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 Libro del mese   

Anno 2009


Connessionismo e
Scienze della complessità
FEBBRAIO 2009 Prima edizione, 2006

Base di conoscenze

La filosofia è un sapere non empirico. Di contro, il sapere scientifico trae sempre origine dall'osservazione esterna e dalla sperimentazione. Le emozioni e le sensazioni umane che non possono essere misurate in laboratorio non possono essere indagate scientificamente.
Già Edmund Husserl (1859-1938), filosofo e matematico, aveva escluso che l'osservazione in prima persona (fenomenologia) potesse essere integrata nell'osservazione in terza persona (propria delle scienze naturali).
Ma oggi gli scienziati cognitivi ammettono che l'apparato cognitivo appare sempre meno dissociabile dalle strutture materiali nelle quali è incorporato.

AA. VV.
(a cura di M. Cappuccio)

Neurofenomenologia
Le scienze della mente e la sfida dell'esperienza cosciente


Editore

Bruno Mondadori, Milano, 2006.
Collana "La vita pensata".

Il Curatore

Massimiliano Cappuccio è ricercatore nelle Università di Milano, Pavia e Parigi.

 

Ristrutturazione

Negli anni Novanta Francisco Varela (1946-2001) introdusse il concetto di Enazione: tutta la conoscenza è una sorta di "messa in scena" (enaction) da parte di percezioni-azioni incarnate. Alla base della mente non è la fisicità, la pura biologia, ma l'esperienza corporea. Varela auspicò l'integrazione della fenomenologia nel paradigma naturalistico dei saperi sperimentali.
I contributi di questo volume sono volti a dimostrare che tale proposta ha concrete possibilità di realizzarsi.
Il volume è aperto da un omaggio a Francisco Varela, "Un rimedio metodologico al problema difficile" (saggio apparso per la prima volta nel 1997).
Nella prima parte scrivono i matematici (è stata la più ostica per me) Jean Petitot e Giuseppe Longo. La seconda riguarda la percezione spaziale (Jean-Luc Petit, Carmelo Calì, Federico Leoni e A. G. Biuso). Riporto una frase di Leoni: "Non sarà dunque il tutto a dover essere spiegato sulla base delle parti. Il tragitto dovrà essere rovesciato" (pag. 215).
Cito una frase di Biuso: "Si può sperare di risolvere il problema della causazione mentale degli stati fisici, e quello della causazione fisica degli stati mentali, solo se si ammette che la natura complessa, unitaria e insieme plurima, di quella realtà che la mente è: Coscienza, Intenzionalità, Memoria, Corporeità, Tempo" (pag. 237).
La Terza sezione ha come oggetto la metodologia di ricerca in prima persona (Natalie Depraz e Franco Bertossa). Cito dalla Depraz: "Perché coinvolgere la fenomenologia nella ricerca scientifica? Perché si constata un deficit esplicativo nell'approccio scientifico in terza persona, legato all'esistenza riconosciuta di un 'problema difficile', così chiamato da Nagel a partire dal 1974" (pag. 258). Cito da Bertossa: "L'idea di fondo di Varela è che i metodi in prima persona possono aspirare a raggiungere la stessa ricchezza epistemica e robustezza metodologica della scienza oggettiva, senza eliminarla o sostituirsi ad essa; per questo il suffisso neuro-fenomenologia resta come riferimento importante" (pag. 276).
La IV Sezione s'intitola: "Intersoggettività ed empatia" (Vittorio Gallese e Laura Boella). La V Sezione s'intitola: "Ontologia fenomenologica e naturalizzazione (Roberta De Monticelli - curatrice della Collana cui appartiene il volume - e Maurizio Ferraris). La VI e ultima Sezione s'intitola "Temporalità e coscienza" (Mauro Maldonado e Domenico Jervolino).

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