IL SITO DEL MISTERO



Il mito di Prometeo e la scoperta del fuoco

di Vito Foschi

 

Del mito di Prometeo esistono varie versioni. In tutte è un benefattore dell’umanità, a cui insegna le scienze e le arti, come altri leggendari civilizzatori. In una versione plasma una statua d’argilla e poi ruba il fuoco agli dei per animarla, creando il genere umano. In un'altra ruba il fuoco agli dei per restituirlo agli uomini a cui Zeus l’aveva sottratto per punirli della loro empietà. Zeus irritato crea Pandora, la prima donna, e le regala un vaso in cui sono contenuti tutti i mali. Si nota una somiglianza con la Genesi in cui è Eva a spingere l’uomo ad infrangere il divieto di raccogliere i frutti dall’albero proibito, ottenendo con tale gesto le sofferenze e la fatica tipiche di una vita umana. Questo non deve stupire, perché la donna rappresenta sempre una rottura. Un figlio si emancipa dall’autorità paterna quando crea una propria famiglia e questo avviene per tramite di una donna. "Per questo l’uomo lascia suo padre e sua madre e si unisce alla sua donna e diventano una sola carne". (Genesi 2,24) Per questo la donna viene percepita come un elemento di rottura. Si pensi ad Elena di Troia, la guerra doveva scoppiare, ma la rottura, simbolicamente, avviene per tramite di una donna. Nella realtà i fatti saranno andati probabilmente diversamente, ma nel racconto la valenza della rottura è data dalla donna. La coincidenza dei mali di Pandora e di quelli di Eva, potrebbe essere dovuto al fatto che il figlio una volta abbandonata la casa paterna deve affrontare la vita da solo, senza la protezione di una famiglia, che in caso di difficoltà poteva soccorrerlo. In una società primitiva patriarcale, l’abbandono della famiglia per fondarne una propria poteva rappresentare l’abbandono del villaggio dove si era nati e partire per un nuovo territorio per fondarne uno proprio. Quindi un percorso irto di difficoltà per emanciparsi dall’autorità paterna.

Per punizione del suo gesto, Prometeo è incatenato ad una rupe del Caucaso, dove ogni giorno un’aquila gli mangiava il fegato, che ricresceva durante la notte rendendo il supplizio eterno. Prometeo è anche il padre di Deucalione, che con la sua sposa Pirra, riesce a sopravvivere al diluvio scatenato da Zeus per punire il genere umano, grazie al suo avvertimento, creando, in un certo senso, una seconda volta il genere umano. Prometeo è il difensore dell’umanità per antonomasia.

Il fuoco ha rappresentato un passaggio importante per l’uomo. Si può dire che prima non si poteva parlare non solo di civiltà umana, ma forse neanche di umanità. Con il fuoco l’uomo ha potuto cuocere i cibi, scaldarsi, difendersi dagli animali, rischiarare la notte, di fatto è diventato uomo. Il mito di Prometeo, come quello di altri civilizzatori ricorda questo importante passaggio.

Tramite la cottura dei cibi e specialmente della carne, l’uomo non ha avuto più bisogno di una forte mascella e di un’altrettanta robusta dentatura, che col tempo si sono ridotti a favore della crescita della scatola cranica. Il rischiarare la notte, ha permesso all’uomo di essere diverso dagli altri animali, permettendogli di essere sveglio, quando tutto è buio e non si poteva svolgere nessuna attività manuale, dandogli la spinta a comunicare con i suoi i simili e a riflettere su problemi che esulavano dalla quotidianità materiale. Si considerino i graffiti dipinti nelle grotte e come siano stati possibili grazie alla scoperta del fuoco. In alcune versioni del mito, Prometeo è il creatore del genere umano, perché prima del fuoco non si può parlare di uomo. Oggi non ci rendiamo conto dell’importanza del fuoco nella nostra civiltà, ma evidentemente gli antichi avevano presente tale differenza.

Gli animali hanno per istinto la paura del fuoco e quando l’uomo ero poco più di una scimmia avrà avuto tale istinto.Vincere la propria paura e avvicinarsi il fuoco non sarà stata un'impresa delle più semplici. Si può dire che l’uomo nasce da un atto quasi irrazionale, da una sfida impossibile, da una sfida agli dei. Per questo nel mito Prometeo è punito, perché ha osato sfidare l’ordine del creato, che relegava l’uomo a un ruolo quasi animale. Con tale gesto l’uomo ha smesso di essere animale ed è diventato uomo.

Un parallelo

La storia del calendario romano. In passato il computo del tempo era riservato alle caste dominanti di aristocratici e sacerdoti che lo utilizzavano come strumento di potere verso le classi subalterne. Il calendario non era dei più efficienti ed era necessario aggiungere giorni periodicamente, decisione che veniva presa dalla casta dominante. Ciò era fonte di potere, perché si potevano per esempio decidere feste religiose o quando finiva l’anno e quindi la durata di cariche pubbliche. Un giorno un certo Gneo Flavio rubò il calendario di casta e lo affisse nel foro romano, rendendolo pubblico. Con questo gesto il computo del tempo non fu più privilegio di casta, anche se i sacerdoti mantennero il diritto di decidere quando inserire i giorni supplementari.

Il fuoco può aver avuto una storia simile. Nella prima fase l’uomo non sarà stato in grado di accendere il fuoco e avrà utilizzato il fuoco naturale scatenato da fulmini, ciò comportava la necessità di mantenerlo costantemente acceso, compito che sarà stata riservato ad alcuni uomini che dal quel momento hanno detenuto un enorme potere. Gli abitanti del villaggio dovevano rivolgersi a loro per poter accendere il loro focolare. Naturalmente dovevano fare delle offerte necessarie al sostentamento di questi uomini, che col tempo si saranno trasformati in una potente casta. Di fatto, avranno avuto il controllo del villaggio, forse esautorando un’eventuale altra autorità, composta da un capo villaggio o da un gruppo d’anziani.

Nell’antica Roma esistevano le Vestali, sacerdotesse col compito di tenere sempre acceso il fuoco sacro. Tale rito perpetuava nel tempo il retaggio di quei primi fuochi.

Prometeo, l’archetipo del ribelle, ha rotto questo monopolio. Il gruppo di uomini che avrà scoperto il fuoco per primo avrà avuto un’enorme potere sugli altri gruppi all’oscuro di tale scoperta. Solo la paura del fuoco li avrà terrorizzati al punto di arrendersi senza combattere, sottomettendosi a questi potenti esseri capaci di dominare il fuoco.

Di fatto, il monopolio del fuoco poteva garantire un’enorme potere. Spegnere il fuoco degli altri è ottenerne immediatamente la sottomissione. Prometeo come Gneo Flavio rompe il potere della casta dominante e dona il fuoco, ma anche altre conoscenze agli uomini. Il mito di Prometeo nella versione in cui crea l’uomo potrebbe rappresentare la scoperta dell’utilizzo del fuoco scatenato dai fulmini, mentre la versione in cui ruba il fuoco agli dei potrebbe rappresentare la scoperta di come accenderlo. Il fuoco sarà stato custodito dalla casta dominante, che scoperto il modo di accenderlo avrà tentato di monopolizzare tale conoscenza per mantenere lo status quo. Il ribelle Prometeo, ha rubato tale scoperta e l’ha consegnata all’umanità portando al crollo un sistema di potere basato sul monopolio del fuoco. Prometeo fa parte della razza dei Titani e in quanto tale è in parte di origine divina anche se di una divinità in un certo qual modo inferiore. Nella nostra ipotesi Prometeo è potuto essere un rappresentante di un ramo bastardo di una dinastia e in quanto tale potenziale conoscitore del segreto del fuoco, ma di fatto tagliato fuori dal potere. Con la sua ribellione ha donato il fuoco, ma anche portato al collasso un sistema di potere, ponendo le basi di un nuovo ordine, di cui, forse, poteva aspirare al comando. Prometeo fa altri doni all’umanità, oltre al fuoco, quali la scrittura, rudimenti di matematica, insegna l’agricoltura e l’addomesticamento di animali, la navigazione, la medicina, l’arte di interpretare sogni e presagi, la metallurgia, ecc., compito che condivide con altri civilizzatori come Osiride e Thot in Egitto o Quetzalcoatl in Messico. I miti dei civilizzatori sono legati alla teoria dell’esistenza di Atlantide.

Nel mito a volte si sovrappongono varie leggende, a volte storie simili si riunificano in un unico racconto poco unitario. Il mito di Prometeo, l’uomo che per primo ha scoperto il fuoco si sarà sovrapposto al mito di altri "Prometei" che avranno scoperto l’agricoltura, la matematica, la navigazione, ecc. e si sarà giunti al risultato finale della leggenda di Prometeo benefattore dell’umanità. Naturalmente il mito non è solo mitizzazione di eventi reali, ma è ben di più.



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