Leo Strozzieri
Storico e critico d’arte

Esasperatismo – Logos & Bidone

Sono venuto in possesso della documentazione sul Movimento Esasperatismo – Logos e Bidone in occasione di una mostra da me presentata ad Atripalda in provincia di Avellino. In particolare assai utile è stato il catalogo della I Mostra Internazionale, tenuta dal Movimento alla Villa Comunale di Napoli nel 2004, poiché alcuni scritti di illustri studiosi mi hanno egregiamente illuminato sulle concettualità che sono alla base di questo raggruppamento, che in un ossimoro di rara efficacia unisce il Logos, ovvero quanto di più nobile esista sul piano filosofico ed esistenziale con il Bidone, metafora delle nefandezze che ammorbano il mondo, che noi ci ostiniamo a ritenere civile, quando invece è ostaggio di talebani iconoclasti, che poi siamo noi stessi.
I miei complimenti a Giuliani per aver lanciato questo urlo, a cui si sono uniti in un coro appassionato numerosi artisti, alcuni dei quali, a cominciare dall’indimenticato Domenico Spinosa, io molto stimo, avendo a più riprese scritto testi sulla loro ricerca. Mi unisco ben volentieri a questo urlo di protesta/proposta, nella speranza che presto l’uomo contemporaneo possa invertire la rotta. In modo particolare, essendo quotidianamente impegnato in attività culturali, sento urgente il problema dell’arte non più fruibile. Tanti sperimentalismi che hanno messo al bando il fare pittura e scultura, ovvero i valori estetici e formali andrebbero veramente deposti in un enorme bidone, per poi essere gettati al macero. Ma è mai possibile, ad esempio, assistere allo scempio che istituzioni un tempo gloriose come la Biennale di Venezia perpetrano nei confronti dell’Arte? L’ho scritta con l’A maiuscola perché nel suo sacro perimetro c’è tutto il nostro patrimonio, dagli affreschi pompeiani fino alle innovazioni futuriste di inizio ’900. Come si fa a non aderire ad un Movimento come questo, dal momento che siamo fortemente esasperati, arrabbiati nel profondo delle nostre viscere? Arrabbiati per le malefatte del progresso, per la natura violentata, per una scienza non più in dialogo con la morale e poi arrabbiati soprattutto per il capitalismo occidentale che attraverso l’apologia della globalizzazione sta distruggendo le nostre radici. Non ci pensiamo, ma siamo ormai come arbusti sradicati dal terreno con radici aride al sole in attesa che qualcuno le utilizzi per alimentare il fuoco.
Siamo stati privati della nostra dignità e della nostra gioia di vivere; ci è stato tolto tutto. Non ci rimane in eredità, come giustamente evidenzia il manifesto del Movimento, che un bidone recipiente colmo di angosce e turbamenti. Finalmente i nostri governanti possono cantare vittoria: il transfert uomo – bidone si è concluso e quindi esercitare il proprio dominio assoluto su un gregge di uomini – bidoni non è poi così problematico. Questo Movimento ci incoraggia, ci invita, ci sprona, ci costringe alla RIBELLIONE.

W LA RIBELLIONE!
W L’ARTE, LA VITA, L’AMORE, L’AMICIZIA, LA CULTURA,
LA BELLEZZA, LA NATURA