Premio
Strega
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AGOSTO 2014 | Quarta edizione, agosto 1970 | ||
L'Autore
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Editore
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Un insegnante di scuola superiore è nominato presidente di commissione agli esami di maturità. Svolgerà l'incarico in una scuola in provincia di Siracusa. Il protagonista non ha praticamente mai visto l'isola, anche se suo padre è nato in Sicilia e gliene ha sempre parlato. Nel suo primo giorno di lavoro, incontra gli insegnanti. Ciascuno di essi ha una particolarità, o fisica o caratteriale, che lo identifica e che lo rende un personaggio. Un giorno il protagonista va al mare, che dista solo otto km dal paese, e conosce alcune persone nuove. Subito avverte una netta differenza rispetto ai suoi colleghi docenti: quanto questi sono gentili ma falsi, tanto i pescatori sono di modi più rozzi ma autentici. Come autentica è la bellezza della Sicilia. La loro filosofia di vita è bene espressa in un dialogo in cui uno di essi conclude: "Bisogna vivere secondo natura e buon senso. Il resto è peccato". Il protagonista decide di alloggiare proprio al mare. Sa che nel paese dove si tengono gli esami la gente inizierà ad inventare delle dicerie su di lui (magari alimentate proprio dai colleghi professori), ma non gliene importa. Anzi, è curioso di sentirle. Nel romanzo non compaiono personaggi femminili (gli insegnanti sono tutti maschi). L'unico nome femminile che ricorre è Fosca, una donna, anch'essa di origini siciliane, con cui il protagonista ha avuto una relazione in passato. La donna si è nel frattempo fidanzata. Chiede al professore qual è il suo indirizzo, ma egli non le risponde. Scende una volta in Sicilia espressamente per cercarlo: arriva nel paese in cui si svolgono gli esami, ma non lo trova poiché il professore alloggia al mare. La Sicilia autentica è quella che il protagonista vive e respira al mare. Il protagonista ha dei frequenti soliloqui in cui finge di parlare con l'amato genitore. Gli pone tante domande. Ora che è sull'isola dove il genitore è nato, gli chiede ragione di tanti suoi comportamenti del passato, tira fuori tutte le domande su ciò che non ha capito di lui (l'unico dubbio che ho è l'autore non vuole far sapere al lettore che il padre è ancora vivo oppure sono io che non sono riuscito a capirlo?). Per il resto la lettura di questo romanzo è stata felice: un incipit normale (non come quello della dolce compagna); un protagonista normale (non come quello delle Stelle fredde); un romanzo dove la vita è al centro (al contrario dei due romanzi precedenti, dove i protagonisti dialogavano con la morte). Finalmente un romanzo normale! Il libro è diviso in due parti. La prima parte si conclude con la fine degli esami. Poiché il protagonista decide di rimanere fino agli esami di riparazione, si deduce che la seconda sia dedicata ai mesi di agosto e settembre. I capitoli, 20, recano solo il numero. I luoghi che sono citati espressamente dall'autore sono: Porto Palo, Capo Passero, Isola di Capo Passero, Isola delle Correnti, Vindicari, Pachino e Pantàlica (necropoli). Le descrizioni sono vivide, appassionate: il protagonista sente i luoghi che attraversa. La prima occorrenza dell'espressione "dentro e fuori" è a pag. 130 (delle 151 che compongono il romanzo): il protagonista è di passaggio nel paese dove ha fatto gli esami. Immagina di rivedere tutti professori in fila. Essi, non più obbligati ad essere deferenti verso di lui, si ergono a tribunale e lo giudicano. Di più: compiono un giro "dentro" di lui, come se egli non fosse più fatto di carne e ossa. "Dentro e fuori". il professore si rivolge a loro ed esclama in sua difesa "Voi tutti siete dentro di me", ma essi non gli credono. Di tutt'altro tenore le altre due occorrenze: "con questa Sicilia dentro" (dove è evidente il desiderio di congiunzione con la terra natale). La quarta occorrenza appare alla conclusione della storia. Il protagonista si trova nel punto in cui le correnti provenienti dal Mediterraneo s'incontrano con quelle provenienti dal mar Jonio. È un passaggio obbligato per gli uccelli che provengono dalla Siberia e vanno a svernare in Nordafrica. Siamo in settembre: sta arrivando uno stormo di anatre selvatiche. Il protagonista assiste allo spettacolo delle centinaia di uccelli che volteggiano geometricamente: "come se volassero dentro di me". |