Christian Deliso
Direttore d’orchestra

Il pezzo sinfonico "Promenade Orientale", presentato in prima assoluta alla Sala Scarlatti presso il Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli il 12/05/04, è la prima opera musicale che sorge in seno al movimento artistico "Esasperatismo".
     
L’opera si richiama alle atmosfere tonali della musica orientale, sfruttando delle serie di scale pentafoniche. Il brano prevede un’orchestrazione di tipo classico con l’aggiunta di strumenti particolari come il gong, Glockenspiel finalizzati a sottolineare il colore esotico del pezzo. Va sottolineata la presenza del pianoforte che nelle opere sinfoniche del Deliso non svolge mai un ruolo solistico ed è inserito nell’orchestra come uno strumento pari agli altri.
      Il mito dell’oriente è presente nella nostra cultura occidentale sin dall’epoca dello scontro tra il regno greco e i persiani di Serse. Nel corso del tempo ha acquisito diversi significati: oriente vuol dire l’altro, il diverso, colui che non si conosce perché si trova dall’altro capo del mondo, ma vuol dire anche posto dove sorge il sole, e quindi, dove nasce la vita.
       Sin dai tempi più antichi Occidente e Oriente si sono trovati in forti contrasti, fino al punto di divenire un’antitesi. E’ strano però che l’Oriente (Asia), che dovrebbe essere il prolungamento naturale dell’Occidente (Europa) o viceversa, dove non ci sono oceani che li dividono e nel quale noi troviamo le nostre origini, venga visto come il diverso, l’ostile, il nemico, più di come l’Europa ad esempio potrebbe vedere lontana e diversa l’America.
       Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la fine del colonialismo, i rapporti Occidente ed Oriente si erano ammorbiditi, fino al punto di riesumare la definizione di REUSCHLE (scrittore ed antropologo) che nel 1858 parlò per la prima volta di un unico continente: l’Eurasia. Dopo l’11 settembre 2001, purtroppo, l’antitesi è tornata alla ribalta: i fatti di cronaca ci stanno facendo odiare quanto di più bello ci sia nell’Oriente, quanto questo mondo ha ispirato per tanti secoli le nostre fantasie e la nostra arte.
       L’opera è, appunto, una passeggiata nella storia di Occidente ed Oriente, anche se l’inquietudine, il terrore che si è scatenato dopo l’11 settembre, e che ci esaspera ogni giorno della nostra vita emerge continuamente nelle pieghe della partitura, in una lotta continua tra la paura di ciò che potrà accadere e la voglia di continuare a sognare l’oriente fantastico delle mille e una notte o dei viaggi di Marco Polo.

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