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 Libro del mese   

Anno 2002


Revisione storiografica GIUGNO 2002 Prima edizione, settembre 1992

L'autore analizza alcuni episodi-chiave del 1943 e il ruolo che hanno avuto le classi dei contadini e degli operai durante la Resistenza. In cento pagine l'autore demolisce i vari assiomi su cui vien fatto poggiare il "mito" della Resistenza intesa quale lotta spontanea, popolare e di massa contro fascismo e nazismo. Alcune delle tesi di Gobbi: 1) Gli scioperi nelle fabbriche del marzo 1943 non furono affatto un preannuncio della Resistenza; 2) Dopo l'8 settembre gli operai non si opposero affatto al "tedesco invasore", ma si limitarono a non lavorare per il Reich; 3) Non è vero che i contadini fornirono il loro incondizionato appoggio ai partigiani.
Anche il metodo di indagine è molto interessante.
Prima approssimazione. Gobbi gioca sul rapporto storia/fiction: si chiede, in altre parole, quanto c'è di verità e quanto c'è di mito nel racconto della Resistenza.
Seconda approssimazione. L'approccio adottato consiste nel dividere nettamente un episodio dalla fama che esso ha acquisito col tempo, allo scopo di vedere i fatti "nudi".
Conclusione. Si può notare che eventi che nel futuro verranno definiti "eroici" non siano stati percepiti come tali dai contemporanei.
Inoltre anche gli eventi storici, come gli eventi della vita, spesso sono la conseguenza inintenzionale di azioni umane intenzionali.
Questo metodo è ricavato dalla Scienza della complessità, cui l'Autore afferma esplicitamente di ispirarsi.

Romolo Gobbi

Il mito della Resistenza



Editore

Rizzoli, Milano, 1992.
Collana "I Torchi".

L'autore

Romolo Gobbi, è nato a Torino nel 1937. Saggista e ricercatore di storia all'Università di Torino, ha pubblicato numerosi libri sulla Resistenza in Piemonte. Ha collaborato a riviste come "Quaderni Rossi" e "Classe operaia" ed ha fatto parte dei relativi gruppi.