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 Libro del mese   

Anno 2012


Interfacce e interazione uomo-macchinaSETTEMBRE 2012Prima edizione,
marzo 1997



L'Autore

Lorenzo De Carli (Ginevra, 1960), filosofo del linguaggio, nell'anno in cui fu pubblicato il libro lavorava ai programmi culturali della Radio della Svizzera.

Lorenzo De Carli


Internet. Memoria e oblio


Editore

Bollati Boringhieri, Torino, 1997.
Collana "Temi".


Siamo nel 2012. La rete internet fa parte della vita di tutti i giorni. Com'era vista internet una quindicina di anni fa? Avevo conservato, tra le mie carte, una bibliografia di libri sulle tecnologie della comunicazione risalente al 1996-97. Ho cominciato a sfogliarla. Sono arrivato alla lettera "D" ed ho trovato questo libro. È un gioiello. L'autore brilla per intelligenza e preparazione.

Com'era il mondo prima? Prima del World Wide Web esistevano già ipertesti. La facoltà di mettere in relazione più testi è connaturata all'atto di lettura (per esempio, leggo un libro di Salgari e poi apro l'Atlante a cercare dov'è la Malesia). La differenza è che prima l'ipertestualità era un evento mentale, oggi invece è possibile renderla evidente in una pagina web. Comunque, esistevano già ipertesti disponibili su supporti ottici (CD-ROM). Anche dalla lettura di un CD-ROM si può intuire che la multimedialità implica l'ipertestualità, anche in assenza di interattività.

Prima del web, Internet era una serie di archivi da consultare da punti remoti col proprio computer; serviva a scambiare tra gli utenti soprattutto informazioni di natura testuale, senza il corredo di suoni o immagini, e il rapporto tra mittenti e destinatari era sempre simmetrico e i ruoli si potevano invertire. Esistevano FTP (trasmissione di documenti) e Telnet (connessione diretta da terminale a terminale). L'idea di Berners-Lee fu: basta con questo schermo nero. Facciamo che l'informazione appaia nella forma di immagine. Ho raccolto in due tabelle le perle del libro:

Definizioni dotte:

1. Ipertestualità: è una relazione che si stabilisce tra un testo B (ipertestuale) e un testo A (ipotestuale) tale che il resto B si aggancia al testo precedente A.

2. Autore di un ipertesto: è colui il quale introduce le marche di riferimento ipertestuale che àncorano reciprocamente i testi (ovvero, segnala con marche i punti di relazione fra i vari ipotesti).

3. Il termine "mezzo di comunicazione" rivela una prospettiva funzionalista.

4. Il computer non è un mezzo di comunicazione bensì è un metamedium. Allo stesso modo, la Rete non può essere intesa come "autostrada informatica", ma è un metacanale nel quale i diversi software impiegati tracciano altrettanti canali di comunicazione, i quali hanno ciascuno un linguaggio specifico.

5. La "semiosfera" è la sfera semiotica entro la quale le cose e i fatti del mondo acquistano qualità intelligibile. Grazie alla semiosi (attività interpretativa) avviene il processo schematizzato come segue:

Cose, eventi, fatti -> segni

6. Multiverso: luogo dove abitano genti che vivono temporalità diverse e hanno dello stesso spazio rappresentazioni molto diverse.

7. I sistemi autopoietici non sono conciliabili con l'intelligenza artificiale (il cervello non è un computer). Il computer agisce sulla base di un input. Invece i sistemi viventi, in quanto autopoietici, sono autoreferenziali. Non agiscono in base alla regola di causa-effetto, ma evolvono secondo risorse interne ("accoppiamento strutturale": l'interazione tra due sistemi dà luogo alla mutazione delle loro strutture)

8. Internet è un sistema di testi (p. 93). Ma è anche un mondo a parte (p. 99). Bisogna abbandonare la visione funzionalista e rassicurante secondo cui internet non sarebbe che un gigantesco archivio informatico.

9. Internet, in opposizione al modello di tutti i mass media, fin dall'inizio è stata priva di un centro produttore e distributore delle informazioni. Su cosa si fonda, allora? Sulla dialogicità e la polifonia.

 

Profezie:

1. La multimedialità si sta innestando sull'ipertesto e si svilupperà proporzionalmente all'incremento della velocità delle connessioni (p. 21)

2. Nata in ambito militare e sviluppatasi in ambito scientifico, Internet è la frontiera della comunicazione interattiva che sostituirà la televisione (p. 24)

3. L'informazione è sempre più un bene prezioso, ed essendo facilmente trasformabile in bit, s'impone come un imperativo della mondializzazione la costruzione di reti informatiche capaci di veicolare le informazioni da trasmettere da un punto all'altro del pianeta a una velocità tale da creare la necessaria illusione della contemporaneità (p. 33)

4. Sebbene finora Internet si sia appoggiata sulle reti telefoniche, essa saprà presto inglobare reti di altra natura (per esempio, i cavi che portano i programmi televisivi nelle case) (p. 52)

5. Internet presenta le caratteristiche dei sistemi complessi ed è ormai giunta al punto di essere in grado di generare al suo interno reazioni a eventuali interventi esterni in modo da stornarne gli effetti tendenti a mutare l'assetto del sistema.

6. Se consideriamo Internet come un dominio essenzialmente linguistico, dove rapidamente si stanno introducendo informazioni che coprono tutti gli ambiti dello scibile umano, dove si schiudono zone virtuali di dialogo e di discussione, [dovremmo avere viva coscienza del fatto che] la nostra mente si sta orientando verso i contenuti della rete (p. 106)

7. È chiaro fin d'ora, quando Internet è una rete accessibile solo a pochi, che presto, quando tutte o la maggior parte delle attività lavorative, di ricerca, di studio passeranno sulla rete e vi verranno svolte, sarà citabile solo ciò che si troverà nella forma d'informazione digitalizzata (pp. 122-23)

8. Tutti i dischi che quotidianamente ascoltiamo sono stati registrati in formato digitale e non si aspetta che il potenziamento delle linee di trasmissione per rinunciare ai supporti di plastica e di alluminio e trasferire dal computer del produttore a quello del destinatario il loro contenuto (p. 123)

9. I tempi lunghi fuori della rete diventeranno, se goduti da chi vi risiede stabilmente e con essa si guadagna da vivere, i giorni festivi del prossimo millennio (p. 136).