Nicola Matteucci, che ci ha lasciati nel dicembre 2006, è stato il più grande studioso del costituzionalismo liberale del Novecento.
È stato un liberale scomodo perché, anche se c'era, non ha "fatto il Sessantotto" e poi perché è sempre stato fautore di un liberalismo che non si comprometteva con le battaglie (vere e finte) in corso sulla scena politica.
Nella prima parte de libro ("L'uomo e l'intellettuale") viene raccontata la vita di Matteucci, dalla giovinezza alla maturità; nella seconda ("Il maestro e le idee") si tratteggia un suo profilo come studioso.

Il libro è condito da molte interviste con personaggi che hanno conosciuto e lavorato con Matteucci: Luigi Pedrazzi (compagno al liceo e co-fondatore de Il Mulino), Giampaolo Pansa (sull'omicidio del padre, avvenuto dopo la Liberazione), Edmondo Berselli (attuale direttore della rivista); Gianfranco Pasquino (co-autore nel 1976 con Matteucci e Norberto Bobbio del celebre Dizionario di Politica), Luigi Compagna (storico delle idee), Tiziano Bonazzi (ex allievo di Matteucci e oggi docente di Storia americana) e, infine, Angelo Panebianco, forse il principale tra i continuatori dell'opera del Matteucci politologo.

Il libro contiene anche numerose fotografie private, che appartengono alla famiglia Matteucci.