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 Libro del mese   

Anno 2011


Epistemologia e Storia
del pensiero scientifico
NOVEMBRE 2011 Prima edizione,
2000



L'Autore

Ian Hacking era nel 1999 docente di filosofia all'Università di Toronto (Canada).

 

Ian Hacking

La natura della scienza
Riflessioni sul costruzionismo


Editore

McGraw-Hill, 2000.
Collana "Dynamie".
Ed. or. The social construction of what?, 1999



L'argomento dei costruzionisti è noto: la nostra descrizione del mondo, lungi dall'essere basata sui fatti, è in realtà una costruzione sociale.
In sociologia le idee costruzioniste dominano il dibattito pubblico, tanto che - anche in Italia - il termine "sesso" è ormai diventato secondario rispetto a "genere".
I costruzionisti sociali tendono a ritenere che (pag. 6): "Un dato X non deve per forza esistere o non deve per forza essere com'è attualmente. X, o X com'è adesso, non fa parte della natura delle cose; non è inevitabile".
Esiste una precondizione che precede questo assunto (pag. 11): "Allo stato attuale delle cose, X è dato per scontato, X sembra inevitabile".

È su queste basi di partenza che i costruzionisti hanno elaborato le loro teorie. Il costruzionismo sociale si fonda dunque sull'opposizione:

fare parte della natura delle cose c/ essere costruito (dagli uomini)

Scopo del libro è sottoporre a critica questa posizione. L'opera si divide in otto capitoli. Nel terzo, l'Autore tratta del costruzionismo nelle scienze naturali; lo critica dicendo che gli argomenti dei costruzionisti non fanno parte della scienza ma della metafisica (pag. 54). Scopo dei costruzionisti, infatti, è combattere un'idea della realtà, piuttosto che fornire un nuovo metodo di interrogazione/analisi.
L'Autore stabilisce tre gradi (minimo-medio-massimo) per rilevare il peso del costruzionismo nel pensiero di ciascuno scienziato. Il primo grado è distinguere se l'autore parla di oggetti (anche nel senso di "idee"), concetti molto ampi come "verità" e "realtà", che usiamo per definire il rapporto tra pensiero e mondo, oppure della conoscenza scientifica. Si stabilisce quindi la seguente corrispondenza: un libro sui Quark come costruzione sociale è di grado 1 poiché i Quark sono oggetti. Un libro sull'attività dello scienziato in laboratorio, che tratta le sue scoperte come "costruzione sociale di fatti scientifici" è di grado 2. Un libro sulla scienza in cui si dubita dell'esistenza di "una qualche permanente stabilità" nell'attività scientifica è di grado 3 (opere di questo tipo uscirono effettivamente nel secolo XX). Il grado 1 è quello più numeroso: è l'ambito in cui si mostra che la cornice teorica entro cui gli scienziati effettuano le loro ricerche emerge da un preciso processo storico.
Nei capitoli successivi l'Autore analizza la tematica reale/costruito nei campi della malattia mentale e dell'abuso infantile. Il capitolo 6 verte sui modi di creazione della conoscenza. Nel XX secolo è avvenuto un fatto nuovo: per la prima volta la conoscenza scientifica è diventata una derivazione della ricerca sugli armamenti. La distinzione tra forma e contenuto della conoscenza è diventata problematica. Concludono il volume due capitoli che trattano del rapporto tra realtà e costruzione in chimica sperimentale ed in antropologia.