una
lattina, un calcio, un sorriso, le dita di un’enorme mano di pietra
tese
allo sforzo di arrestare l'inutile corsa d‘ignoti passanti.
Allegra gente intorno
tra me ed i canali
ad
impedirmi un tuffo, un ritrovarsi da vecchi amici.
Ecco
che non più voci e luci e motori,
tra
le calli passi lenti di antiche puttane,
i
remi ed il canto di serve al balcone
e
l'odore del buio, nascosto ansimare del cuore del mondo.
Tutt'attorno
dei di pietra e d’acqua,
corrono
i vicoli ed i tetti
per
una gatta un topo o gioia.
Mi
trattengono le vostre voci,
amici
cari,
nel
non correre in quel vicolo dove esita Luce ad entrare
mi
trattengono i vostri cuori
antichi
amici,
nel
non diventare nera gondola, al mare sposo e figlio.
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Matrimonio
Soprattutto il chiasso
di cravatte-spilli-tacchi-denti-sorrisi
assorda in noia.
Trascinato,
dove inciampano di liti bambine bianche
rallegro in luce.