Tatto da Repubblica del 02-gennaio-2005
I segreti delle Grotte del Vaticano
Di Claudio Rendina
LE SACRE Grotte del Vaticano costituiscono una seconda basilica di San Pietro. Una sorta di chiesa sotterranea ricavata dall'intercapedine formatasi, dopo la definitiva demolizione della costantiniana basilica vaticana, tra il piano dell'attuale costruzione e quello dell'antica.
Vi si accede da una scaletta che si apre alla base del pilastro di San Longino e il primo ambiente, sistemato appena iniziò la nuova fabbrica, è quello delle Grotte Nuove.
Sono disposte a semicerchio intorno alla cappella di San Pietro eretta sul sepolcro da Clemente Vili soprala cripta originaria di Gregorio Magno, sovrapponendo l'altare ai precedenti, con l'ambulacro all'interno e le tre basse navate.
Da una vetrata ad arco appare la base della Confessione, dove sono le reliquie di Pietro, con la Nicchia dei Palii, contenente le stole dei neovescovi metropoliti, illuminata da un mosaico del IX secolo raffigurante il Salvatore.
Così si propone alla venerazione dei fedeli il "Sepulcrum Sancti Petri Apostoli", come recita il cartiglio marmoreo che sovrasta l'apertura con due angeli gotici ai lati. Gli fanno corona, a raggiera, nove cappelle, quattro delle quali ricavate nei piloni corrispondenti ai pilastri della cupola e dedicate ai santi Longino, Elena, Veronica e Andrea.
Le altre cinque sono titoli moderni: da quelle della nazione irlandese, messicana e lituana, con l'altare delle Partorienti e la scultura della Vergine col Bambino di Isaia da Pisa, a quella polacca, con l'immancabile copia della Madonna Nera di Czestochowa. Oggetto di grande devozione è anche la Madonna della Bocciata, l'affresco trecentesco colpito con una boccia da un lanzichenecco e che, nella circostanza sanguinò. Vi sono poi le tombe di Pio XII e Pio VI, quest'ultima in un sarcofago assegnatogli da papa Pacelli.
Dalla Cappella di sant'Andrea si passa alle Grotte Vecchie che si sviluppano nell'area sottostante la navata centrale della basilica con diramazioni nella Necropoli Vaticana.
Qui seguita il grande complesso funerario con tombe di pontefici e cardinali, nonché di grandi personaggi laici, per cui non a torto questo ambiente è definito un vero compendio di storia europea. A cominciare dai sepolcri dei papi, che già di per sé rievocano gli eventi di un millennio, da Gregorìo V, con il singolare epitaffio "in triplice eloquio", cioè in lingua francese, volgare e latina, a Adriano IV e Bonifacio Vili e da Innocenzo VII ai contemporanei Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo I.
E poi le tombe dell'imperatore Ottone II, con un gran mosaico, delle regine Carlotta di Lusignano e Cristina di Svezia e degli ultimi Stuart, testimonianza del coinvolgimen-to del papato nelle vicende temporali.
Qui ha trovato posto anche la famosa statua di Pio VI rappresentato genuflesso in adorazione, opera iniziata dal Canova e completata da Adamo Tadolini. Questa statua si trovava fino ad alcuni anni fa proprio di fronte alla nicchia dei Palii e al mosaico del Redentore, nella confessione vaticana. La si poteva vedere dall'interno della basilica, affacciandosi alla balaustra intorno alla confessione, sotto il baldacchino berniniano. E' stata in qualche modo retrocessa.
C'è poi una sorta di museo, costituito da frammenti di mosaici dell'antica basilica, sui quali domina la statua marmorea dì san Pietro, con busto proveniente da una statua del III secolo e testa e mani modellate nel XV.
Le fa compagnia il mosaico di un' enorme testa di san Pietro, appartenuta ad una figura alta almeno 4 metri, proveniente però dall'antica basilica di San Paolo.
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