Gli esaperatisti al Maggio dei monumenti 2003 |
Gli artisti aderenti al movimento
"Esasperatismo Logos & Bidone" di Adolfo Giuliani, il cui simbolo è il
Bidone, avvertono la necessità di porsi su di un cammino comune per raggiungere una
unità estetica e concettuale che permetta un'immediata identificazione e
caratterizzazione del movimento. A tal fine gli artisti hanno elaborato un'idea unificante in termini estetici, concettuali ed espositivi che renda immediatamente riconoscibile il movimento al fruitore. Ci sembra che il bidone sia all'uopo il simbolo unificatore: il bidone inteso come contenitore - uomo sofferto, ammaccato, consumato, natura violentata - sia come supporto su cui l'artista possa esprimere la sua sensibilità e la sua personale interpretazione in termini comunque "orientati". Il supporto bidone - contenitore può essere al riguardo contenitore di forma e contenuto, dando l'avvio, la svolta per un nuovo movimento estetico. Il supporto bidone ha forma e misure identiche al prototipo-bidone di Adolfo Giuliani, realizzato in struttura d'arte per la prima volta nel maggio 2000 ed esposto a Napoli nella sua galleria Immagine Nea, ora ribattezzata con la denominazione "Il Bidone". L'Esasperatismo esige un nuovo modo di testimoniare e di comunicare il grado di esasperazione globale, planetario, a tratti non più controllabile del vivere quotidiano, e di riproporre nuove strategie di dignitosa vivibilità per migliorare la qualità della vita e risanare le ferite e le lacerazioni del bidone - terra e del bidone - uomo. Esasperatismo quindi come denuncia e come progetto di risposte adeguate all'esasperazione; come necessità di testimoniare e di comunicare in modo chiaro e comprensibile per riportare l'arte alla vita e l'uomo all'appartenenza umana; per dar vita ad un programma per una nuova umanità meglio conciliata; per testimoniare il disagio del vivere quotidiano e il suo "non starci"; per demistificare un potere mass mediatico che vuole ridurre l'uomo al silenzio-assenso. Esasperatismo come testimonianza dell'Artista che trova il proprio compito e significato nell'attestare il fatto, l'avvenimento, in base alla sua personale osservazione, oltre l'immediatezza dell'immagine e la descrizione della sequenza di avvenimenti riportati dai media; Artista che coglie il significato profondo dell'evento contemporaneo nell'ambito di una memoria creativa che fissa l'oggetto e lo trasforma, integrando il dualismo dell'interiorità e del mondo esterno, per una libera e consapevole comunicazione. La libertà estetica è un elemento essenziale dell'arte di testimonianza, se essa deve adempiere alla propria giustificazione come significato, e il bidone, come simbolo e come supporto catalizzante la denuncia e la testimonianza, può essere la premessa per un'unità estetica del movimento pur nella varietà degli stili e forme compositive. In tal modo vi potrà essere infine unità nella varietà. Gli Esasperatisti |