Computer > Cronologia.
1833 |
Il matematico inglese Charles Babbage (1791-1871) inventa
una calcolatrice meccanica (l'elettricità non è ancora abbastanza
sviluppata), la Macchina Analitica [Analytical Engine]. L'input
è sotto forma di schede perforate contenenti le istruzioni operative.
Babbage usa le schede perforate per dare ordini alla macchina.
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1847 | Il logico inglese Charles Boole (1815-1864) codificò il sistema binario per l'algebra, secondo il quale si stabiliva che ogni equazione matematica poteva essere definita come vera o come falsa. È la nascita del codice binario. Ciascun bit rappresenta infatti la differenza tra due alternative. |
1874 |
Il tedesco Braun scopre l'effetto semiconduttore. |
1881 |
Apre in Gran Bretagna la prima centrale di energia elettrica. Le prime grandi città a dotarsene sono Londra e poi New York (l'anno seguente). |
1889 |
La tabulatrice di Hollerith (USA, 1860-1929) è il primo elaboratore meccanico completamente funzionante. La macchina è basata in buona parte sull'idea di Babbage. Le schede perforate hanno il formato del biglietto da 1 dollaro. Hollerith introdusse il proprio lettore di schede perforate nel mondo del commercio, fondando nel 1896 la Tabulating Machine. Dopo una serie di fusioni, nel 1924 la compagnia divenne la International Business Machines (IBM). |
1904 |
L'inglese Fleming brevetta la prima valvola elettronica, il diodo. |
1919 |
Viene messo a punto il circuito bistabile "flip-flop", mattone elementare dell'elettronica binaria. |
1922 |
Nasce la Bull, società costruttrice di apparecchiature meccanografiche. |
1925 |
Il primo calcolatore meccanico ad uso pratico, il Analizzatore Differenziale [Differential Analyzer] del MIT. |
1928 |
La capacità delle schede IBM aumenta e le perforazioni diventano rettangolari. Ora si possono rappresentare anche le lettere. |
1930 |
Il termine "elettronica" compare per la prima volta: è nel nome di una rivista USA. |
1931 | Nel quinquennio 1931-1936 vengono
gettate da alcuni logici le basi della teoria della calcolabilità. Vannevar Bush (1890-1974) sviluppa un calcolatore per risolvere le equazioni differenziali. Le equazioni differenziali complesse che avevano a lungo creato problemi agli scienziati e ai matematici. La macchina però era ingombrante perché richiedeva centinaia di ingranaggi e di aste per rappresentare i numeri e le varie relazioni fra loro. |
1928 | Il "Problema della decisione" viene riproposto dal matematico tedesco Hilbert: una procedura puramente meccanica è in grado di distinguere tra asserti confutabili e dimostrabili all'interno di un dato sistema? La questione è di difficile soluzione perché manca a livello matematico (=formale) il concetto di procedura meccanica. |
1936 |
Il tedesco Konrad Zuse realizza la Z1, la prima macchina ad adottare il sistema binario e la programmazione su nastro perforato. |
Come si evolve il concetto di "programma" |
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I programmi che determinano i processi
di elaborazione dei calcolatori digitali sono procedimenti algoritmici,
specificati in un qualche linguaggio di programmazione. Il concetto di programma
dipende dunque dal concetto di procedimento algoritmico, che è del
tutto intuitivo e dai contorni sfumati. Alcune delle proprietà fondamentali dei procedimenti algoritmici furono tuttavia individuate con precisione, soprattutto grazie alle ricerche di vari logici, come Alonzo Church, Kurt Gödel, Stephen Kleene, Emil Post e Alan Turing. In particolare, attraverso la cosiddetta "tesi di Church-Turing", è stata fornita una caratterizzazione ritenuta soddisfacente delle funzioni calcolabili mediante procedimenti algoritmici. |
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1936 |
Viene pubblicato il famoso articolo di Alan Turing (Inghilterra,
1912-1954) sul concetto di macchina calcolatrice astratta di uso generale:
"Sui numeri computabili". Turing, sulla scia del Teorema di
incompletezza di Gödel (1931) riesce a formalizzare l'esistenza di
una relazione tra "procedura meccanica" e "calcolabilità
effettiva", dimostrando in maniera logica che qualsiasi macchina
in grado di contare, annotare e seguire istruzioni può calcolare
qualsiasi funzione computabile. La "macchina di Turing" rappresenta
la classe delle funzioni calcolabili mediante procedimenti algoritmici. |
1937 |
L'americano Shannon del MIT scopre che i relè possono essere utilizzati per valutazioni logiche: si può automatizzare ogni operazione matematica complessa per mezzo dei circuiti a relè già esistenti in telefonia. Basta utilizzare dei numeri binari e rispettare i principi dell'algebra di Boole. La sua scoperta convincerà gli studiosi ad abbandonare l'idea del calcolatore analogico per portarsi sul digitale. |
1939 |
Ai laboratori Bell entra in funzione il primo calcolatore binario a relè: Complex Number Calculator. |
1939 |
John Atanasoff (1903-Anni novanta, professore all'Università
dell'Iowa) e Clifford Berry, un suo laureato, realizzano un prototipo
di calcolatore binario interamente elettronico che applica l'algebra booleana
ai circuiti del computer. Il vero-falso di Boole diventa on-off. La loro
invenzione viene oggi considerato il primo computer. Non era però
una macchina universale. |
1939 |
In California viene fondata la Hewlett-Packard. Inizia il mito della "Silicon Valley". |
1941 |
Konrad Zuse mette in funzione la Z3, un calcolatore digitale programmabile per disegnare aereoplani e missili. Poteva convertire i decimali in numeri binari e viceversa e poteva fare operazioni in virgola mobile. Utilizzava un nastro magnetico perforato per il programma in ingresso. |
1942 |
Il tedesco Eisler inventa il circuito stampato. |
1942 |
Atanasoff e Berry realizzano ABC, un calcolatore più grande del prototipo del 1939. Le cifre binarie sono immagazzinate in una batteria di condensatori elettrici, dove una carica positiva rappresenta il numero 1, mentre l'assenza di carica rappresenta lo zero. |
1943 |
Entra in funzione a Londra un computer chiamato Colossus, costruito appositamente per decrittare i messaggi tedeschi in codice. È il primo computer semi-elettronico (ha sia valvole che relè) del mondo. Fu progettato non per produrre risultati numerici, ma per eseguire operazioni booleane. Usava cinque processori paralleli e poteva leggere un nastro perforato alla velocità di 5.000 caratteri al secondo. |
1944 |
Howard H. Aiken (1900-1973), ingegnere di Harvard che lavorava per l'IBM, riesce a costruire un calcolatore elettromeccanico, specializzato in problemi di tipo matematico, a partire dal 1944. Si chiama Mark 1. |
1944 |
John von Neumann (1903-1957) comincia a sviluppare la "Teoria degli automi". Alla metà degli anni '40 si associa al team dell'Università della Pennsylvania (Moore University). |
1945 |
Il software viene ancora chiamato "codice". |
fine 1945 |
Entra in funzione ENIAC, ("Computer e integratore numerico elettronico"), calcolatore programmabile interamente elettronico, forse dallo stesso progetto di ABC. È mille volte più veloce dei modeli elettromeccanici. Non adotta ancora il modello di von Neumann. Prodotto in collaborazione fra il governo americano e l'Università della Pennsylvania (Moore University), fu costruito da un team di scienziati guidati da John Brainerd dell'Istituto di Ingegneria Elettronica. Su tutti diverranno noti i nomi degli ingegneri John P. Eckert (1919-1995) e John W. Mauchly (1907-1980) |
1946 |
Durante la costruzione dell'ENIAC John Tukey crea il
termine "bit". |
1947 |
Ai Bell Laboratories avviene l'invenzione del transistor. Può eseguire tutte le funzioni delle valvole di vetro. |
1948 |
IBM presenta SSEC, il primo computer in grado di funzionare con un programma registrato inserito nella memoria della macchina. Basato su von Neumann e Aiken, è ancora semi-elettronico. |
1948 |
Introdotti i "Codici Hamming" per la correzione matematica degli errori. |
1949 |
All'Università di Cambridge (Gran Bretagna) entra in funzione l'EDSAC (Electronic Delay Storage Automatic Computer), il primo calcolatore automatico con memoria a linea di ritardo elettrica. È il primo calcolatore basato sul modello di von Neumann. |
1949 |
All'Università di Manchester entra in funzione MADM (Manchester Automatic Digital Machine), una macchina-prototipo che per la prima volta utilizza come memoria degli schermi di tubi catodici, in base ad un sistema ideato da F. Williams. |
1949 |
Nasce l'elaborazione in tempo reale. Il BINAC (Binary Automatic Computer) di Mauchly ed Eckert fornisce un risultato immediato. È fornito di un programma memorizzato. In quest'anno comincia a lavorare per i due soci Paul Baran, che poi negli anni '60 realizzerà la rete Arpanet. |
1950 |
Esce il secondo computer prodotto da Mauchly ed Eckert, UNIVAC-1 (Universal Automatic Computer). Costruito da Remington Rand, sarà il primo computer prodotto per scopi commerciali e in serie. Ne verranno distribuiti 46 esemplari. Nasce l'industria del computer. Fino ad ora i principali committenti di computer USA erano stati l'Esercito, la Marina e la Commissione per l'energia atomica. |
1951 |
Al MIT viene realizzato il primo computer elettronico in grado di lavorare in tempo reale. Altra innovazione è la possibilità di vedere i risultati su un video invece dalla stampa di schede. |
1951 |
Anche l'Europa entra nel settore della produzione dei computer commerciali. La prima macchina ad essere realizzata per un uso generale non specializzato è il britannico Mark1 della Ferranti (da non confondere con il Mark1 di Aiken). Ne verranno realizzati solo nove esemplari, tre dei quali venduti all'estero (uno in Italia). |
1952 |
L'EDVAC (Computer elettronico automatico
a variabili discrete) di von Neumann è in grado di passare da un'applicazione
ad un'altra grazie a un programma memorizzato internamente, con le istruzioni
espresse in numeri binari. Dal suo ideatore verrà in seguito chiamato
"macchina di von Neumann". L'EDVAC incarna il principio di Turing, secondo
il quale la complessità e l'adattabilità possono essere
assegnate con maggior profitto al codice che non alla macchina. |
1952 |
Il secondo computer realizzato su progetto di von Neumann
entra in funzione a Princeton, dove lo scienziato vive e lavora. Non porta
un nome. |
1953 |
Il Modello 701 è il primo computer elettronico della IBM. |
1954 |
Viene realizzato il Fortran, il primo linguaggio simbolico che consente di comunicare con qualsiasi computer. |
1954 |
Ad un seminario in un college USA vengono gettate le basi dell'Intelligenza artificiale, una nuova disciplina scientifica. |
Fine della prima generazione di computer