Lucia De Cristofaro
Direttore editoriale della rivista «Albatros»

Esasperatismo, avanguardia del nuovo millennio

In ogni secolo le correnti di pensiero hanno cambiato la storia e la società, in particolare il novecento, che ci siamo lasciati alle spalle solo da alcuni anni, è stato ricco di avanguardie artistiche e letterarie che con il loro principi, con i loro manifesti, hanno arricchito non solo il mondo culturale mondiale, ma anche quello sociale, dimostrando quanto gli artisti siano attenti a tutto ciò che gli accade intorno e quanto siano espressione a loro volta dei disagi e delle problematiche del tempo in cui vivono. Un tempo il nostro caratterizzato da forti contraddizioni: il mondo diviso nettamente in due comparti economici, le guerre che sembrano ormai inarrestabili, così come i flussi dei disperati che dalle zone povere del mondo migrano in cerca di un possibile futuro. L’arte che è sempre parte integrante della società, registra questi cambiamenti e queste contraddizioni e le esprime non solo attraverso le opere, ma anche attraverso manifesti artistici, in cui sono posti i principi ispiratori del movimento.

Considerarsi avanguardia, significa proprio, volersi porre in costante dialogo sociale e insieme cercare di esprime ciò che si sente e ciò verso cui si prova repulsione, il Manifesto dell’ Esasperatismo, in questo, è molto chiaro, in quanto individua e dichiara in modo preciso i propri principi:… Denuncia dell’esasperazione del vivere quotidiano; denuncia dell’esasperazione della natura violentata; denuncia dell’esasperazione della scienza incontrollata; denuncia dell’arte non più fruibile… e sono proprio questi principi a sottolineare l’unicità di questo movimento artistico, che non si riferisce solo all’arte in quanto tale, ma a tutti gli aspetti sociali, evidenziando una consapevolezza matura della realtà contemporanea. L’Esasperatismo non si distingue solo per gli stili nuovi che propone, ma soprattutto per le sue idee, insegnamenti che dalla denuncia si trasformano in veri e propri stili di vita.

Come il novecento ebbe nell’Espressionismo francese la sua massima manifestazione di rinnovamento, non solo della tecnica, e nel Futurismo italiano e russo, la massima esaltazione del progresso, il nuovo millennio in cui è iniziato il viaggio dell’Esasperatismo, trova in questo movimento la sua massima espressione, in quanto tutto ciò che questi artisti esprimono, provocatoriamente sul bidone di latta, è la sintesi della loro esperienza artistica e sociale dell’arte contemporanea.

Il movimento attraverso le sue mostre e i suoi incontri propone una lettura della società, mantenendo sempre vivo l’interesse intorno alle tematiche che condizionano, purtroppo la vita di ognuno di noi.
La natura violentata, infatti, tocca da vicino ogni uomo e la denuncia che gli artisti ne fanno sui loro "Bidoni" è certo patrimonio di tutti, come comune è il problema della scienza che ormai violando le leggi della natura, viola l’uomo e la sua esistenza imperfetta.

Quello che, secondo noi, è esaltato nell’Esasperatismo è proprio l’imperfezione che diventa bellezza,diventa vita, in quanto unica e non clonata. La bellezza di un frutto, di un fiore irregolare nella forma, di un naso non perfetto nella linea, non sfugge agli artisti esasperati ed è proprio esprimendo l’esasperazione e l’imperfezione, forse più di qualsiasi altro esprimono la vita… "Come l’onda non esiste di per sé, ma è sempre partecipe del moto dell’oceano, così non possiamo mai sperimentare la vita da soli, ma dobbiamo sempre spartire l’esperienza della vita che opera intorno a noi…(Albert Schweitzer).

Ed è proprio la partecipazione, l’altra parola magica di questo movimento che vede orgogliosamente le sue origini a Napoli, ma che già da tempo si è imposto in un panorama artistico internazionale, che partendo dall’Italia raggiunge la Spagna, il Venezuela, l’Argentina, realtà molto diverse dalla nostra, ma con unico comune denominatore: l’uomo e il suo esasperatismo.

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