Nel 1991 usciva il noto manuale di Marsciani-Zinna "Elementi di Semiotica generativa" che ha rappresentato per molti studenti (me compreso) il primo approccio sistematico con il metodo generativo di Greimas.
Nel 1992 moriva Greimas, il quale, oltre ad aver lasciato un grandissimo vuoto nella comunità scientifica mondiale, ci ha dato in eredità un metodo di ricerca affascinante (per me anche brillante) ma anche molto difficoltoso da interpretare e da apprendere.
Ora è arrivato il libro della Pozzato come nuova guida dei quadrati semiotici e dei modelli attanziali. È indubbio che lo scopo di questo libro è diventare il nuovo manuale per gli studenti di Semiotica del testo.
L'Autrice dichiara che il manuale è pensato per chi si avvicina per la prima volta alla materia e spiega: "Ho tentato quindi di fare qualcosa di utile soprattutto sul piano didattico, mantenendo il discorso a un livello semplice e affidando a qualche nota dei suggerimenti di approfondimento".
È riuscita la Pozzato a rendere interessante la materia per lo studente alle prime armi?
Giudicando i contenuti, da un punto di vista positivo posso dire che nel suo libro c'è tutto. Sono ben 23 i capitoli, tra cui anche due capitoli "storici" iniziali (su Propp e Lévi-Strauss) e tre capitoli "applicativi" finali (Floch per la pubblicità, la stessa Pozzato per la televisione e un capitolo sull'analisi degli oggetti).
Da un altro punto di vista, la Pozzato "ci ha fatto stare tutto". A me non è piaciuta per esempio l'auto-citazione di parecchie pagine nel capitolo sulla televisione.
Ma è proprio nell'esposizione della materia che il libro si mostra carente. Per spiegarmi, faccio un esempio. Marsciani, con il racconto di Adamo ed Eva al fine di spiegare il concetto di Programma narrativo, era riuscito a mettersi dalla parte dello studente. Strano che la Pozzato non abbia escogitato nessun espediente didattico per far apparire "palatabili" i concetti fondamentali della semiotica generativa, visto che insegna la materia da anni.
Con i suoi pregi e i suoi difetti, questo libro è destinato a sostituire il glorioso (ma ahimè vecchio) "Marsciani-Zinna" per i prossimi dieci anni.