Samba della Miseria

 

 

In Brasile, le brave persone hanno sempre pensato che la povertà fosse una decisione di Dio. Ma se l'uno per cento più ricco dei brasiliani guadagna come il 50 per cento più povero e possiede metà di tutte le terre disponibili, o se il 35 per cento delle morti tra i giovani è provocato da omicidi, il mercato e i suoi governanti ci hanno messo la mano. Molto più dello spirito santo.                                                                       

                                                         Luiz Inacio Lula da Silva *

 

Una volta, le brave persone ritenevano che la povertà fosse conseguenza di una decisione divina. Oggi sappiamo, invece, che la povertà del popolo brasiliano non è opera dello spirito santo, ma il risultato di politiche e comportamenti di diversi governi che hanno privilegiato - econtinuano a privilegiare - gli interessi delle elites che hanno sempre comandato in questo paese. 

Voglio dire chiaro che non ho nulla contro la ricchezza, principalmente quando viene acquisita con il sudore del lavoro onesto e industrioso, di cui beneficia l'intera società. Non certo quando è frutto di frodi o di corruzione governativa. Ciò che non accetto è che oltre l'ottanta per cento della popolazione brasiliana non abbia il minimo accesso alla ricchezza.

E' fuori dubbio che oggi i brasiliani poveri non si trovano nella stessa situazione dell'inizio del secolo scorso. Il progresso ddella scienza e della medicina in particolare hanno migliorato le condizioni sanitarie e hanno allungato la vita in tutto il mondo. La diffusione dei vaccini e dell'acqua potabile, come l'apprendimento delle norme di igiene e profilassi hanno fatto diminuire la mortalità infantile anche nei settori più modesti.

Il panorama diventa chiaro quando viene analizzato ciò che ogni governo fa o omette di fare per affrontare qualcosa che non si risolve in modo spontaneo: una divisione più giusta della ricchezza. Basta chiedersi per esempio, perché gli anni di scolarizzazione dei brasiliani sono meno della metà di quelli dei paesi avanzati, o perché circa il 40 per cento dei nuclei familiari non hanno accesso alla sanità di base.

In questo paese l'uno per cento più ricco della popolazione accaparra il 13,1 per cento del guadagno nazionale, quasi uguale al 14 per cento che si distribuisce tra il 50 per cento della popolazione più povera. Una disuguaglianza simile è uno scandalo in qualsiasi paese minimamente democratico.

Il salario minimo equivale attualmente a meno di 80 $ dopo sei anni che l'attuale governo aveva promesso di aumentarlo. Questa è la fonte di guadagno fondamentale per quasi 30 milioni di brasiliani. Le spese sociali del governo  Cardoso non arrivano al 13 per cento del prodotto interno lordo. Si tratta di cifre molto basse per un paese con un immenso debito sociale ed estreme disuguaglianze sociali.

  * Luiz Inacio Lula da Silva (Presidente onorario del Partido dos Trabalhadores)
       dal 2003 PRESIDENTE della Repubblica Federale del BRASILE

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