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25 maggio / 12 giugno 2007
Esasperatismo - L'elogio del Bidone
Personale del maestro
Domenico Severino
A cura di  Adolfo Giuliani
Presentazione di  Domenico Raio

Le opere in mostra

 

 

 

L’impeto creativo di Domenico Severino

L’arte non può essere premeditata, deve prender forma da un impulso estemporaneo in mancanza del quale l’opera risulta un semplice artefatto. È da questo concetto che si muove la produzione più recente dell’artista pompeiano Domenico Severino, culminata nella realizzazione di una serie contraddistinta da tecnica mista su supporto cartaceo, di ridotte dimensioni, ma di notevole effetto sotto il profilo semiotico e semantico. Affrancatosi dal mero esercizio tecnico e da ogni sterile finalità estetica, lo stesso supporto diventa per Severino la lastra sulla quale imprimere il segno dell’io, fotogramma di un impulso destinato ad esaurirsi nel momento stesso in cui trova espressione e pertanto unico ed irripetibile. Decifrare la traccia lasciata dall’artista nel suo furore creativo è un compito che il pittore delega all’osservatore. Fornire spunti d’interpretazione significherebbe sminuire la sua stessa concezione dell’arte, inglobarla nella categoria della ragione quando essa è invece espressione dello spirito e proprio come l’animo umano si compone di variabili dipendenti dalle infinite possibilità di combinazione. Di certo nelle sue opere sono forti i tratti riconducibili a quel “genius loci” la cui vicinanza ha finito per forgiare la personalità umana ed artistica del pittore Domenico Severino infondendogli energia vitale e ponendosi quale motivo ispiratore di ogni processo creativo. L’artista più autentico, alla stregua di un vulcano attivo, raccoglie materiale sotto forma di esperienze e lo condensa fino all’istante in cui la pressione è tale da dover necessariamente fuoriuscire. È quello il momento creativo, l’attimo in cui quel magma si plasma secondo un disegno spontaneo la cui sostanza sarà nel percorso che avrà compiuto e non nella forma che avrà assunto nel rapportarsi al mondo esteriore.

Esasperatista ante litteram, Domenico Severino ha trovato nell’icona del bidone lo strumento attraverso il quale la figurazione si salda con l’informale che allo stadio attuale della ricerca artistica del pittore campano si presenta come suo più naturale sviluppo. Nella serie in oggetto confluiscono molti degli elementi che hanno caratterizzato la pittura di Domenico Severino sin dalle origini. La location in cui i contenitori sono calati è in massima parte campestre benché le sue opere appaiano prive di ogni figurazione a riguardo. Il riferimento è tutto nei colori, in quelle bucoliche tonalità di una Campania “ex felix”, devastata da un inquinamento materiale e morale rappresentato dall’impropria collocazione dell’oggetto bidone quasi a creare un contrasto stridente con la natura circostante. Ma l’operazione che ha maggiormente caratterizzato il Severino esasperatista è stata quella di elevare il simbolo del Movimento ad umana rappresentazione animandolo nelle sue tribolazioni raffigurate da un dinamismo delle linee senza soluzione di continuità, un effetto che si accentua nella resa delle prospettive nella quale l’artista offre anche prova del suo virtuosismo tecnico. Il bidone sembra quasi voler seguire lo sguardo dell’osservatore mostrandogli la faccia da qualunque posizione l’osservatore si ponga, un gioco magico attraverso il quale il simbolo dell’Esasperatismo pare invocare l’aiuto dell’uomo per sottrarsi dalla sua drammatica condizione. Il contenitore è rappresentato nel suo abbandono in un’atmosfera evidentemente metafisica, solo in mezzo ai suoi simili già riversi a terra perché ormai privi di ogni funzione o perché la loro funzione si è rilevata deleteria per le sorti nella natura o dell’umanità stessa. Il bidone diventa allora un’ulteriore metafora, un capro espiatorio che fattosi carico delle responsabilità che l’uomo, per stoltezza e viltà, non si assunto, attende quel nuovo big bang che potrà fondere la sua materia purificandola e rigenerandola sotto altra forma dopo la grande esplosione cosmica che l’artista Domenico Severino ha raffigurato in alcune opere le quali già preludono a quella che sarà la sua nuova cifra stilistica nell’interpretazione dell’Esasperatismo e non solo.

Domenico Raio

CENTRO D'ARTE E CULTURA
«IL BIDONE»
Via Salvator Rosa 159
Orario: 16.30 - 19.30
sabato e domenica chiuso