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 Libro del mese   

Anno 2013


Revisione storiograficaLUGLIO 2013 Prima edizione,
luglio 1992



Gli autori

Il libro raccoglie gli interventi dei relatori ad un convegno sulle insorgenze.

AA. VV.

Le insorgenze antifrancesi in Italia
nel triennio giacobino (1796-1799)


Editore

Roma, Editrice Apes, 1992.
Collana di saggi storici.

 

ISBN 88-7233-003-3


C'è un avvenimento importante che sembra sia stato cancellato dai libri di storia.

Forse perché le vicende napoleoniche gli hanno fatto ombra? Mi piacerebbe dire così, ma in realtà i motivi sono altri. Le insorgenze antifrancesi presentano queste caratteristiche:

Il libro raccoglie gli interventi dei relatori di un convegno sulle insorgenze.

Si tratta di una vera e propria riscoperta, poiché del tema non si tratta né nelle riviste specializzate né tantomeno nelle scuole. Io stesso ho sentito parlare per la prima volta delle insorgenze nel 2003, quando andai a una conferenza sulla Sommossa di Lugo (RA) del giugno 1796. In questo libro la Sommossa è trattata con dovizia di particolari. Ma sono trattate in maniera esauriente tutte le insurrezioni che scoppiarono nella penisola durante il triennio giacobino. I francesi entrarono in Italia nel maggio 1796 e dominarono la penisola fino al 1799, quando furono sconfitti dalla Seconda coalizione.

Ogni capitolo del libro è dedicato a una regione italiana:

  • II: Piemonte e Valle d'Aosta
  • III: Liguria
  • IV: Lombardia
  • V: Bergamo, Brescia e le valli della Lombardia veneta
  • VI: La Repubblica di Venezia, in particolare le Pasque Veronesi
  • VII: Il ducato di Parma e Piacenza
  • VIII: Il ducato di Modena, in particolare la Garfagnana
  • IX: La Toscana e i "Viva Maria"
  • X: Gli Insurzent a Bologna
  • XI: I moti ferraresi
  • XII: La Sommossa di Lugo
  • XIII: Le Marche
  • XIV: Gli Abruzzi
  • XV: L'Alto Lazio e Roma
  • XVI: Il Lazio meridionale
  • XVII: Napoli
  • XVIII: Le province campane
  • XIX: L'insurrezione calabrese
  • XX: La Basilicata
  • XXI: La Puglia

Come si vede, a parte Sicilia e Sardegna nessuna regione d'Italia fu risparmiata dai moti popolari antifrancesi. Va precisato che le due isole non si sollevarono unicamente perché non subirono l'invasione francese.

[Dal capitolo conclusivo]

In realtà, le truppe rivoluzionarie non vennero mai considerate liberatrici, ma occupanti e, come tali, furono oggetto di ostilità fino all'aperta rivolta delle masse italiane (p. 346)

In tutto il meridione, l'arrivo delle truppe francesi venne accompagnato da episodi di depredazione, da violenze e da manifestazioni di irreligiosità che scavarono un immediato solco tra il nuovo regime e la massa della popolazione. (p. 350)