L'Autrice chiama l'Auditel con un nome fiabesco: la "Casa di Vetro",
forse per deformazione professionale, visto che si occupa di comunicazione
mass-mediatica ai bambini.
Il libro è una lunga inchiesta nel mondo della rilevazione degli
indici d'ascolto televisivi.
L'Auditel nasce nel dicembre del 1986 in base a un patto tra Rai e Fininvest
(l'odierna Mediaset), con lo scopo di fornire agli inserzionisti pubblicitari
i dati d'ascolto necessari per ottimizzare l'investimento dei propri clienti.
La tv "vende" fasce di pubblico agli inserzionisti.
L'Autrice ha voluto vederci chiaro, ha cercato di capire come funziona,
ma si è scontrata con un muro impenetrabile. I nomi delle persone
che fanno parte del campione non possono essere conosciuti neanche dal
Consiglio Nazionale degli utenti, un organismo pubblico composto da membri
nominati dal Garante per la radiodiffusione e l'editoria.
È emerso comunque che l'Auditel seleziona solo le famiglie che
garantiscono un certo livello di esposizione alla tv. Quindi essa non
può dire che i suoi dati rispecchino il comportamento degli italiani
davanti al televisore, come afferma invece abitualmente.
Ma non si può neanche verificare se l'Auditel sia o no attendibile,
perchè comunica solo i dati percentuali degli ascolti minuto per
minuto, ma nessuna informazione trapela sulla composizione del campione.
Non bastasse, l'Auditel non tollera di essere messa sotto inchiesta: quando
l'Autrice ha sfidato pubblicamente l'Auditel ed ha chiesto di entrare
a far parte del campione, il Direttore Generale (che al momento in cui
scrivo è lo stesso del 2002, Walter Pancini) non solo ha rifiutato
la sfida, ma le ha dato dell'ignorante.
Alla faccia della "Casa di Vetro"!
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Roberta Gisotti
La favola dell'Auditel
Editore
Editori Riuniti, Roma: 2002.
Collana "Black Box".
L'autrice
Roberta Gisotti è
una giornalista professionista. Lavora al radiogiornale in lingua italiana
della Radio Vaticana. Da molti anni si occupa delle tematiche legate all'ascolto
e al consumo televisivo dei bambini.
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