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 Libro del mese   

Anno 2004


Revisione storiografica AGOSTO 2004 Seconda edizione,
ottobre 2003

L'autore

Giornalista della RAI, ha realizzato inchieste e reportage in vari paesi europei. Tra i suoi libri si segnalano Il dissenso nel PCI (1978) e La partitocrazia invisibile (1985).

 

Ugo Finetti

La Resistenza cancellata




Editore

Ares, Milano: 2003.
Collana "Faretra". Riflessioni sui temi fondamentali.



 

In principio la storia della Resistenza era unica. Poi sono arrivati i revisonisti a confutare alcune parti e a mettere sotto una diversa luce diversi fatti. Contro di essi sono partiti all'attacco gli "antirevisionisti", che difendono la vulgata e dicono: basta cambiare il racconto del passato a seconda delle contingenze politiche. Adesso forse siamo arrivati agli studiosi che prendono posizione contro gli "antirevisionisti"?
Sembra proprio di sì, a giudicare da questo nuovo saggio.
L'immagine di copertina sintetizza efficacemente il motivo per cui il libro è stato scritto: dimostrare che dal racconto della Resistenza sono state cancellati alcuni protagonisti, allo scopo di sminuire l'importanza delle correnti politiche di cui facevano parte. La Resistenza fu un'opera corale cui parteciparono componenti sia comuniste, che socialiste, azioniste e cattoliche. Ma una componente su tutte, quella comunista, ha esercitato un'opera di condizionamento delle fonti storiche, ingigantendo i propri meriti e distribuendo poi "patenti" di antifascismo pro domo sua.
L'Autore intende inoltre stigmatizzare il comportamento degli estensori di molti manuali scolastici, che hanno accettato acriticamente la versione degli storici del PCI, senza corroborarla con altre fonti. Scopo del libro è anche presentare al lettore i documenti che gli storici schierati non hanno voluto leggere.
Quale manipolazione avrebbe compiuto la storiografia antirevisionista? Avrebbe accreditato una funzione apologetica alla componente comunista della Resistenza, sostenendo che il ruolo del PCI fu decisivo per le sorti del Paese fin dal 1943. I "capolavori" dell'antirevisionismo sono due: la cancellazione dei fatti dell'isola di Cefalonia, di cui si era completamente persa la memoria fino a pochi anni fa, e dei Protocolli di Roma della fine del 1943 (l'accordo con gli anglo-americani firmato dalle componenti non comuniste della Resistenza).
Il capitolo finale è dedicato a un "caso" scoppiato nel 1992: il ritrovamento di una lettera in cui Palmiro Togliatti esponeva il suo rifiuto ad intervenire in difesa dei soldati italiani incarcerati in Russia nel gennaio 1943 durante la ritirata dal fronte.
In ultimo, ma non in ordine d'importanza, devo dire che è abbastanza faticoso sobbarcarsi la lettura di questo volume: l'esposizione dei molti documenti e le varie citazioni rischiano di far "affondare" il lettore, al quale è richiesta molta concentrazione per non perdere il filo.