IL SITO DEL MISTERO



Tratto dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 8/10/2000

Custoditi in Vaticano documenti sui particolari della missione del grande navigatore

Ma chi aiutò Colombo

C’è chi assicura: "Papa Innocenzo VIII"

di Manlio Triggiani

Ma è certo che furono i reali di Spagna a finanziare il viaggio di Cristoforo Colombo per scoprire l’America? Non si è trattato di una iniziativa del Papa di allora, Innocenzo VIII? E’ un giallo: pare che qualcuno, nel Vaticano, sapesse della presenza del continente americano già prima della scoperta. Del resto, custoditi nel Vaticano, ci sarebbero documenti che potrebbero chiarire ogni passo della missione e anche chi l’avrebbe ispirata.

Pio IX, il 10 dicembre del 1851, infatti disse: "Quando saranno noti quei documenti che riguardano parte del nuovo mondo scoperto da Cristoforo Colombo, apparirà con la più grande certezza che lo stesso Colombo intraprese il suo eccellente piano per impulso e l’aiuto di questa sede apolica". Una dichiarazione e lascia molti interrogativi. Qualcuno di questi, del resto, ha cominciato a far capolino sui giornali proprio nel 1992, ricorrenza dei cinquecento anni della scoperta dell’America. Ruggero Marino, in un libro, Colombo e il Papa tradito dimostrò, sulla base di documenti, che ll vero sponsor del viaggio di Colombo non fu la regina di Spagna, bensì il Papato.

E’ strano, però, che un fatto considerato di dominio pubblico cinquecento anni fa, sia stato rimosso, lasciato cadere, accreditando il merito ai reali di Spagna. Di certo, c’è che il revisionismo storico è una grande possibilità per capire come davvero la storia sia andata e non come è stata raccontata in un primo momento o, come nel caso di Colombo, occultata. Qualcosa è circolata in merito a questa tesi nel 1992, da parte cattolica, proprio per difendere l’operato del Papato e la "santità" di Colombo dalle accuse di essere un cinico profittatore. Infatti, secondo fonti francescane, riportate in un loro Annuario uscito in concomitanza dei festeggiamenti per i cinque secoli di scoperta dell’America, Colombo sarebbe stato un frate laico francescano e la Chiesa avrebbe avviato una causa di santificazione. Ma in realtà, di questa cosa non se ne sa nulla. Anche alla Congregazione per le cause dei santi ignorano il fatto. I1 cardinale Donnet, a metà ottocento, in un documento, sottolineò che Colombo prima di offrire il progetto del viaggio a qualche governo, lo sottopose al Sovrano Pontefice. Non solo: in un altro documento, Leone XIII affermò che "Colombo è l’uomo della Chiesa".

Insomma, dai documenti emersi negli ultimi anni (e quanti altri ce ne saranno nel Vaticano...) sembra proprio che Colombo si basasse su un’appassionata fede missionaria, che i finanziamenti e l’appoggio morale derivassero dal Papato. Oltre l’appoggio politico determinante in Spagna e la protezione dall’Inquisizione spagnola. La finalità, per la Chiesa, era di ricavare dall’impresa fondi ingenti per liberare la Terra santa in Palestina dagli infedeli.

Ma non è tutto: secondo queste fonti, furono i francescani a fornire anche i presupposti scientifici all’impresa. Infatti, i parla di documenti noti solo una ristrettissima cerchia di persone nel Vaticano.

Del resto, un altro francescano, Raimondo Lullo, nel Duecento, sulla base di uno studio elle maree, concluse (nel suo Quodlibeta) che "l’Oceano oltre le colonne d’Ercole (lo stretto di Gibilterra, ndr), poggia anche su un altro continente che non vediamo e non conosciamo fino a oggi". E’ anche strano, a dir poco, che il cardinal Cusano, sul letto di morte, trent’anni prima della scoperta dell’America, parlasse di Colombo e del nuovo continente. In realtà, innanzitutto sarebbero stati sottovalutati gli importanti studi effettuati dagli antichi greci: dai calcoli di Eratostene sulla circonferenza della terra, alla cosmologia eliocentrica di Aristarco di Samo, fino alla teoria di Ipparco sulla gravitazione. Conoscenze scientifiche eclissatesi con la distruzione della biblioteca di Alessandria e solo nel Medioevo ricomparse perché conservate dagli ebrei e dagli arabi. Conoscenze che i francescani, quelli che vivevano in Terra santa, passarono ai Crociati e ai Templari. Da lì giunsero alla corte dei Medici a Firenze e alla corte spagnola. Del resto, proprio Papa Innocenzo VIII raggruppava in sé tutte conoscenze: la sua famiglia genovese aveva vissuto a lungo a Rodi, con antenati crociati e forse ebrei, ed era imparentato con i Medici. I finanziamenti per la spedizione sarebbero arrivati da Firenze e da Roma. Papa Innocenzo VIII morì e al ritorno dall’America, sul seggio papale c’era lo spagnolo Borgia che si affrettò a conferire alla corona spagnola il merito della scoperta. Da quel momento, per Colombo, ci furono solo persecuzioni e isolamento, contrariamente a quanto avvenuto fino a prima della partenza.



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