Il libro è stato un vero e proprio caso editoriale nel 2007: lo testimoniano le dodici edizioni stampate nei primi due mesi.
Il libro non contiene denunce e non promette di rivelare scandali. Semplicemente scopre gli altarini di chi esercita una carica pubblica. L'immagine che se ne trae è che i nostri rappresentanti vivano alle spalle della collettività.
I capitoli sono tematici: si va dalle spese pazze per i palazzi dove hanno sede le stanze dorate che frequentano i nostri, ai costi segreti del Quirinale; dall'uso smodato degli aerei di Stato alle auto blu, che tutti promettono di tagliare ma nessuno lo fa veramente.
Da chi si è seduto sui banchi parlamentari per una sola legislatura ed ha ottenuto per questo un bel vitalizio, sostanzioso per giunta, ai consulenti privati che il pubblico paga profumatamente.
Fino a qualche decennio fa il mondo della politica era veramente un ambiente a parte. Oggi invece la gente è abituata a sapere tutto sulla vita privata dei VIP. In linea con i tempi, credo che questo libro non abbia avuto l'obiettivo di denunciare uno scandalo, ma di mostrare come la vita da deputato nazionale o consigliere di ente locale sia come vincere al Lotto.

Il termine Casta comincia già ad essere ripreso dai mass media a distanza di qualche mese dall'uscita del libro. Ciò indica che è ormai entrato nell'uso comune, come sinonimo di Palazzo o dell'inglese establishment.