Linguaggio
e immagine dellEsasperatismo Viviamo
ormai travolti nella rete, il web che digitiamo quotidianamente sui nostri computers, il
grande ipertesto che collega i terminali di tutto il pianeta. La parola Net
che mette in comunicazione interattiva tutti i sistemi di comunicazione a trasmissione
digitale come cellulari, radio e televisioni satellitari è una ragnatela che non si
tocca, ma che condiziona la nostra esistenza e che trama contro la nostra identità
determinando nuovi fuochi e nuove prospettive. Ecco così che la tecnologia, silenziosa,
impalpabile, ingannevole, tossica ci costringe a riflettere sul senso delle cose perchè
generatrice di nuove preoccupazioni e incertezze.
La rivoluzione informatica, mentre da un lato ha determinato la
globalizzazione offrendo la possibilità a culture differenti di incontrarsi
più facilmente, dallaltro ha reso lessere umano impotente e senza via di
scampo. Ecco perché è dal 2000 che il gallerista Adolfo Giuliani ha fondato a Napoli il
movimento culturale Esasperatismo Logos&Bidone che attraverso mostre ed
incontri propone una lettura della società. Di strada da allora ne è stata fatta. Lo
dimostra questa Seconda Mostra Internazionale allestita a Castel dellOvo dove
espongono numerosi artisti provenienti da tutto il mondo: Argentina, Brasile, Belgio,
Germania, Grecia, Indonesia, Isole Canarie, Olanda, Spagna, U.S.A., Venezuela e Italia. Il
simbolo di questo movimento aperto alla sperimentazione artistica è un bidone
non più inteso come contenitore di materiale o come tradizionale metafora
dellimbroglio, ma come simbolo del malessere delluomo, emblema della vita
stessa. Nasce dalla constatazione oggettiva del grado di esasperazione del vivere
quotidiano, dalla natura violentata, dalla scienza incontrollata e dallarte che non
è più fruibile. Attraverso le proprie istanze stilistiche e concettuali gli artisti che
hanno aderito al movimento affrontano con impegno e dedizione gli aspetti di un medesimo
incontro con se stessi per recuperare unidentità storica come una via di
meditazione che esige appunto unaffermazione di vita. Il secolo del novecento ha
visto proliferare ideologie, prospettive, dinamiche sociali, orientamenti religiosi in
modo vasto ed ha assistito anche ad immense tragedie e conflitti. Tutto ciò ha
determinato insicurezza individuale caduta delle aspettative e mancanza del senso stesso
del futuro che appare oggi come unincerta e nubulosa proiezione. Apparentemente
vuoto, il Bidone è arricchito sempre più dalle espressioni creative, da segni e colori
ed è pieno di messaggi e contenuti.
Esasperatismo, dunque, come mezzo per testimoniare e comunicare il grado di
esasperazione globale non più controllabile del vivere quotidiano. Lincontro è
avvenuto e ancora avviene sul piano del linguaggio e solo nelle nuove generazioni sul
piano dellimmagine o meglio di alcune immagini: quelle che possono funzionare come
icone di una cultura trasferibile per associazioni di idee. I nostri poteri sensibili e
conoscitivi sembrano moltiplicarsi ed arricchirsi ogni giorno di più mentre in realtà in
questo mondo di meccanismi sincronizzati ed interdipendenti luomo si annulla nella
massa vive e pensa non più come singolo, ma come collettività condizionata e livellata
dalla dimensione stabilita programmata dalle centrali del potere economico e sociale.
Coloro che hanno aderito al movimento Esasperatismo Logos & Bidone, che
ormai è diventato in pochi anni un vero e proprio esercito, intendono
riflettere con le loro diverse ricerche artistiche su dilemmi esistenziali di cui
incessantemente ricerchiamo certezze codificate proposteci, per convenienza, per riuscire
a far fluire emozioni soggettive senza condizionamenti. Unoccasione di incontro tra
artisti di diversa estrazione culturale, generazioni che con tecniche e contenuti vari,
per loccasione, dialogano tra loro tentando di trovare soluzioni per la
collettività e per le generazioni future. |