IL SITO DEL MISTERO

tratto da Avvenire di sabato 19 luglio 2003

Un ponderoso studio di Michel Roquebert rilegge i luoghi e i temi dell'eresia, nata tra Linguadoca e Pirenei, a lungo contrastata dalla Chiesa

Vacanze catare

Di Franco Cardini

L'estate è il momento adatto per visitare quell'angolo del Midi francese, stretto fra Linguadoca e Pirenei, il Dipartimento dell'Ariège: tutta quell'area che, a Occidente di Avignone, si apre agli occhi del turista con le sue belle città - Bezièrs, Albi, Carcassonne -, i suoi splendidi vini, il suo paesaggio incantevole. E quello che ormai, da alcuni decenni, astuti animatori turistici e sognatori in vena di avventure esoteriche hanno battezzato "Le pays cathare". Esiste qui anche un rigoglioso movimento "neocataro", a metà fra rivendicazioni nazionalistiche e linguistiche occitane e riscoperta religiosa. Francamente, a guardarlo con occhi spassionati, è un po' un miscuglio kitsch dove entra un po' di tutto: le splendide grotte preistoriche con gli impressionanti fiumi sotterranei, gli antichi druidi, i catari e i templari protettori e custodi del Santo Graal, l'ombra inquietante del sacerdote Saunière, l'esoterista di Rennes-le-Chateau.
Naturalmente, ci sono anche memorie molto serie. Come quella di René Nelli, un po' mistico patriarca un po' serio studioso del movimento cataro. Ma la maggior parte della gente che viene qui e che non è affascinata dal foie gras o dal vino, preferisce rintracciare semmai le orme di quel curioso erudito nazista, in realtà un romantico attardato, che fu Otto Rahn: il quale era convinto di trovare nella rocca di Montségur la chiave per svelare una volta per tutte il mistero del Graal: naturalmente secondo le linee già suggerite dal grande Richard Wagner. Come si vede, una gran bella insalata mista.
Ma chi oggi volesse visitare quell'affascinante angolo della Francia meridionale provvisto di qualche cognizione storica in più, non dovrebbe trascurare di portar con sé e possibilmente di leggere il corposo saggio che Michel Requebert ha dedicato ai catari. Roquebert è oggi forse il più illustre e competente studioso della vicenda. Gli dobbiamo una monumentale storia del movimento ereticale, che va sotto il titolo di Epopée cathare, edito in cinque volumi tra 1970 e 1998. La sua grande fatica gli è valsa il Premio Storia dell'Accadémie française. In seguito, Roquebert è tornato sull'argomento con una monografia dedicata a La religion cathare.
Il nuovo libro di Michel Roquebert si può considerare una sorta di sintesi della sua grande storia del mondo cataro. L'opera è divisa in tre parti, delle quali la prima traccia un quadro limpido ed esauriente del catarismo, sottolineando come non si sia dinnanzi a un'eresia cristiana quanto piuttosto a una vera e propria religione di carattere manicheo, cioè non monoteistico bensì diteistico; la seconda parte affronta il tema della società provenzale e del suo rapporto col crescere dal catarismo fra XI e XII secolo, nonché la narrazione della vera e propria crociata che gli aristocratici della Francia settentrionale, incitati dalla Chiesa romana, condussero contro il Mezzogiorno francese, conquistandolo e razziandolo, ma anche estirpando dalle basi l'eresia; la terza parte si dedica a una analisi di come la repressione inquisitoriale spazzò progressivamente i resti del catarismo attraverso un'azione capillare che durò fino a circa la metà del '300.
Il lavoro di Roquebert si riallaccia naturalmente a una serie infinita di studi ormai classici nella nostra medievistica, primo fra tutti il celebre Montaillou di Emmanuel Le Roi Ladurie; come è noto, la base documentaria su cui questo libro celebre si fonda è costituita dai fascicoli degli interrogatori dell'inquisitore Jacques Fournier, noto poi per essere diventato papa Clemente VI.
La particolare originalità del volume di Roquebert, paragonato ai moltissimi altri studi sul catarismo e sulla cosiddetta Crociata degli albigesi, sta nell'aver delineato con molta precisione e con grande sensibilità il rapporto fra la struttura geografica e sociale del Meridione francese da una parte, la diffusione dell'eresia dall'altra. Si hanno, leggendo questo libro, informazioni importanti, molte delle quali sono forse risolutive, che possono aiutarci a capire quello che forse è il mistero maggiore intorno al mondo cataro. Come cioè una religione fondata su una cosmologia così disperatamente pessimistica abbia potuto attecchire proprio nella regione del nostro Medioevo occidentale dove, appunto in quegli stessi secoli, fioriva rigogliosa la poesia d'amore trovadorica e nelle corti feudali si celebrava la gioia di vivere, la libertà di amare e di essere amati, insomma il massimo dell'edonismo che una società cristiana come quella medievale francese potesse mai aver concepito.

I catari
Eresia, crociata, inquisizione-dall'XI al XIV secolo
Edizioni San Paolo
Pagine 672. Euro 32,00


HOME Libri