Bidone d'oro 2013 per
la cultura al prof. Aldo Masullo.
Bidone d'oro speciale alla Fondazione Teatro San Carlo di
Napoli
Introduce e modera la prof. Clara
Guarino
interventi:
Emilia Mallardo - dirigente scolastico
Marisa Russo - giornalista
Presentazione "Dal benessere
all'essere..." di Emilia Mallardo.
Presentazione evento di Clara Guarino:
È bene che diciamo, come premessa, che qualunque discorso in
merito all’Esasperatismo non sarà mai esaustivo e perché è
in continua evoluzione, diffusione, propagazione, e perché
questo tempo che è certamente un tempo di sbalorditive
“imprese”, tecnologiche, si configura come un periodo
segnato da prospettive accelerate, complesse, profonde, di
concreto e, forse, radicale mutamento.
Si tratta, a mio parere, di una vera “nuova svolta
antropologica”, caratterizzata dallo sforzo di fare i conti
con la nostra riflessività.
È in gioco il futuro, non tanto del nostro Essere, quanto
del nostro Divenire, per cui, pur nel pacato, attento
ascolto del sommovimento in atto, si impone la necessità di
un impegno etico per non subire passivamente, anzi, per
governare con “ragione affettiva”, l’articolatissimo
mescolamento che avanza. In definitiva se Martin Heidegger
ha indicato nella cura dell’Essere il nostro compito
precipuo, il concetto di post-umano, definito dal Prof Paolo
Masullo, ”umano in transito”, prova a indicare nella cura
del “Divenire”, cioè nella cura della dimensione evolutiva
del biotecnocrate, l’impegno più adeguato a un uomo che va
inteso e ripensato come sospeso tra natura e cultura, tra
tecnica e tecnologia, per un agire rivolto a rendere
possibile il suo Continuarsi.
Nachmann di Breslav diceva che due
uomini che vivono in luoghi lontani e perfino in generazioni
diverse possono parlare tra loro perché uno può porre una
domanda e l’altro, che è lontano da lui nello spazio e nel
tempo, gli può rispondere o porre una domanda che soddisfi
la prima.
È la ferma convinzione che l’uomo rappresenta
quell’incognita capace di comportarsi in modo
illimitatamente aperto al mondo e dialogare, perché la mente
umana è più intuitiva che logica e comprende più di quanto
riesce a coordinare.
L’ideatore e fondatore di questo movimento ha intuito il
pericolo insito nel corpo a corpo tra l’intricazione oscura
e reciproca tra soggettività biologica e soggettività
tecnologica per cui come l’uomo fa la tecnologia, così la
tecnologia trasforma l’uomo.
Perciò con dichiarata umiltà, come egli stesso afferma, ma
al tempo stesso con uno scatto di orgoglio e dignità (è un
movimento che parte dal Sud, con i valori del Sud) chiede a
quanti condividono le sue preoccupazioni di rompere il
guscio di isolamento che non è materiale, ma volontaria
reclusione dell’io, come osserva il Prof Aldo Masullo, di
offrire un contributo etico, sociale, politico e non
partitico, a sostegno del movimento che si incardina su
quattro punti essenziali, interdipendenti e complementari:
a) il vivere quotidiano
b) la natura violentata
c) la scienza incontrollata
d) l’arte non più fruibile
Il “bidone” diventa solo un pretesto per dar vita a una
sorta di orchestrazione dove il ritmo, le pause, i passaggi
contribuiscono tutti all’armonia del pezzo, ma che presi
singolarmente non trovano una ragione di essere.
Di certo dietro il tessuto apparentemente fantastico ed
“esasperato” c’è l’intensa partecipazione dell’autore,
dell’artista. Appare così superflua anche la ricerca di
demiurghi.
L’opera degli “esasperatisti” va vissuta, fruita sull’onda
delle immagini che riesce a risvegliare, tra fantasmi e
storie che non chiedono di essere credute.
Il ritmo, talvolta teso e ansioso, si distende,via via, in
soste di riflessione, di meditazione, di angoscia in via di
superamento, di laboriosa riconquista della speranza non
disgiunta da un’assunzione di responsabilità. Per dirla con
Dante questo movimento è come la fronda che flette la cima
nel transito del vento per poi rialzarsi.
È una voce che continua a parlare, nonostante tutto,
nonostante che nessuno conosca tutta la via da percorrere
come ha osservato il mio amico Ottavio Di grazia in una
occasione differente.
Ed è qui che, probabilmente, scatta la sfida ai nostri
giorni inquieti.
La verità è che, poche volte, come in questo caso l’arte, e
la pittura in particolare, non richiedono indagini o letture
filologiche. L’arte, intesa come armonia di sentimenti,
insieme di intelletto, fantasia, ansia, angoscia, passato,
presente, tutto ben radicato nel dato oggettivo, nel positum,
è senza tempo perché, come diceva Bresciani, l’arte il tempo
lo ha in sé.
Eventi storici e personali, spesso drammatici, invitano a
pause di riflessione, a trovare passaggi che sappiano
offrire al pensiero una spinta ad affrontare temi e problemi
immensi e, al contempo, costituiscono una zattera per la
speranza dell’approdo a quanti di noi, che, lasciati i
solidi appigli del quotidiano deludente si sono spinti, per
virtù e conoscenza, all’intelligenza di quelle cose che
dessero, anche illusoriamente, una pregustazione di
immortalità alla nostra avventura umana.
Fare memoria di eventi come questo significa anche
interrogare gli altri snodi fondamentali e rimettere in moto
la speranza, che, a mio avviso, non consiste nella
convinzione che qualcosa andrà bene, ma nella certezza che
qualcosa ha senso, indipendentemente da come poi, di fatto,
andrà a finire.
Possiamo, quindi, senza tema di essere giudicati
ardimentosi, considerare l’esasperatismo un “problematico
laboratorio aperto al futuro”. È un capitale sociale.
Il Movimento
artistico-culturale “Esasperatismo Logos & Bidone” ha
consegnato il 14 giugno 2013, presso il Convitto Nazionale
“Vittorio Emanuele II”, in piazza Dante, 41, a Napoli, il
premio Bidone d’oro 2013 per la Cultura al filosofo Prof.
Aldo Masullo e il premio Bidone d’oro speciale alla
Fondazione Teatro San Carlo di Napoli, ritirato dal
Consigliere di Amministrazione, Prof. Andrea Patroni Griffi,
insieme con i Direttori Alessandra Panzavolta, Anna Razzi e
Stefania Rinaldi. L’evento ha riscosso un notevole consenso
culturale e grande affluenza di pubblico.
Ha introdotto e moderato la Prof.ssa Clara Guarino. Sono
intervenute Emilia Mallardo, Dirigente scolastico e Marisa
Russo, giornalista. Erano presenti l’Avv. Gerardo Marotta
(Premio Bidone d’oro 2008) e la Prof.ssa Clementina Gily
(Premio Bidone d’oro 2010).
Ha consegnato ii premi il fondatore del Movimento, Adolfo
Giuliani.
Per l’occasione è stata realizzata una medaglia ricordo per
i 13 anni del Movimento.
Il Movimento
artistico – culturale “Esasperatismo – Logos & Bidone” ha
l’onore di consegnare il premio Bidone d’oro 2013 alla
Cultura al filosofo Prof. Aldo Masullo, persona di grande
spessore umano e morale, protagonista della vita civile e
politica dei nostri giorni.
Il Prof. Masullo, interprete attento e rigoroso del
presente, ha dedicato la sua ricerca filosofica alla
comprensione profonda dell’essere umano, con particolare
attenzione alle sue sofferenze, da quelle intime ed
esistenziali a quelle della quotidianità contingente. Da
saggio, approda alla fiducia nel futuro.
Il Movimento esasperatista si identifica in questo stupendo
percorso che dal dolore conduce alla speranza.
Napoli, 14 Giugno 2013
Il Movimento
artistico – culturale “Esasperatismo – Logos & Bidone”
assegna il premio Bidone d’oro speciale alla Fondazione
Teatro San Carlo con la seguente motivazione:
“Il Teatro San Carlo rappresenta quanto di più nobile e
significativa la città di Napoli possa offrire al mondo
intero. La sua storia, il suo percorso culturale, le Arti
che la connotano, fanno di questa Istituzione un punto di
riferimento indiscusso per chi coltiva la Bellezza, per chi
ama l’Armonia, per chi aspira all’essenza più profonda
dell’Umanità.
Il Movimento esasperatista è particolarmente onorato di
conferire al Teatro San Carlo il premio Bidone d’oro
speciale, quale riconoscimento per la divulgazione della
Cultura nel mondo da quasi tre secoli.”
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