LUGLIO 2018 | Prima
edizione, febbraio 2016 |
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L'Autore
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Editore
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Il libro è un'indagine sulla persistenza dell'antico nella memoria folklorica di alcune comunità italiane che vivono isolate in determinate zone del Sud Italia e della Sardegna. L'autore ha intervistato centinaia di persone domandando loro se conoscevano certe credenze ed usanze ed ha trovato una correlazione con i testi greci e latini. Alcuni dei passi che l'autore ha individuato, anche di opere celebri, erano fino ad allora risultati ostici agli studiosi. Quindi la ricerca offre un significativo contributo agli studi filologici della letteratura antica. In particolare, le esperienze vissute a contatto con le comunità grecaniche (i centri calabresi di Bova, Staiti e paesi circostanti) inducono anche a riflettere sul grado di continuità tra gli abitanti e la cultura della Magna Grecia. Prima di effettuare le sue interviste, l'Autore ha consultato la letteratura già esistente. Nonostante ciò, gli intervistati hanno raccontato pratiche e superstizioni non documentate nei repertori otto-novecenteschi. Ciò significa - spiega l'Autore – che “la tradizione orale meridionale [ha] conservato ben più di quel che i folkloristi otto-novecenteschi avevano ritenuto di registrare” (p. 88). |