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I mobili barocchi "Spazi rappresentati e realmente tridimensionali
vennero usati negli arredamenti non religiosi del XVI e XVII secolo che
potevano aver oltre 50 cassetti, porte e pannelli, ognuno decorato con
panorami in prospettiva o dipinti di genere. E' strano utilizzare termini come "rimediazione",
"trasparenza" e "ipermediazione" riferendosi a dei
mobili. Abbiamo già affrontato questo vocabolario riferendoci a
un percorso nell'arte, ma adesso è
bene contemplarne anche un altro aspetto. Infatti, se è molto facile
che almeno una volta nella vita ciascuno di noi abbia ammirato una chiesa
o una cattedrale, o si sia soffermato su un dipinto, non è detto
che tutti possano aver apprezzato l'arte che si cela nei mobili, che forse
troppo spesso vengono considerati "opere minori" rispetto a
pittura, scultura e architettura. |
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Introduzione storica ai mobili barocchi Nel primo sessantennio del Seicento il gusto Barocco
si avvia a svilupparsi, differenziandosi nettamente a seconda delle nazioni.
Concepito per lo più in funzione di una sufficiente facilità
di trasporto, il mobilio è scarso e schierato contro le pareti.
Nel contempo, però, fanno la loro apparizione tecniche di lavorazione
inedite quali la placcatura (ossia il rivestimento con placche di legni
pregiati sulla struttura del mobile), l'incrostazione (ovvero una tarsia
ottenuta con materiali non lignei quali l'osso, l'avorio, la madreperla
e vari tipi di metalli, anche preziosi), la marqueterie (ovvero il rivestimento
con impiallacciature di legni sottili e variamente colorati a formare
disegni e figure sulla struttura del mobile). Ecco dunque ampliarsi notevolmente
i margini di libertà creativa dell'attività artigiana. Rimediazione Durante i secoli XVII e XVIII, col passaggio dal periodo
rinascimentale a quello barocco, si assiste ad una graduale "re-interpretazione"
(o, diciamo pure, rimediazione) degli stili, del gusto, delle tecniche
artistiche fino ad allora utilizzate, ridefinendo gli spazi che delimitavano
l'arte architettonica da quella scultorea, da quella pittorica. Ipermediazione e Trasparenza Il mobile si orna di pannelli dipinti, come elemento
di alleggerimento, essi "sfondano" le superfici, le porte, i
cassetti, proiettano lo spettatore oltre il mobile e la stanza dove esso
è collocato, come dice Bolter, " i dipinti bidimensionali
presenti al di là delle porte si aprivano su spazi immaginari (fig.
14), mentre quelli dipinti sulle porte stesse si aprivano su spazi
reali (fig. 05, 08, 15)". Spesso le cornici dei cassetti
sono sporgenti per poterli estrarre ed evitare il collocamento del pomello
che avrebbe deturpato la pittura (fig.12), oppure i pomelli stessi diventano
parte della composizione artistica (fig.11). In questo caso la funzione
utilitaria del mobile passa in second'ordine. |
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Le immagini e il testo intitolato "Introduzione
storica ai mobili barocchi" sono tratti dai libri: "Storia
del mobile" e "Il mobile italiano dal XV al XIX secolo",
Istituto geografico De Agostini, Novara - "Mobili, sei secoli
di stili", Oscar illustrati Mondadori. Gli altri testi sono
elaborazioni personali dei contenuti. |