Lucia Basile
Storico e critico d'arte

Esasperatismo... il “Movimento”!
Un percorso, un viaggio attraverso la ricerca, lo scambio, l’impegno. Una carovana che si sposta arricchendosi sempre più di contenuti e di viandanti, un gruppo di uomini, che si fa continuamente più folto, con a1 seguito un bagaglio di idee, progetti, messaggi, valori culturali e intellettuali da trasmettere.
Un cammino che nasce grazie all’impegno e alla consapevolezza che, il senso puro e basilare dell’Arte, sta nella comunicazione, nell’educazione alla partecipazione, nella consapevolezza che Arte è anche denuncia, valorizzazione, ri-partenza. Non solo questo, ma anche molto altro ancora è quello che il professore Adolfo Giuliani, ideatore e fondatore del Movimento Artistico Esasperatismo, si propone, identificando il suo progetto nell’icona, nel segno del “Bidone”, indicazione, simbolo e ancor di più, è elemento materialmente indelebile, nel tempo e nella memoria.
Emblema tangibile, concretamente percepibile, reale, ma parallelamente, a1 contempo ideale, il bidone diviene soggetto-oggetto di una teoria che, affiorando dall’inconscio, si fa “ratio”, per poi materializzarsi in esteriorità, anche estetica, in Arte. Il bidone è metafora della vita, di tutto ciò che è legato all’esistenza, è l’esperienza vissuta tra gioie e delusioni, insofferenze e appagamenti.
Evidenziare una crisi di eventi e di valori è il modo per sensibilizzare, attraverso messaggi visivi; è la speranza, l’ottimismo tramite la denuncia, come recitano i concetti essenziali contenuti nel manifesto del movimento, del grado di esasperazione del vivere quotidiano, della natura violentata, della scienza incontrollata, dell’arte non più fruibile.
Le verità raccontate dalla coscienza dell’artista diventano senza dubbio quelle più reali, quelle raccontate senza veli e senza inganni, 1’Arte diventa il mezzo più immediato, quella che può più facilmente raggiungere le masse, senza per questo “massificarsi”.

Tratto dal libro “Esasperatismo Logos & Bidone 2000-2009”