Baudelaire
e Flaubert precursori dellEsasperatismo Quando nel
1857 Baudelaire pubblicò " Les fleurs du mal" fu immediatamente battaglia. Il
sasso era stato lanciato nello stagno della putrescente "cultura ufficiale"
della seconda metà del XIX° secolo. E già un anno prima Flaubert aveva lanciato un
altro "macigno" in quello stagno.
Il suo "M.me Bovary" fu messo sotto accusa per
immoralità, così come la raccolta poetica di Baudelaire. Fu chiaro per la generazione
dei bohèmiens che si metteva in moto in quella battaglia un conflitto di idee di portata
ben superiore a quanto appariva in superficie. Processato per scandalo e immoralità dal
giudice M. Pinard, che istruì anche il processo contro Baudelaire, fu lo stesso Flaubert
a chiarire quali fossero i veri motivi delle accuse rivoltegli:
"
Vous vous attachez à la surface, mais le vrai scandale est au fond
de mon uvre." (Voi vi attaccate alla superficie ma il vero scandalo è nel
fondo della mia opera.)
Ma qual è il "fondo" cui si riferisce
Flaubert? E la società corrotta, ipocrita, arrivista, mediocre, che si scandalizza
per gli adulteri di Emma o per gli amori sensuali delle "six pièces
condamnées"(che Baudelaire fu costretto ad eliminare dalla pubblicazione successiva
dei Fiori del male) ma che compie silenziosamente e quotidianamente ben altre immoralità,
più inafferrabili, più subdole, che lasciano poche possibilità di reazione e di
salvezza.
E la prevaricazione dellarroganza, del
maltrattamento morale, dellimposizione di una forza che è solo materiale e non
spirituale, dellignoranza. E tutto ciò che, con una parola intraducibile in
italiano, identifica forse esattamente lo stato danimo delluomo moderno:
dépossession. Il significato si può intuire, comunque; ed appare chiaro, anche a chi non
conosca Baudelaire e Flaubert nel loro sofferto, benché per certi versi anche un po
aristocratico e volutamente altero percorso letterario. Proprio questa
"dépossession" costituisce il trait dunion tra la poetica dei due autori
e lo spirito fondante dellEsasperatismo.
Non è forse "dépossedé" luomo che oggi
non è più capace di controllare sé stesso e le proprie nefaste azioni? Luomo che
"
chiama tale fluire progresso, andare avanti
" ma che "
ne
ha perso ineluttabilmente la possibilità di controllo e dell arresto." ?
(Manifesto dellEsasperatismo).
Baudelaire e Flaubert non avevano fondato un movimento,
non avevano il" bidone" come simbolo, ma sicuramente se lo avessero idealmente
avuto sarebbe stato altrettanto "
ammaccato,consumato, pieno di esperienze, di
tradimenti, di delusioni, di dolori." E se "
lo stress e la depressione
sono i risvolti patologici dellesasperazione del vivere", come non assimilare
questi risvolti allennui, allo spleen di Baudelaire? allinazione di Flaubert?
Nella poesia "Spleen" ( LXXVIII séction Spleen
et Idéal Les fleurs du mal) si legge :
"...et
lAngoisse atroce, despotique,
Sur mon
crâne incliné plante son drapeau noir."
(e langoscia atroce, dispotica, sul mio cranio riverso pianta la sua
bandiera nera).
Era forse questo il " bidone
ammaccato" di Baudelaire? Forse si, forse lo sarebbe stato. E léchec
(fallimento) degli eroi di Flaubert? Mme Bovary non riesce a realizzare i suoi sogni
romantici, sopraffatta dalla mediocrità della famiglia e della società; Fréderic
Moreau, nellEducation sentimentale, non riesce a portare a compimento nulla nella
sua vita, gli studi, gli amori, le amicizie; tutto è pervaso dal necessario fallimento.
Come non soccombere a tanto disastro che lo circonda? E che dire di Bouvard e Pécuchet,
destinati a copiare per tutta la vita (è il loro lavoro di copisti) dopo aver tentato
invano di uscire da questo meccanismo infame?
Ma Baudelaire e Flaubert non sono solo i romantici delle
figure poetiche drammatiche, dei momenti lirici più toccanti; essi sono anche i
"ricercatori"; essi no, non si sono arresi come le loro creature; la loro stessa
opera, per il solo fatto di esserci, è testimonianza di una speranza mai sopita, di un
avvilimento che non si è mai dichiarato" sconfitta".
"Au fond de linconnu pour trouver du
nouveau" : è il verso finale di " Les fleurs du mal ".
La ricerca continua, continua romanticamente con e oltre
la morte, in questo viaggio misterioso che non è il termine della sofferenza alla maniera
dei primi romantici, bensì è una ulteriore tappa, piena di mistero, di positività
forse.
E non è meno positiva la lezione di Flaubert, che con la
sua "hantise du style" ha aperto nuove prospettive al romanzo,e che ha fatto
della scrittura, dello stile appunto, lemblema di una verità raccontata senza
inganni, senza edulcorazioni, senza esagerazioni; il tentativo di ristabilire un
equilibrio che si è perso tra coscienza e sapienza, tra essere e fare, tra progresso e
tradizione.
LEsasperatismo nel segno di queste antiche
suggestioni.
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