Il 5 per mille e le non profit |
ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri “Francesco Daverio” - Varese |
Per cinque per mille si intende il meccanismo con cui il cittadino-contribuente può vincolare il 5 per mille della propria IRPEF a sostegno di enti e associazioni che svolgono attività socialmente rilevanti.
Il cinque per mille viene introdotto in via sperimentale nei commi 337-340 della legge finanziaria per il 2006 (legge 23 dicembre 2005, n. 266) ed è stato possibile destinarlo a favore di enti appartenenti ad una delle seguenti quattro categorie: - volontariato, Onlus e associazioni di promozione sociale; - attività sociali svolte dal Comune di residenza; - ricerca sanitaria; - ricerca scientifica o delle Università. Tale facoltà può essere esercitata dal contribuente indicando nella propria dichiarazione dei redditi il codice fiscale dell'ente che intende finanziare.
Per l’anno di imposta 2007, sono state introdotte alcune restrizioni: - dalle categorie beneficiarie del contributo sono stati tolti i comuni; - è stato introdotto un “tetto” massimo di spesa pari a 250 milioni di euro. Cioè, se le richieste superano i 250 milioni di euro lo Stato destina tale importo agli enti secondo le proporzioni stabilite dai contribuenti e trattiene la quota in eccesso. Quest’ultima decisione ha provocato non poche polemiche e critiche nei confronti del Governo. I dati riguardanti le richieste relative il 2006 mostrano un'adesione di circa il 61% dei contribuenti che ha comportato una spesa per lo Stato di poco più di 400 milioni di euro. Considerando la stessa percentuale di richieste (61%) anche nel 2007, la limitazione stabilita dal Governo comporta una riduzione dell’imposta effettivamente destinata agli enti (dal 5 al 3,1 per mille).
Dal punto di vista del cittadino, destinare il cinque per mille significa finanziare organizzazioni non profit, delle Università e degli Istituti di ricerca scientifica e sanitaria in un modo che, a differenza delle donazioni, non gli comporta maggiori oneri, in quanto all’ente prescelto viene destinata direttamente una quota dell'IRPEF. Dal punto di vista dello Stato, invece, può essere considerato un provvedimento di spesa, in quanto è costretto a rinunciare a una parte di imposta sui redditi che, altrimenti, avrebbe incrementato le proprie entrate.
Per non profit si intendono organizzazioni senza scopo di lucro i cui avanzi di gestione utili sono interamente reinvestiti per scopi organizzativi. Sono organizzazioni che si sono sviluppate nella seconda metà del XX secolo, quando nei paesi più economicamente sviluppati si diffondeva sempre più l’attenzione al sociale “causata” dalla maggiore informazione su situazioni di disagio, sofferenza economica, sanitaria, politica o di natura differente. Si incominciò, in modo per lo più volontario, a cercare di risolvere materialmente particolari situazioni di bisogno sia all’interno della propria nazione che all’estero. Per il diritto, il termine non profit non indica solo l’assenza di fini di lucro (come per la società cooperativa o l’associazione) ma sottintende che l’organizzazione abbia finalità solidaristiche, non vi sia distribuzione di utili ai soci e che non vengano svolte attività commerciali se non strettamente legate a scopi sociali. Esistono alcuni tipi di organizzazioni non profit, tra cui: - Organizzazioni non governative. La tutela della vita umana, l'autosufficienza alimentare, la conservazione del patrimonio ambientale, la promozione della donna e dell'infanzia sono le azioni concrete attuate dalle Organizzazioni non governative che garantiscono l'assistenza tecnica e la formazione del personale impiegato nei luoghi in cui operano. - Associazioni non riconosciute. Sono la maggior parte delle associazioni attualmente presenti. Sono, cioè, enti privi di personalità giuridica le cui responsabilità ricadono su coloro che hanno agito in nome e per conto dell'associazione. Sono comunque soggetti di diritto, autonomi rispetto agli associati, dotati di un eventuale patrimonio che prende il nome di fondo comune. - Associazioni riconosciute. Sono associazioni con personalità giuridica, cioè organismi dotati di autonomia patrimoniale perfetta. L'acquisizione della personalità giuridica implica l'acquisizione della piena autonomia dell'organismo rispetto agli associati. - Volontariato. In Italia le associazioni di volontariato sono organizzazioni protagoniste di iniziative sociali e di trasformazione del contesto in cui le fasce deboli si concentrano. - Cooperativa sociale. Il nuovo modello imprenditoriale "l'impresa sociale" ha risposto ai bisogni ed alle esigenze espressi da cittadini svantaggiati sia per quanto riguarda il lavoro sia per quanto riguarda il diritto di partecipare attivamente nella società. Intercettare sul territorio i bisogni e trasformarli in domanda, offrire servizi qualificati, adottare forme di gestione democratica, conquistarsi un'autonomia rispetto al mercato mantenendo i propri valori, è il delicato compito di chi partecipa alla crescita della cooperazione sociale. |