Tecnologie dell'informazione e della comunicazione |
APRILE 2010 | Prima edizione, marzo 2009 | ||
L'Autore si chiede: la blogosfera può costituire un'alternativa credibile alle fonti tradizionali di documentazione?
Per rispondere, Metitieri esamina approfonditamente lo stato dell'arte dei «contenuti generati dagli utenti» (UGC in inglese). L'Autore è un fautore dell'«intelligenza collettiva» (Lévi, 1994), ma constata che su internet il materiale che circola, prodotto dagli utenti, non è assolutamente all'altezza. Innanzitutto, il concetto di Web 2.0 è un prodotto del marketing e non un'evoluzione reale del web (cap. 2); in secondo luogo i blog (cap. 3) sono senza regole uniformi, autoreferenziali, ed è impossibile far correggere un'errore agli autori di un post (a differenza di quanto accade, per esempio, nelle wiki, cap. 5). Se per i blog non esiste una validazione (cioè un meccanismo di controllo della qualità a posteriori), nel mondo accademico la validazione esiste: le riviste infatti pubblicano solo gli articoli di ricercatori esperti nel proprio campo e già conosciuti. Ma questo meccanismo presenta delle barriere all'ingresso. Oggi, grazie a Internet, anche i lavori dei ricercatori non ancora conosciuti possono essere visibili, tanto quanto quelli pubblicati dalle riviste. Gli Open archive rappresentano un'apertura verso una maggiore condivisione dei documenti, che va verso un reale web 2.0. |
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