Tokaimura 30 Settembre 1999
Se si mette insieme una massa eccessiva di materiale fissile (come l'uranio o
il plutonio) si innesca una reazione a catena, simile
a quella che si innesca in un reattore, ma non controllabile come si controlla
un reattore.
Per motivi fisici (vedi Faq)
non si tratta di una reazione potenzialmente esplosiva come quella di una bomba
atomica, ma di una reazione che si autosostiene, emettendo radiazioni, prodotti
di fissione e neutroni.
Gli operatori
sono fuggiti dalla zona, e la reazione, in mancanza di interventi, è
proseguita fino alla mattina dopo. Per spegnerla sono dovuti entrare nell'impianto tre lavoratori, che hanno ricevuto dosi di radiazioni rispettivamente di 3, 8 e 17 sievert. Il primo, grazie alle pronte cure ospedaliere, è sopravvissuto alla sindrome acuta da radiazioni, ed è stato dimesso dopo due mesi. Gli altri due sono morti in ospedale dopo rispettivamente tre e sette mesi. Altre 32 persone sono state esposte a dosi comunque inferiori ai 100 Millisievert, e quindi non considerate particolarmente pericolose. |
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Il problema, oltre alla contaminazione
dei lavoratori, è stato che, in mancanza di un piano previsto per un incidente
di criticità (la autorità avevano approvato un piano della sicurezza lacunoso)
non era ben chiaro come sarebbe evoluta la situazione.
Sono state evacuate quasi
trecentomila persone, nella zona circostante, e, per un po', c'è stata la
paura che lo iodio radioattivo che si genera in questi casi come prodotto di
fissione, raggiungesse nella zona circostante una concentrazione eccessiva. I più esposti, come a Chernobyl, sarebbero stati i bambini, che hanno un metabolismo più rapido e immagazzinano più iodio nella tiroide. |
La paura era che si dovesse evacuare una
vasta zona della baia di Tokyo, in realtà abbastanza vicina.
In realtà l'evacuazione è stata eccessiva, e le persone coinvolte poche.
La concentrazione di iodio radioattivo non è stata pericolosa per il pubblico,
anche perché la reazione è stata fermata dopo 18 ore dall'incidente.
La causa dell'incidente è
stata l'ordine di trattare insieme diverse partite di uranio. L'ignoranza del personale (che non aveva idea della possibilità di incidenti di criticità) e la consuetudine di non seguire le procedure di sicurezza ha fatto il resto. Oltretutto sembra che circolasse nell'impianto un manuale con le istruzioni per bypassare i sistemi di sicurezza. |
L'incidente ha avuto un fortissimo
impatto emotivo in Giappone, al punto da far quasi riconsiderare la
politica energetica del paese.
Vista l'impossibilità di uscire dal nucleare (il Giappone prende quasi il 40%
della sua energia elettrica dal nucleare), l'incidente ha portato a un notevole
giro di vite sulle regole per la sicurezza degli impianti.
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