Premio
Strega
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SETTEMBRE 2014 | Prima edizione, marzo 1970 | ||
L'Autore
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Editore
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Il tema: un industriale scrive al proprio fratellastro (entrambi sono figli della stessa madre ma di due padri diversi). Dopo un anno di silenzio decide di rispondere alle lettere del fratello, rimasto solo a condurre l'azienda di famiglia. L'autore descrivendo il luogo in cui si trova (da cui si capisce che non vive più nella casa di famiglia), poi descrive l'azienda di famiglia (una ditta di dolciumi e paste fresche) e infine la famiglia. Pian piano ci introduce nel mondo in cui vive. E un romanzo epistolare (sono 119 lettere in tutto)! Io, che non sono assolutamente esperto di letteratura, credo di aver letto prima d'ora solamente un altro romanzo epistolare: Le relazioni pericolose di Choderlos de Laclos (1782). Qui ogni lettera sta dentro una pagina. Secondo la mia modesta interpretazione, la corsa del topo è la fuga che scatta prima che la nave affondi. E come se ogni pagina fosse autosufficiente. Una cosa che mi colpisce sono i giudizi (sulle persone, sul mondo, sulla vita) che l'autore dà: a volte una lettera finisce con una sentenza una massima di valore assoluto che spiazza.
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