Manuali universitari | DICEMBRE 2013 | Prima edizione, 2009 | ||
L'Autrice
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Alla metà del secolo scorso la retorica era molto sottoutilizzata: era considerata come solo una delle sue parti: l'elocutio. Il filosofo del diritto belga Chaim Perelman propose la ripresa della disciplina, che affondava le sue radici nell'antichità classica. come disciplina della comunicazione. Il suo testo più importante è Trattato dell'Argomentazione. Sua è la definizione di retorica oggi universalmente accettata: "Studio delle tecniche discorsive che mirano a provocare o ad accrescere l'adesione dell'uditorio alle tesi che si presentano al suo assenso". All'insaputa del lavoro di Perelman, il mondo della pubblicità ha iniziato a utilizzare Scopo del libro è mostrare come la retorica, lungi dall'essere una pratica convenzionale e ornamentale, mostri quanto il linguaggio figurato sia un mezzo ricco di produzione di senso. L'Autrice adotta un approccio che mira a riscoprire la retorica nella sua complessità. Citando Perelman, afferma che la riscoperta attuale della disciplina è consistita nel riaffermare le categorie inventio-dispositio-elocutio, dimenticate a favore di un uso riduttivo della retorica come mera dispositio degli elementi discorsivi. Un motivo ulteriore per studiare oggi la retorica è il fatto che essa è abbondantemente impiegata nel discorso pubblicitario. La retorica, così riscoperta nelle sue articolazioni, si presenta oggi come un interessante oggetto di studio. L'Autrice mostra come le categorie inventio-dispositio-elocutio sono utilizzate dalla pubblicità per costruire il messaggio pubblicitario. Il libro è organizzato come segue: il primo capitolo, introduttivo, tratta della retorica classica e delle due tendenze principali della retorica contemporanea. Nel secondo è tracciata una storia della pubblicità dalle origini ai manifesti, ovvero alle soglie del XX secolo, quando la pubblicità diventa fenomeno di massa. I capitoli seguenti trattano approfonditamente i tre
componenti essenziali dell'arte retorica. |