LUGLIO 2016 | Prima edizione, novembre 2015 |
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L'Autrice
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Editore
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Ida Magli ci ha lasciato nel 2016. Questo è l'ultimo libro che ha scritto. Affronta un argomento nuovo che l'autrice, nella sua lunga carriera di saggista, non aveva ancora affrontato: il bambino come vittima della società degli adulti, in tutte le culture. Scende nel dettaglio e fa capire a noi, che viviamo nella civiltà post-moderna, alcuni concetti antropologici fondamentali, come quello di sacrificio. La componente cerimoniale del sacrificio è solo un "paravento". Il sacrificio è tutto fuorché simbolico: esso consiste infatti nel mangiare la "vittima". Cosa c'entrano i bambini? Purtroppo c'entrano: in tutte le civiltà i neonati sono sempre stati utilizzati nei sacrifici, a tutte le latitudini e in tutte le epoche. Il libro mi ha spiegato il significato dell"'iniziazione", la cerimonia con la quale gli adolescenti maschi entrano nel mondo degli adulti. Anche in questo caso non c'è niente di simbolico: la cerimonia è necessaria. Pensiamo a un fatto: i bambini hanno lo status di componente debole della società. Assieme a loro le donne. Non è un caso, infatti, che i bambini, maschi e femmine, vivono insieme alle donne per tutta l'infanzia. Essi sono soggetti agli ordini dei maschi adulti. Quando un adolescente maschio raggiunge la maturità, è pronto per passare dall'ambiente in cui si subisce (quello delle donne) all'ambiente in cui si comanda (quello degli uomini). Ecco perché una cerimonia pubblica è necessaria per sancire il passaggio. Nella seconda parte del libro Ida Magli ritorna sui suoi temi preferiti, tra cui: la simbologia del corpo della donna: la donna è il luogo di contatto tra il mondo terreno e il mondo ultraterreno; il personaggio di Gesù di Nazareth, un "genio" che abbatté le convenzioni della cultura, ma che fu "tradito" dai suoi discepoli, i quali ristabilirono i parametri culturali preesistenti; la musica (Ida Magli era diplomata in pianoforte al conservatorio). C'è spazio anche per l'ultimo argomento che ha trattato l'antropologa negli ultimi anni: il suicidio dell'Occidente. |