatari" seguono le sue sollecitazioni premurosamente e invitano i Dirigenti scolastici a comportarsi da eroi nelle trincee dei Collegi docenti (anche se molti dirigenti, consapevoli di avere in mano un fucilotto scarico, non oseranno più di tanto…). Due esempi su tutti:

"Prot. n. 4198/p/c25

RISERVATA PERSONALE

Torino, 26 maggio 2004

Ai Dirigenti Scolastici
delle scuole primarie e secondarie
di 1° grado del PIEMONTE

p.c.Ai Dirigenti dei CSA del Piemonte

Oggetto: adozione libri di testo per l'a.s. 2004/2005

Con riferimento alla nota MIUR-Dipartimento per l'Istruzione-Direzione generale per gli ordinamenti scolastici, prot. n. 9478 del 24 maggio 2004 (pubblicata sulla rete INTRANET del MIUR nelle news del 25 maggio scorso), si chiede di segnalare tempestivamente, all’indirizzo di posta elettronica ufficiogabinetto.usr@scuole.piemonte.it, eventuali comportamenti difformi, nell’adozione dei libri di testo da parte della Sua scuola, rispetto all’esigenza che "i sussidi didattici, che i docenti adotteranno nellaespressione della libertà di insegnamento, dovranno essere coerenti con i nuovi piani di studi introdotti dalle Indicazioni Nazionali" allegate al D. Lgs. n. 59 del 19 febbraio 2004.Si ringrazia per la collaborazione."

 

I sindacati hanno già provveduto a denunciare tali atti e risposto nel merito, perciò passiamo all’esposizione delle due ultime vicende della nostra narrazione.

  1. La più che discutibile presa di posizione dell’Aie.

    Ancor prima della nota del Direttore generale Nazionale Criscuoli, il 19 maggio, sulla vicenda adozioni è intervenuta l’Associazione Italiana Editori. Vediamo cosa scrive nel suo sito:

    "La posizione dell’AIE sul tema adozioni dei libri di testo nella Scuola primaria

    Le case editrici hanno proposto, come ogni anno, libri per le scuole con cui sostenere e soddisfare l'attività di insegnamento dei docenti e di apprendimento degli alunni, nel pluralismo dell'offerta culturale e didattica che è un valore civile e un patrimonio da tutelare, che l'AIE come associazione degli editori italiani considera il primo fra i compiti istituzionali della rappresentanza.

    Quest'anno, in particolare per le classi interessate alla riforma, sulla base delle indicazioni e dei programmi ministeriali da più di due anni diffusi e ora compresi nel Decreto Legislativo attuativo n°59 del 19 febbraio 2004, sono stati predisposti i testi resi necessari dall'ordinamento in vigore nei diversi gradi e cicli scolastici, interpretandone gli obiettivi e i contenuti con rigore scientifico e autonomia di proposta, in attesa delle scelte adozionali dei collegi dei docenti.

    Nel caso della scuola primaria, in cui l'erogazione gratuita a tutti gli alunni comporta da sempre vincoli specifici, gli editori hanno rispettato le norme e avvertenze tecniche e di spesa di cui al Decreto del Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici del 12 maggio 2004, rese necessarie dal nuovo assetto come configurato dalla legge 53 e dal Decreto Legislativo attuativo.

    Sottolineano peraltro che, essendo la cedola ministeriale riferita a un prodotto le cui caratteristiche tecniche e di contenuto sono state definite dal Ministero - che gli editori hanno rispettato -, in caso di scelte non conformi alle norme potrebbero sorgere problemi di invalidazione delle adozioni, di mancanza dei libri e di ingestibilità dell'operazione che garantisce agli alunni a settembre la disponibilità e la gratuità dei testi.

    19 maggio 2004"

    Poveri editori: hanno dovuto lavorare in fretta e furia e duramente, su "Indicazioni Nazionali" che solo dal 19 febbraio hanno avuto una qualche validazione ufficiale (in allegato ad un decreto) e hanno saputo solo il 12 maggio che avrebbero dovuto farci stare tutto in sole 320 pagine e che la cedola sarebbe stata solo di 19 euro! Ma si può far lavorare della gente così? E' ovvio che poi, in un quadro di tale incertezza, ognuno si è barcamenato come ha potuto e ha fatto i libri "tecnicamente" come ha voluto…

  2. Il verbale dell’incontro a viale Trastevere dell’8 ottobre 2003

 

Attenzione: non è andata proprio così, anzi non è andata affatto così!

C'è un prezioso documento -per la verità un po' clandestino nonostante la stampigliatura ufficiale del Ministero e le firme in calce dei maggiori rappresentanti degli editori- che verbalizza i risultati di un incontro tenuto l'8 ottobre 2003, ripetiamo otto ottobre 2003. L’incontro presieduto dall'on. Aprea, con il Direttore Generale degli Ordinamenti scolastici (si tratta del dott. Criscuoli, quello che invierà il decreto sulle "Norme e avvertenze tecniche per la realizzazione dei libri di testo per la scuola primaria solo il successivo 12 maggio, dopo le "brecce) e i maggiori rappresentanti degli editori AIE e CONFAPI (dott. Gulli, dott. Covone, dott.ssa Serravalle, dott.Potestà, dott.Sposato e dott. Chiaramonte). Leggiamo qualche passo di quel verbale:"Pertanto per il prossimo a.s. 2004-2005 gli editori effettueranno la messa a punto dei testi scolastici per l’intero ciclo della scuola primaria e per il primo anno della scuola secondaria, attenendosi alle Indicazioni nazionali per i piani di studio personalizzati, allegati al decreto legislativo del 12/9/03" (decreto che poche righe sopra definisce "in corso di perfezionamento").

"Pertanto, con l'entrata in vigore a regime…la dotazione libraria risulta determinata come segue":c’è la stessa tabella che sarà "decretata" il 12 maggio, con gli stessi numeri di pagina e gli stessi prezzi! (In verità alcuni cambiano di un centesimo…lo diciamo per onestà intellettuale).

Il verbale di un incontro diventa un decreto (le commissioni parlamentari competenti non importa sentirle, meglio gli editori), le Indicazioni provvisorie l’unico testo sacro, da introdurre di fatto prima che di legge (nel verbale non c’è traccia di dubbio od obiezione alcuna da parte di nessuno dei rappresentanti degli editori).

Sulla base di questo dato di cui siamo venuti a conoscenza solo ora proviamo a rileggere (con l’aiuto di qualche "grassetto") e commentare la dichiarazione dell'Aie.

"Le case editrici hanno proposto, come ogni anno, libri per le scuole con cui sostenere e soddisfare l'attività di insegnamento dei docenti e di apprendimento degli alunni, nel pluralismo dell'offerta culturale e didattica che è un valore civile e un patrimonio da tutelare, che l'AIE come associazione degli editori italiani considera il primo fra i compiti istituzionali della rappresentanza"

 

"Soddisfare l'attività di insegnamento… nel pluralismo dell'offerta culturale e didattica, valore civile e patrimonio da tutelare…" Ci paiono affermazioni bellissime ma in questo caso piuttosto ardite: le case editrici hanno volutamente approntato e messo a disposizione per le scelte degli insegnanti solo ("proposta pluralista" o scelta unica?) testi coerenti con le Indicazioni Nazionali provvisorie, nonostante la vigenza dei Programmi dell'85 e le pressanti richieste da parte degli insegnanti di avere libri di testo coerenti con questi ultimi e con i loro riconfermati Pof d'Istituto.

 "Quest'anno, in particolare per le classi interessate alla riforma, sulla base delle indicazioni e dei programmi ministeriali da più di due anni diffusi e ora compresi nel Decreto Legislativo attuativo n°59 del 19 febbraio 2004, sono stati predisposti i testi resi necessari dall'ordinamento in vigore nei diversi gradi e cicli scolastici, interpretandone gli obiettivi e i contenuti con rigore scientifico e autonomia di proposta, in attesa delle scelte adozionali dei collegi dei docenti."

"Da più di due anni diffusi": speravamo che le case editrici fossero state costrette loro malgrado a lavorarci sopra solo all'ultimo momento, invece scopriamo che i libri sono stati predisposti sulla base di indicazioni di più due anni fa (inizio 2002), cioè quando le Indicazioni nazionali erano null'altro che alla fase di progetto o bozza, senza ancora nessuna valenza normativa: zelanza, cieca ubbidienza, incoscienza o cos'altro?

"Ordinamento in vigore…" "rigore scientifico…": nulla sapevano della provvisorietà, dell'illegittimità, delle stroncature scientifiche del CUN e del CNPI?

"Nel caso della scuola primaria, in cui l'erogazione gratuita a tutti gli alunni comporta da sempre vincoli specifici, gli editori hanno rispettato le norme e avvertenze tecniche e di spesa di cui al Decreto del Direttore Generale per gli Ordinamenti Scolastici del 12 maggio 2004…Sottolineano peraltro che, essendo la cedola ministeriale riferita a un prodotto le cui caratteristiche tecniche e di contenuto sono state definite dal Ministero - che gli editori hanno rispettato"

 

Gli editori ci scusino del "grassetto" da noi operato: è per evidenziare la loro ripetuta affermazione che hanno rispettato le caratteristiche tecniche di cui al decreto del 12 maggio 2004: il che non è vero come si dimostra più sotto. Nel caso del "Sussidiario" di terza solo 4 case editrici su 18 le hanno rispettate! Troppo tardi il 12 maggio per andare in stampa? Certo, ma loro sapevano dall'otto ottobre 2003 che dovevano stare nelle 320 pagine! Il che significa questo: sapendo che in 320 pagine tutto quello che vogliono gli insegnanti non ci poteva stare (solo al tutor-tuttologo unico della Moratti con solo 27 ore, bastano e avanzano) hanno cercato di farsi le scarpe a vicenda, approntando prodotti più appettibili, con molte più pagine; sostanzialmente facendosi una concorrenza sleale (se sottoscrivo che si parte tutti al colpo dello starter e poi io mi metto a correre prima, la gara è regolare?).

"in caso di scelte non conformi alle norme potrebbero sorgere problemi di invalidazione delle adozioni, di mancanza dei libri e di ingestibilità dell'operazione che garantisce agli alunni a settembre la disponibilità e la gratuità dei testi"

 

Qui il grassetto l'ha messo direttamente l'AIE e forse dovrebbe scusarsi con gli insegnanti. Come non notare infatti ("invalidazione…", "mancata garanzia della gratuità dei testi", ecc.) la perfetta consonanza con le ultime minacce ministeriali del 24 maggio (con l'aggravante che gli editori le fanno quattro giorni prima!)?Riassumendo: quasi tutti gli editori hanno "proposto" agli insegnanti unicamente testi coerenti con "bozze" di Indicazioni Nazionali di "oltre due anni fa", favorendo di fatto una loro introduzione forzosa su cui pendono vari ricorsi di legittimità; li hanno realizzati con un numero di pagine quasi sempre illegittimo; hanno illegittimamente per primi paventato problemi di invalidazione delle adozioni.

Questo è il nostro punto di vista: se ce ne sono altri, aspettiamo risposte e smentite.

7. Il confronto tra i libri proposti per la terza.

 

Ricordiamo che, per essere tecnicamente "a norma" secondo quanto diffuso il 12 maggio 2004, ma già conosciuto dagli editori l’8 ottobre 2003, il "Sussidiario" per la terza deve avere complessivamente 320 pagine (comprensive di pagine antologiche, storia e studi sociali, geografia, scienze e matematica).

Abbiamo visionato 23 testi di terza: solo i primi 6 testi rispondono a queste caratteristiche "normative".

Ecco l’elenco dettagliato:

Titolo Editore pagine (vedi nota 1)

1. Tuttifrutti Elmedi 320

2. Ciao Rudi Piemme 320

3. L’isola della scoperta Nicola Milano 320

4. Io amo leggere Minerva 320

5. Pepe e il suo mondo Giunti 320

6. Come un arcobaleno Giunti 320

7. Amico Pinco Mondadori 336

8. Carduino Minerva 336

9. Passaparola Piccoli 336

10. La banda dei lettori Piccoli 344

11. Verde verde Raffaello 384

12. Evviva Leonardo 384

13. Girapagina Modern school 384

14. Mirtilla Spiga 384

15. Giocagià-giocasa Cetem 384 (320+64 matem.)

16. Vip La Scuola 384 (324+128:2 matem. biennale)

17. Superliquirizia Theorema 400 (320+80 matem.)

18. Leo e la matita Capitello 408

19. Amico sole Fabbri 416 (320+96 matem.)

20. Io io’ De Agostini 416 (320+96 matem.)

21. Un castello di sorprese Capitello 420 (312+108 matem.)

22. I colori dell’arcobaleno Capitello 432 (324+108 matem.)

23. Tipi da libro Atlas 448 (320+128 matem.)

(1) Nota importante: il confronto non è stato agevole, in quanto, le "offerte", tra testi base e libri e libercoli "gadget", vanno dalle 320 fino alle 592 pagine (ma c’è anche chi regala ad ogni bimbo un dizionario di 800 pagg. e un libro per le vacanze). Esiste un’ampia casistica nominale nei modi dell’offerta: la più ricorrente è "volumi indivisibili", ma ci sono anche il semplice "prezzo ministeriale", "allegati", "parte integrante del progetto", "ad integrazione", "prodotto omaggio", ecc.; c’è infine il caso di un editore che offre gratuitamente nel pacchetto per gli alunni due "quaderni" prezzati (probabilmente per tentare di ridiventare almeno un po’ "competitivo", vista la mole delle offerte altrui). Tra chi ha "sforato" (come si vede 3 su 4), c’è chi lo ha fatto tranquillamente e chi invece, forse per far figurare comunque il magico numero 320, ha messo in un fascicolo a parte, matematica. In quest’ultimo caso abbiamo provveduto noi, per rendere omogeneo e corretto il confronto, a conteggiarle nel totale indicato in colonna.