IL SITO DEL MISTERO

LA CASA DELLE FATE

di Nicoletta Travaglini

Roccascalegna, i cui abitanti sono chiamati roccolani, è un paese di origine medioevale. Molto suggestivo da visitare è il castello, che costruito su una roccia di origine arenaria, signoreggia, con la sua imponenza la vallata del fiume " Rio Secco".

Agli occhi del turista, che esce dalla strada statale a scorrimento veloce della " Fondo Valle Sangro", questo piccolo paese deve apparire come una perla incastonata in collinette ammantate da boschi di macchia mediterranea. Su uno di queste poggi che dolcemente degradano fino al fiume Sangro, si stagliano nitidamente, le rovine di una casa, che sembra specchiarsi proprio su questo fiume. La sua minacciosa sagoma, che si scorge sempre più nitidamente risalendo la strada che porta da Fondo Valle Sangro a Roccascalegna, in primavera è immersa in un immenso mare di verde che diventa quasi cupo alla luce morente del crepuscolo. In autunno, invece, essa si confonde con il marrone delle foglie cadenti e le sue mura, fatte di pietra nera a causa dell’usura del tempo, si confondono con il cielo plumbeo di fine autunno.

Questa strana dimora affascina anche per la sua particolare ubicazione, poiché è difficile raggiungerla, se non a piedi. Essa è stata costruita su di un pianoro, circondata da un lato dalla roccia viva e dall’altro è cinta, come una nera corona, da piante di Agave, che a causa del loro ciclo vegetativo che dura settantacinque anni, sono considerate dai "locali" come piante malefiche. Essa è stata costruita in mezzo ad un bosco, e vi si accede tramite una strada non asfaltata, che costeggia il querceto fino ad immergervisi dentro. Vicino ad essa si trova una fontana, che pare sia considerata meta di entità sovrannaturali, nonché, un tempo rifugio di briganti e masnadieri vari. Questa fontana e questo bosco di querce sembra esercitare una strana sensazione di oppressione sul incauto viandante che si inoltra per questi posti. La tradizione popolare ha ammantato di una strana aura questa fontana perché pare vi si sia impiccato un uomo.

Quando ci si inoltra nella fitta boscaglia attraverso l’angusto cammino che conduce a questa deliziosa casetta conosciuta, anche come " Casa delle fate", non è raro incontrare serpenti o poiane che dominano il cielo. Proseguendo nell’erto cammino lo sguardo si ferma per abbracciare la vallata del Sangro, ed il lago di origine artificiale di Bomba sembra così vicino da poterlo toccare.

La storia di questa casa, in realtà, è molto più inquietante e misteriosa di ciò che sembra ad una prima lettura delle strane leggende che hanno creato un aura di mistero intorno ad essa.

La costruzione di questa casa, infatti, si può far risalire, secondo una blanda datazione, data dalle varie dicerie che aleggia intorno a quella dolce abitazione, alla seconda metà del 1700 circa.

Secondo dicerie, non confermate, gli attuali proprietari, per esempio, erano regolarmente spaventati da voci, luci ed apparizioni improvvise che si verificavano nella casa. La stanza più inquietante, comunque, è quella con il pavimento decorato che forma come una sorta di disegno strano e, che probabilmente, doveva fungere da camera da letto per i vari proprietari che si sono succeduti dalla sua costruzione fino agli attuali. L’ultimo padrone, ora defunto, era un uomo alto, magro e molto colto anche se un pochino stravagante, il quale asseriva di "incontrare" spesso delle "signorine", che nella fantasia popolare sono diventate fate. Quest’uomo raccontava che il primo incontro o uno dei primi con queste strane entità, fu in maniera alquanto singolare. All’imbrunire di una sera tiepida di fine estate l’uomo stava rientrando dai campi, quando gli si pararono davanti due donne. L’uomo, ripresosi dalla sorpresa per questa improvvisa apparizione, le maltrattò, affinché, se ne andassero ma queste non si mossero di un millimetro e come sospese a mezz’aria continuavano a guardare il contadino. L’uomo, allora, si voltò e dirigendosi verso il pagliaio, si girò a guardare se queste lo seguissero ma le strane donne non c’erano più.

Tra le tante leggende sorte intorno a questa casa esiste un "testimone oculare" che asserisce di aver vissuto strane situazioni nell’area circostante la casa. Fin da piccolo l’uomo sostiene che essa esercitava un fascino particolare su di lui ed anche da adulto, sostiene di essere stato oggetto di strani fenomeni. Alcuni anni fa, per esempio egli soleva andare a caccia nei boschi circostanti la casa e quel giorno aveva nevicato forte e non c’era anima viva. L’uomo stava appostato dietro un albero quando udì una voce che lo chiamava, rincuorato l’uomo si girò, sperando di trovare il padrone della voce. Passarono i minuti, lunghi come ore, ma non vi era traccia dell’uomo che lo aveva chiamato. Allora il cacciatore si avviò verso " la casa delle fate" e vide delle impronte che giravano intorno alla casa ma non si vedevano la direzione dalle quali erano venute.

E’ difficile dare una spiegazione logica a ciò che accade in quella zona del territorio di Roccascalegna, di una cosa siamo certi: il mistero continua.



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