Esasperatismo: diagnosi Acquietarci nel sogno è imprigionarci; ciò può essere
considerato una provocazione condannabile dalla società. Quale allora il mezzo per
continuare a vagheggiare sul libero volo degli uccelli, sulla fertilità della solitudine,
sulla pace fra gli uomini? Linconscio ci detta, o semplicemente è il desiderio di
sopravvivenza, la ricerca di un rifugio nellonirico, turbati sempre inesorabilmente
dalla comunicazione immediata. Ununica ruota è il mondo che gira, lancinando i
nostri cuori. Dagli albori del mondo ogni uomo che nasce si trova esattamente sulla soglia
della propria vicenda. La vita dovrebbe essere un regalo, e lo è, se ben ci pensiamo;
occorre saper guardare intorno, quanta bellezza non viene apprezzata e trascurata; anche
se lo sguardo si posa sulle minime cose, tutto dovrebbe attrarre la mente. Osserviamo
invece il male che ogni giorno si consuma. Alle origini era la violenza, la sopraffazione
delluomo sulluomo per la sopravvivenza
della specie. In seguito i privilegiati, i più forti avrebbero dovuto vivere
pacificamente, nella modestia dellappartenenza allumanità tutta. Utopie,
utopie, quasi nessuno ama il proprio vicino; si sviluppa allora un andamento di vita
inconciliabile con il bene della vita stessa.
Mancanze, addii, ogni giorno scuotono le nostre coscienze, tutte. Dice il poeta:
Nessun uomo è unisola, intero in se stesso, ogni uomo è un pezzo del
continente, una parte della terra; ogni morte di uomo mi diminuisce perché io partecipo
dellumanità. Qual è il compito della
cultura, dellarte, della parola, del segno, della musica? Fare partecipi gli uomini
di questa grande forza che è il bello della vita, il bello che alberga nelle radici della
vita e non della morte, che è disfacimento. I grandi intelletti hanno parlato, la loro
voce si è fatta sentire: ci auguriamo che luomo ascolti. Il manifesto
dellEsasperatismo, pensato da Adolfo Giuliani, mentore del movimento, ha commosso;
il manifesto recita una pietas tutta virile, senza commiserazione, e mette in luce i mali
della nostra contemporaneità; denuncia la corsa eccessiva al progresso, una corsa senza
discriminazione che porta al maldessere, allossessione che divora luomo. Si fa
più oscura la notte, più buio il campo del vicino, ambigue le stagioni, straniti i
tramonti e le albe; sfavilla tremante un dies irae, si muore assistiti dai mass media;
crepita la notizia, comunica ininterrotta, invade, alza la polvere sui campi di grano e di
papaveri, sui canti dei bambini inginocchiati per pregare. Dobbiamo dunque pensarti nel
tuo lacero tempo, fratello dellinverno; ti ferisce il gelo come brivido di morte;
dobbiamo pensarti dietro quellultima falce di luna, fratello di pazienza e di
stagioni, al suono del corno e della pioggia che filtra di luce; devi esserci vicino, e
più vicina deve essere la tua sofferta sorte. Un preghiera, uninvocazione per il
mondo, che si ravveda, e al fratello che possa passare in un suo quieto tempo, come antico
cercatore, e benedire il mare che a scaglie saggruma; e su dal dirupo il tremolìo
più non appare, calma è londa. Arcobaleni iridescenti allora verranno per salvare
e felicitare il cielo. |