Il
ponderoso volume, 548 pagine divise in otto parti, per un totale di 24 capitoli,
rappresenta la summa del pluridecennale lavoro di ricerca dell'Autore. Per quanto
riguarda l'ambito delle basi scientifiche dell'apprendimento e dell'intelligenza,
la lettura inizia con la Terza parte. Facendo un breve riassunto, nella Seconda
parte Johnson-Laird ha studiato i processi di pensiero inconsci, giungendo alla
conclusione che essi costituiscono la totalità dei processi di pensiero della
mente umana. Date le acquisizioni della Seconda Parte, ne deriva che anche
il ragionamento conscio poggia su processi di pensiero inconsci. Il ragionamento
conscio avviene secondo uno schema comune a tutti gli esseri umani: a) comprensione
del significato di una proposizione; b) utilizzo di tale significato - in combinazione
con la conoscenza del mondo in nostro possesso - per costruire modelli mentali
di ciò che è possibile; c) conclusione/soluzione. L'uomo ha imparato a costruire
modelli mentali per un motivo pratico: la sua capacità di tenere a mente le informazioni
è limitata. Il tipico ragionamento logico ha la forma "premessa - conclusione",
dove la premessa consiste nell'affermare una o più regole già conosciute come
vere; la loro applicazione (tramite il ragionamento) a un caso concreto particolare
conduce a una nuova conoscenza. L'algebra booleana è un efficace metodo di analisi
di questa forma di ragionamento, definito "deduttivo". Un capitolo è dedicato
espressamente ai sillogismi come forma di ragionamento sulle proprietà. Lo
stesso tipo di ragionamento può essere sviluppato a ritroso: apro un tostapane,
osservo gli ingranaggi e mi domando "come funziona?" Rispondere a questo interrogativo
significa trovare il principio di funzionamento, la regola. Il secondo tipo di
ragionamento che l'Autore illustra (che ha sempre la forma "premessa - conclusione")
è quello induttivo. Johnson-Laird scarta la definizione comunemente accettata
e definisce tale ragionamento così: "le induzioni vanno oltre l'informazione data,
ed escludono più possibilità di quante non ne escludano le loro premesse" (p.
237). Nella Parte sesta si studia lo sviluppo della capacità di ragionamento.
Johnson-Laird risponde alla domanda su "come acquisiamo la capacità di ragionare?"
affermando che lo sviluppo del linguaggio dipende sia dalla natura sia dalla cultura.
La Parte settima si apre con lo studio dell'interpretazione dei condizionali
("se") e si chiude con l'analisi di un tipo di ragionamento particolare. Normalmente
il processo di ragionamento è multistadio. Ci sono casi, invece, in cui la mente
salta direttamente alla soluzione del problema In questi casi si dice che la mente
ha realizzato un insight, che cioè è stata in grado di "vedere" il problema in
generale e nello stesso momento di cogliere il particolare, ovvero il problema
come qualità emergente, fattore che interagisce con il tutto. L'insight è diverso
dal ragionamento: si può anzi definire "un'esperienza". Ed è qualcosa che tutti
hanno provato nella vita. La domanda che si pone l'Autore è: l' insight è un'esperienza
speciale, ma dipende da una forma speciale di pensiero? La risposta ancora non
è stata trovata. Le rilevazioni dell'attività cerebrale non aiutano a capire in
che cosa consista esattamente, nè quali processi mentali ne siano alla base. |