Mente e cervello | GENNAIO 2009 | Prima edizione, marzo 2008 | ||
La neuroetica
non è il parallelo della bioetica in campo neurologico. Sciogliamo
subito una possibile ambiguità e confrontiamo il raggio d'azione
dei due termini. La bioetica riguarda la morale applicata alle scelte sulla vita e quindi coinvolge temi come l'eutanasia e l'aborto. Bioetica = le scelte morali sulla vita. Il termine Neuroetica è usato invece per indicare l'insieme delle conoscenze sperimentali che si possono avere del senso morale in base allo studio delle immagini prodotte dalle tecniche di visualizzazione cerebrale. La domanda fondamentale della neuroetica è: "È possibile rilevare l'area cerebrale del senso morale?" Dopo due capitoli di spiegazione generale, l'autrice tratta nel terzo capitolo le tecniche di visualizzazione cerebrale. Dà ampio risalto anche allo studio delle tecniche di neuroimaging: dall'elettroencefalogramma alla tomografia ad emissione di positroni; dalla tomografia assiale computerizzata (TAC) alla risonanza magnetica funzionale (fMRI). Nate per scopi medici, queste tecnologie sono sempre più utilizzate per visualizzare in tempo reale le attività cerebrali. L'imponente mole di dati che la scienza sta raccogliendo potrà servire da base per la ricerca di nuove soluzioni farmacologiche, ma può anche rivoluzionare l'idea di libertà e di responsabilità. Successivamente l'autrice spiega quali sono i maggiori contributi accademici allo studio. Cita ampiamente Antonio Damasio (L'errore di Cartesio) e i suoi studi su Phineas Gage, ormai diventato un caso paradigmatico. Damasio è definito come "uno dei principali esponenti della tesi che le emozioni sono fondamentali per l'agire morale" (pag. 55). La Boella si diffonde poi sulla scoperta dei neuroni specchio (So quel che fai), che hanno aperto nuove prospettive allo studio sulle relazioni tra emozione e percezione. Secondo l'Autrice, oggi i risultati più interessanti ai fini della ricerca neuroetica stanno arrivando dagli studi sulla corteccia prefrontale ventromediale. Infine, un capitolo intero è dedicato all'empatia, argomento su cui la Boella basa i suoi studi degli ultimi anni. |
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