Interfacce
grafiche e Interazione uomo-macchina
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GIUGNO 2001 | Prima edizione, ottobre 1995 | |
Al tempo in cui questo libro venne pubblicato, Internet non era ancora esplosa. La novità nel mondo del computer erano le interfacce utente grafiche, che, introdotte dalla Apple, avevano raggiunto il grande pubblico con Windows. La causa scatenante del libro è l'urgenza da parte degli psicologi di interessarsi anche del mondo dell'informatica. È senza dubbio il miglior libro sull'argomento scritto in Italia negli anni Novanta. È completo: ci sono tutti gli argomenti della disciplina. La prima parte mette in luce la necessità di guidare l'innovazione informatica, anziché subirla come un dato di fatto. La parola-chiave è "artefatto cognitivo". La seconda parte introduce alcuni termini-chiave, tra cui "interfaccia uomo-computer" e "usabilità". La terza parte è dedicata all'interazione uomo-macchina come processo comunicativo-sociale. Il concetto-chiave è qui quello dell'asimmetria uomo-computer. Nella quarta parte al centro dell'attenzione c'è la macchina, e la sua capacità di relazionarsi all'uomo. La parola-chiave è "sistema esperto". La quinta parte è dedicata alla valutazione della compatiblità cognitiva uomo-computer nelle tre aree dell'ergonomia cognitiva, della formazione delle decisioni e dell'affidabilità dei sistemi. L'ultima parte riprende gli artefatti cognitivi e li inserisce nel più vasto contesto sociale. |
Giuseppe Mantovani L'interazione uomo-computer
Editore
Giuseppe Mantovani insegna Psicologia all'Università di Padova.
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