Computer > Cosa si pensava.
A CHE COSA SI PENSAVA?
Queste invenzioni per noi oggi rappresentano delle tappe fondamentali di una storia che sappiamo già com'è andata a finire. Cerco di capire adesso che cosa rappresentavano per i loro inventori e quali erano gli scopi dei progetti da loro avviati.
Charles Babbage (progetto avviato nel 1834 e mai concluso)Progetto (finanziato in parte dal governo britannico) di costruire una calcolatrice meccanica programmabile. Lo scopo che si prefiggeva Babbage era quello di moltiplicare o dividere in meno di un minuto due numeri di 50 cifre ciascuno sino alla centesima cifra decimale. La "Macchina analitica" doveva sostituire le tabelle matematiche del suo tempo, sulle quali i calcoli venivano effettuati manualmente.
Herman Hollerith (1889)Un ricercatore, George Stibitz, utilizzando vecchi relè telefonici recuperati da un mucchio di rottami trovati in laboratorio, due pile, due lampadine e una tavoletta di legno, aveva creato - lavorandoci nelle fine settimana - un dispositivo che addizionava due numeri binari di un bit. Da qui la realizzazione di un'apparecchiatura logica che utilizzava il sistema binario.
John Atanasoff (1939) (USA, di origine bulgara) John von Neumann (nato in Ungheria con
il nome di Janos von Neumann, 1903-1957)
(1944): Comincia a sviluppare la "Teoria degli automi" e pone le basi
matematiche per lo sviluppo degli elaboratori elettronici. Alla metà
degli anni '40 si associa al team dell'Istituto di Ingegneria Elettronica dell'Università
Moore di Filadelfia.
(1945): Sintetizza i principi della nascente informatica in un testo
conosciuto col nome di First Draft of a Report on the EDVAC ("Prima
bozza di una relazione sull'EDVAC"). Nel 1945 egli progettò Electronic
Discrete Variable Automatic Computer (EDVAC) con una memoria capace di ospitare
un programma installato ed anche i dati. La tecnica della "memoria di massa"
ed il "trasferimento a controllo condizionale" che permetteva che il computer
potesse fermarsi in ogni momento e poi riprendere, conferivano una grande versatilità
nella programmazione.
Il grande merito di von Neumann fu l'aver dimostrato che il computer si distingue
dalle grosse macchine calcolatrici dell'epoca (tra cui anche l'ENIAC) in quanto
non è solamente una macchina per eseguire operazioni numeriche, ma è
progettata per eseguire funzioni logiche: è una macchina universale.
La "macchina di von Neumann" è dotata di un'unità di
comando interna, o processore. Nella memoria elettronica interna del computer
sono depositati non solo i dati da elaborare, ma anche le istruzioni per manipolarli,
ovvero il programma. Essendo il programma espresso in forma numerica, esso può
essere modificato come i dati, mediante operazioni algoritmiche. Grazie
a von Neumann il termine memoria, fino allora comune solo tra i biologi,
è entrato anche nell'Informatica.
"ENIAC" (1946)
John P. Eckert (1919-1995) e John W. Mauchly (1907-1980), svilupparono ENIAC
all'Istituto di Ingegneria Elettronica dell'Università della Pennsylvania
a Filadelfia, inizialmente per aiutare a riconoscere i cicli a lungo termine
del tempo atmosferico. Lo scoppio della IIa Guerra Mondiale ne cambiò
totalmente la destinazione d'uso. Con l'invasione del Nord Africa nel 1942 l'esercito
aveva scoperto che, a causa delle differenti caratteristiche del terreno rispetto
al suolo americano, il tiro d'artiglieria risultava molto impreciso. Occorreva
una macchina molto potente per effettuare nuove tabelle di calcolo. Il calcolatore
fu costruito su commissione del Laboratorio di ricerche balistiche dell'esercito
e venne coperto da segreto militare.
"SSEC" (1948)
In seguito ai contrasti sorti tra Thomas Watson, presidente di IBM, e Howard
Aiken sulla paternità di "Mark 1", Watson chiede ai suoi ingegneri di
realizzare una macchina più grande.
"BINAC" (1949)
Due membri del gruppo di costruttori dell'Eniac, Eckert e Mauchly, escono dall'Università
Moore in polemica con von Neumann e fondano una loro società. Ebbero
l'idea di realizzare un sistema costituito da due computer in parallelo che
eseguivano le stesse operazioni e si controllavano reciprocamente (continua
sotto).
"UNIVAC-1" (1950)
Dopo la deludente esperienza del Binac (per lo scarso ritorno economico e perché
i suoi nastri magnetici in plastica che si rompevano spesso), Eckert e Mauchly
adottano un nastro metallico ricoperto di nickel che denominano "Unitape". Da
questa e da altre modifiche nasce l'elaboratore "Univac".
"WHIRLWIND" (1951)
Costruito al MIT, progettato da Jay Forrester.
"IBM 701" (1953)
Progettato per rispondere alle specifiche di una gara d'appalto indetta dal
Pentagono. Per volontà del presidente Watson jr., la IBM utilizzava per
la prima volta una memoria esterna a nastri magnetici, ognuno dei quali equivalente
a 15 mila schede perforate. Parecchi dirigenti furono contrari ad abbandonare
il sistema delle schede, che aveva determinato il successo della società.
Alcune soluzioni partono dalle macchine preesistenti, altre invece rappresentano l'apertura di nuove strade.