Esasperatismo
ovvero il recupero dei valori Cercherò
di illustrare, brevemente, i motivi che hanno indotto un gruppo di persone, direi folto, a
unirsi, a mettere insieme le forze per fare appello a uomini e donne che hanno creduto e
credono in una politica che non fa a meno dei partiti, ma che non si esaurisce in essi,
persone che vogliono incidere sui meccanismi di selezione, sottolineando i criteri di
preparazione e di meritocrazia. Oggi, infatti, la politica è sempre più delegata e il
sistema dei partiti, ahimé, sovente, assomiglia molto a un ordine professionale,
portatore comè di logiche e interessi propri, spesso addirittura separati da quelli
del resto della comunità dei cittadini.
Leconomia è sempre più consumismo sfrenato; la soglia del rispetto dei
diritti è sempre più bassa; la società è considerata luogo di dominio, inibita nella
sua vitalità dalleccesso di legislazione e dai vincoli burocratici. Si è
instaurata una forma di totalitarismo, se vogliamo più intransigente e aggressiva nei
riguardi della dignità della persona, il totalitarismo del denaro, facendo affievolire il
piacere e larte di vivere, nonostante che oggi si parli tanto e con frenesia di
conquiste, di emancipazione e di diritto al piacere. Le responsabilità vengono ignorate o
rimandate a un paradisiaco quanto illusorio futuro. E la deificazione del futuro
immiserisce il presente anche perché ne sgretola, con una critica insultante, una
dimensione fondamentale: la serena consapevolezza del passato. La tradizione non è buona
in quanto tale, ma quanto ha di buono va tutelato e difeso. Essa ha contribuito a formare
la coscienza delluomo contemporaneo, il quale non si sentirà mai compiutamente
europeo se non possiede le tradizioni alle quali, del resto, è necessaria la chiarezza
del senso storico. Questa ci dà la consapevolezza non solo dellantichità
dellantico, ma anche della sua presenza; non ci fa sentire arbitrari, fortuiti, ma
di crescere da un passato come fiori e frutti, e di venire, in tal modo, giustificati
della nostra esistenza e della nostra evoluzione. Monod diceva (Il caso e la
necessità, 1967 ) che lunico, grande e vero scopo a cui tendere non è la
felicità del genere umano (troppo fugace e individuata solo quando è già passata) ma la
conoscenza obiettiva. Oggi, invece, si assiste non al vuoto di questo o quel potere, ma al
vuoto di potere in sé. E questo il grido di allarme che echeggia da più parti. In
un ordinamento che si rispetti la gestione pubblica appartiene, per sua natura, alla
società. E una società percorsa da forti correnti valoriali non appalta il suo pensiero
a uno sterile burocraticismo dove tutto e il contrario di tutto sono sullo stesso piano o,
peggio ancora, a un manipolo di politicanti impreparati e arrampicatori senza storia
personale e senza coscienza civile. E se è vero, come è vero, che il futuro è
costruzione di significati, noi come persone e come gruppo vogliamo, concretamente,
fattivamente contribuire alla costruzione di questi significati con una forte pressione a
crescere, a costruire lagire umano dotato di senso. Diversamente questo movimento
non ha ragione di esistere. Abbiamo, perciò, lanciato un grido di allarme costruttivo.
Lideatore del movimento, il prof. Adolfo Giuliani, e gli artisti che lo compongono
hanno una storia che non rinnegano. Essa sta là, è magistra vitae, è il presupposto
dellevoluzione del pensiero e delle azioni. Lintento dellEsasperatismo
è quello di potenziare i sentimenti di concordia, di costruire una geocultura della
solidarietà, dellalterità, del pluralismo. Il passato è dentro di noi, il
presente è costante lotta, il futuro è nelle mani e nelle menti degli artisti che,
descrivendo la nostra umanità dolente, hanno rimesso in moto la speranza. |