Chiarificazione del 5/03/2002

Come nasce l’Esasperatismo

L’idea dell’Esasperatismo,sia pure in forma embrionale,era presente nella mia mente già da parecchi anni. Il suo simbolo,invece, il bidone-contenitore, è cosa recente,poiché risale,come tutti sapete, ai lavori della metropolitana di Via Salvator Rosa.
Interessante si è rivelato per me,l’estate scorsa,l’incontro occasionale con Angelo Calabrese che, entusiasta dell’idea e dei suoi possibili sviluppi sociali e filosofici, volle incontrarsi con me successivamente per stilare la sua adesione che voi tutti conoscete. Un altro importante passo avanti è stato fatto all’Istituto italiano per gli studi filosofici in occasione dell’incontro promosso da “Arte & Carte” su “La creatività nell’era della globalizzazione”, nel corso del quale è stato presentato,per così dire ufficialmente, il Movimento ed è stato esposto il nostro povero bidone. Altra tappa significativa per la divulgazione di questo pensiero,ma anche per una sua pluri-interpretazione, è stata la sua presentazione in un locale di  culto,dove diverse,suggestive analogie bibliche,sia vetero che neo testamentarie,sono emerse. Il bidone,poi, è stato esposto in più occasioni artistiche,come quelle di Immagine nea e di Villa Campolieto.  Un passo decisivo, impegnativo e sicuramente programmatico per una fruttuosa crescita di questa idea,è quello che avete fatto voi,critici d’arte autorevoli e artisti di provata esperienza e serietà,in questa sede,nel momento in cui avete espresso le vostre considerazioni,con le parole,con i colori, con le forme, con la materia, sull’Esasperatismo e sul bidone. Perché questo è un momento importante? Perché l’arte è indubbiamente un mezzo rilevante per il decollo di qualsiasi pensiero,forse è il veicolo più immediato di divulgazione e di comunicazione di sentimenti,stati e modi di essere,aspirazioni ed emozioni personali o condivise. La mostra che abbiamo allestito come preludio al Manifesto artistico è testimonianza  evidente di ciò che dico.

Ma noi ci auguriamo che non solo il linguaggio artistico possa esprimere e veicolare l’Esasperatismo,ma che anche altri linguaggi ,come quelli della letteratura,della scienza,della religione, del teatro,possano concorrere,nei rispettivi campi di indagine e di produttività,alla diffusione delle linee-guida del Movimento e alla risoluzione dei nodi spinosi che sono stati individuati ed evidenziati nel Manifesto generale. A tale proposito consentitemi un’altra precisazione:l’Esasperatismo,è vero,non va confuso con l’ambientalismo,ma solo nel senso che non si identifica con esso,ma certamente lo assimila,lo comprende al suo interno,lo fa proprio e lo propone,infine,come un punto di forza per l’adempimento del suo progetto di ridare dignità all’uomo e consentirgli la speranza di un futuro vivibile.

Permettetemi un’ultima proposizione:il bidone contenitore della vita e della terra,metafora delle sofferenze con le sue ammaccature è a voi noto,ma consideriamolo da oggi anche come  contenitore per antonomasia del pensiero umano nel suo lungo percorso,fino ai nostri giorni .

  Napoli  5 Marzo 2002                        Adolfo Giuliani