Epistemologia e Storia del pensiero scientifico |
AGOSTO 2010 | Prima edizione, ottobre 2009 | ||
Base di conoscenzeLa teoria dell'evoluzione è una
delle teorie scientifiche più conosciute e più studiate in assoluto. Si
basa sulle scoperte del naturalista Charles Darwin (1809-1882), che
formulò e sistematizzò nelle sue opere celeberrime L'origine delle specie
e L'origine dell'uomo i
concetti di "selezione naturale" e "sopravvivenza del più adatto".
Darwin è il padre dell'evoluzionismo. La formulazione attuale della teoria risale a tempi recenti: ad essa hanno contribuito diversi scienziati che si sono succeduti nel tempo. Nelle sue linee essenziali, la teoria può essere spiegata gome segue: l'evoluzione è il processo tramite il quale la vita si è sviluppata dalla materia non vivente e gli organismi si sono trasformati nelle specie che attualmente popolano il globo terracqueo. L'unico meccanismo che ha operato al fine di generare tutte le attuali forme di vita è la mutazione genetica: un evento spontaneo e naturale che accade ininterrottamente dalla comparsa della vita sulla terra. |
|
RistrutturazioneSecondo la teoria dell'evoluzione la vita è derivata da
un'evoluzione graduale della materia. Ma quante erano le probabilità
che si verificasse un evento del genere? Come mai oggi non accade che
dalla materia inanimata si sviluppi la vita? Il tempo in sé non è un
fattore causale di cambiamento: quello che è causalmente impossibile
rimane sempre impossibile.
Ebbene, la "sfida" di Darwin e dei suoi seguaci non è mai stata
suffragata da prove. Nel saggio seguente, il filosofo Josef Seifert critica il pensero di padre Teilhard de Chardin, e nega la teoria per cui la mente umana sia una proprietà emergente del cervello: «Siccome la vita richiede una entelechia o anima, persino i modelli materialistici più elaborati per spiegare la vita - che usano equazioni non lineari, teoria del caos, fisica quantistica, e via dicendo - rimangono fondamentalmente riduzionisti ed assolutamente inadeguati, come i vecchi riduzionismi, che cercavano di ridurre la vita e la mente a livello di pure macchine e di altri fenomeni noti alla fisica del tempo. La vita, e specialmente la vita mentale, semplicemente non può essere ridotta in tal modo» (pagg. 52-53). Il libro contiene le relazioni presentate a un convegno internazionale tenutosi a Roma nel 2009, in occasione del bicentenario della nascita di Charles Darwin. Il volume raccoglie contributi di scienziati di varie discipline: biologi, fisici, chimici, medici. Le osservazioni in esso contenute mi fanno porre profondi interrogativi sulla fondatezza di
paradigmi come quello mente-cervello e quello della complessità, che io
tratto ampiamente: infatti costituiscono due Categorie dei "Libri
del mese". |
||
EditoreCantagalli,
Siena, 2009. L'Autore Roberto De Mattei è vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) ISBN 978-88-8272-500-6 |
||||
Il libro parla anche di un caso di studio che ci è stato presentato a
scuola come prova sicura dell'evoluzionismo. È il famoso esempio della
flora di piantine che popolano le rive di un canale di scolo. Nelle
vicinanze viene costruita una fabbrica che, presto, inizia a scaricare
proprio nel canale. Le acque si riempiono di metalli pesanti, causando
la quasi estinzione delle piante. Però, qualche mese dopo, cominciano a
ripopolare l'ambiente. La fabbrica ha smesso di inquinare? No, una
pianta ha subito una mutazione del proprio patrimonio genetico. Una
mutazione che le consente di sintetizzare i metalli pesanti. Questa
pianta si riproduce velocemente e il canale ritorna ad essere riempito
di flora. È un esempio di evoluzione? No, il libro spiega come sia un esempio di creazione di una variazione autoctona. |