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 Libro del mese   

Anno 2008


Epistemologia e Storia del
pensiero scientifico
MARZO 2008 Prima edizione, settembre 2006

Base di conoscenze

La diversità umana è iscritta nei nostri geni, oppure siamo sostanzialmente tutti imparentati - alla lontana? Da dove deriva la nostra biodiversità?
L'aspetto fisico dei membri della nostra specie e la storia ci suggeriscono due diverse ipotesi: 1) i neri, i bianchi e gli asiatici si sono evoluti separatamente. 2) Le radici dell'umanità appartengono ad un unico ceppo africano ma, una volta che i gruppi umani si sono diffusi nel globo, ogni gruppo ha avuto un'evoluzione separata.

Guido Barbujani

L'invenzione delle razze
Capire la biodiversità umana


Editore

Le Lettere, Firenze, 2006.
Collana "Università".

L'Autore

Guido Barbujani è professore di Genetica all'Università di Ferrara. Si occupa di genetica umana e di evoluzione.

 

Ristrutturazione

Negli anni sessanta si sviluppano le tecniche di laboratorio che permettono di studiare come variano le proteine nelle diverse popolazioni. Nel 1966 Luca Cavalli-Sforza pubblica il primo albero evolutivo umano ricostruito sulla base dei gruppi sanguigni, dedotte dall'analisi del prodotto proteico di 13 geni.
Nel 1972 il genetista Richard Lewontin decide di analizzare come variano 17 geni in tutte le popolazioni umane. Ne deriva un sorprendente risultato: la variabilità genetica è massima all'interno di una singola popolazione, e minima tra due popoli (es. italiani e polacchi) o tra due continenti (es. europei e africani). Il risultato, inatteso, è stato confermato da analisi successive effettuate su campioni più ampi di DNA.
Altre ricerche recenti confermano che il luogo in cui è nata l'umanità è davvero l'Africa e che ciò è avvenuto molto di recente: 200.000 anni fa, quando Homo sapiens si era già diffuso su tutta l'Asia e l'Europa. Quindi tutta l'umanità discende da un unico piccolo gruppo di individui, che pian piano hanno soppiantato gli altri gruppi umani.

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